Tra le città medie Bergamo risulta la più virtuosa in fatto di tpl

Roma. Trasporto pubblico in frenata, cresce la preferenza dei cittadini per L'uso delL'auto

Roma. Trasporto pubblico in frenata, cresce la preferenza dei cittadini per L'uso delL'auto

Presentato ieri VII Rapporto sulla mobilità urbana in Italia del 2010 “Nessun Dorma. Un futuro da costruire”. La ricerca annuale di Asstra  e Isfort – Osservatorio sulle Politiche per la Mobilità Urbana Sostenibile, che fotografa lo stato dell’arte del mercato della mobilità del Paese, si apre col segno meno

Brusca frenata per il trasporto pubblico.
La crisi economica del 2009 "ha lasciato il segno non solo nelle tasche degli italiani ma anche nei loro modo di muoversi". Tanto è vero che "dopo un triennio di crescita ininterrotta, gli indicatori di base dei consumi di mobilità hanno segnato tra il 2008 e il 2009 un -2,1% nel numero di spostamenti e un -8,2% in termini di distanze percorse".
A rilevarlo è il il VII Rapporto sulla mobilità urbana in Italia del 2010 “Nessun Dorma. Un futuro da costruire” presentato ieri a Roma in occasione del 7° Convegno Nazionale “Mayday, Mayday, Mayday. Il trasporto pubblico locale affonda”, organizzato da Asstra – Associazione Trasporti.

La ricerca annuale di Asstra e Isfort – Osservatorio sulle Politiche per la Mobilità Urbana Sostenibile, che fotografa lo stato dell’arte del mercato della mobilità del Paese, si apre col segno meno.

Lo studio evidenzia due aspetti: un calo generale della mobilità urbana, e la conferma che gli italiani quando devono muoversi lo fanno in automobile.
Ma è il trasporto pubblico che ha la maggiore – e più preoccupante – battuta d’arresto, mentre cresce la preferenza dei cittadini per l’uso dell’automobile.

Nel 2009 gli spostamenti urbani in automobile sono cresciuti del +4,1%, quelli in motociclo e ciclomotore sono invece diminuiti del -3,1% e infine i passeggeri del trasporto pubblico urbano hanno registrato un decremento più cospicuo, pari a -5,4% . Il decremento dei passeggeri trasportati dai mezzi pubblici ha prodotto una riduzione della quota di mercato delle modalità collettive che scendono dal 12,6% del 2008 all’11,6% del 2009. Perdono terreno anche motocicli e ciclomotori (dall’8% al 7,5%). Nella nuova ripartizione modale, quindi è solo l’automobile a guadagnare quote di mercato, riportando l’asticella della propria posizione dominante oltre l’80% (80,8%, grossomodo al livello del 2007).

L’analisi del tpl nel panorama italiano evidenzia una battuta di arresto del trasporto pubblico che si riflette nelle zone di alta concentrazione di poli metropolitani, ovvero il nord-ovest (Milano, Torino, Genova) e il centro (Roma, Firenze). Nelle regioni meridionali, invece, il trasporto collettivo recupera qualche posizione, anche nelle grandi città; è un segnale positivo, ma il divario con il resto del paese è ancora enorme.

"Sicuramente nel 2009 eventi specifici come la diminuzione del prezzo medio dei carburanti e il sostegno all’industria dell’auto tramite gli incentivi all’acquisto dei veicoli meno inquinanti, hanno favorito uno 'shift' modale a favore delle quattro ruote" – ha spiegato il direttore di Isfort Carlo Carminucci.
Nella nuova ripartizione modale, quindi, è solo l’automobile a guadagnare quote di mercato, "riportando l’asticella della propria posizione dominante oltre l’80% (80,8%, al livello del 2007)"

L’indagine prende in considerazione i capoluoghi italiani di media dimensione (popolazione tra 100.000 e 250 mila abitanti), oltre ai capoluogo di Regione o Provincia autonoma, a prescindere dalla grandezza. Oggetto della ricerca 48 Comuni italiani, classificati sulla base dei risultati ottenuti, secondo dati Istat, sia nello sviluppo del trasporto pubblico, sia nel qualificare e potenziare soluzioni di mobilità alternative all’auto.

I parametri oggetto dell’indagine riguardano: la crescita della domanda di trasporto pubblico (viaggiatori attratti), l’incremento dell’offerta (posti-Km e vetture di linea) e altre politiche di sviluppo e innovazione (parcheggi di scambio, mobilità sostenibile e disincentivi all’uso dell’auto).

Bergamo si qualifica al primo posto tra le città più virtuose in fatto di tpl, seguita da Cagliari, Trento e Parma.

La performance di Bergamo, in particolare,  è al top nel numero di passeggeri annui trasportati dal trasporto pubblico per abitante: 264 passeggeri pro capite che fanno registrare un +9,83% dal 2005 al 2009. In vetta alla classifica dei 48 Comuni italiani anche per la  crescita dei parcheggi di interscambio con il trasporto pubblico locale: più di 50 posti auto per ogni 1.000 auto circolanti nel Comune (+177,7% dal 2000 al 2007).  

Infine, il dato dell’estensione delle Zone a Traffico Limitato (ZTL). Bergamo risulta la  città con la più alta dotazione di ZTL in rapporto alla superficie comunale (13,3 kmq per kmq di territorio amministrato e per estensione delle ZTL anche in termini assoluti). A livello nazionale solo Roma (7,7 kmq), Pavia (8,0 kmq) e Nuoro (5,7 kmq) presentano aree di limitazione del traffico più estese di quelle di Bergamo.Manu Mich. – clickmobility.it

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