Dalla tavola rotonda conclusiva, dal titolo “Il ruolo dell’automobile all’interno della mobilità sostenibile”, è emersa una forte identità di vedute tra l’Automobile Club d’Italia, l’ASSTRA – Associazione delle società del trasporto pubblico locale e l’INU – Istituto Nazionale di Urbanistica
Si sono chiusi ieri a Riva del Garda i lavori della 66a Conferenza del Traffico e della Circolazione organizzata dall’ACI.
Dalla tavola rotonda conclusiva, dal titolo “Il ruolo dell’automobile all’interno della mobilità sostenibile”, è emersa una forte identità di vedute tra l’Automobile Club d’Italia, l’ASSTRA – Associazione delle società del trasporto pubblico locale e l’INU – Istituto Nazionale di Urbanistica.
Il futuro delle città non può infatti prescindere dal potenziamento dei sistemi di trasporto pubblico e delle metropolitane, dal miglioramento dell’accessibilità ai centri urbani tramite le infrastrutture ferroviarie, dallo svecchiamento del parco veicolare pubblico e dall’uso consapevole dell’automobile.
“E’ troppo facile puntare il dito contro l’auto quando si parla di mobilità sostenibile – ha dichiarato Enrico Gelpi, presidente dell’ACI – e molte amministrazioni locali, anziché adottare strategie integrate e coordinate, hanno preferito limitare L'uso dei veicoli privati o lanciare provvedimenti che celano tasse d'ingresso alle città sotto la copertura ambientale. Va ridotta e rimodulata la fiscalità sull’auto, che deve restare uno strumento di libertà individuale”.
“C’è una assoluta necessità di interventi di tipo strutturale per la riorganizzazione urbana – ha sottolineato Sandro Fabbro, presidente della Commissione nazionale per le politiche infrastrutturali delL'INU – con nuovi nodi di interscambio ferro-gomma. Le circonvallazioni sono un problema perché le vecchie sono troppo strette e le nuove, quelle autostradali, troppo larghe: ne servono di intermedie”.
“Nuove costruzioni e più manutenzione – ha aggiunto Gavino Corazza, condirettore generale dell’ANAS – sono questioni fondamentali in un Paese in cui il gap infrastrutturale è noto a tutti. Senza questi elementi non si può parlare di mobilità sostenibile”.
“Se il trasporto pubblico rimane al palo – ha evidenziato Marcello Panettoni, presidente di ASSTRA – non ne risentiranno solo i cittadini, ma tutta la filiera industriale per il rinnovo del parco mezzi. Tagliare del 25-30% le risorse per il trasporto pubblico locale significa rubare il nostro futuro”.
“Bisogna essere eco-razionali nelle scelte di mobilità – ha concluso Ennio Cascetta, professore di Teoria dei sistemi di trasporto presso la facoltà di ingegneria dell’Università “Federico II” di Napoli – perché ogni euro speso per muoversi in città deve rendere in termini ambientali”. Manu Mich. – clickmobility.it