Il maggior ricorso ai mezzi del tpl si registra nei capoluoghi di provincia del Lazio e della Lombardia

Roma. Sale il tasso di motorizzazione, scende la domanda di tpl: L'Istat pubblica il rapporto sugli indicatori ambientali urbani

Roma. Sale il tasso di motorizzazione, scende la domanda di tpl: L'Istat pubblica il rapporto sugli indicatori ambientali urbani

Nel 2009 i mezzi pubblici del complesso dei comuni capoluogo di provincia hanno trasportato 228,7 viaggiatori per abitante, con un decremento sul 2008 dello 0,7%. Nei capoluoghi con più di 250mila abitanti si registrano 378,3 passeggeri per abitante, con una diminuzione rispetto all’anno precedente dello 0,5%

Italiani sempre più 'verdi'.
Le città respirano meglio, nel 2009 infatti è sceso leggermente L'inquinamento, così come è calata la produzione di rifiuti ed aumentata la raccolta differenzaita. In fatto di andamenti sfavorevoli si segnalano L'aumento dei motocicli per mille abitanti (+3,9%) e del tasso di motorizzazione (+0,4%), nonché la riduzione della domanda di trasporto pubblico (-0,7%).

A tracciare lo scenario delL'ecosostenibilità nel nostro paese è L'Istat che ieri ha diffuso un'indagine sugli indicatori ambientali urbani relativi al 2009, che, oltre agli Uffici di statistica comunali, ha coinvolto altri Organismi operanti sul territorio.
I dati sono relativi, spiega L'Istat, a 116 capoluoghi di provincia oggetto di studio, in cui risiede il 29,8% della popolazione totale del Paese (quasi 18 milioni di persone), coprono il 6,8% della superficie italiana.

Nel 2009 continua il miglioramento della qualità delL'aria, benché il numero di giorni di superamento del livello per il PM10 sia ancora elevato rispetto a quello previsto dalla normativa vigente. Infatti, nei 102 comuni che effettuano il monitoraggio del PM10, le centraline di qualità delL'aria hanno segnalato mediamente 54,1 giorni di superamento del limite, in diminuzione rispetto al 2008 in cui tale valor medio era pari a 57,0, ma sempre molto al di sopra dei 35 consentiti.

In fatto di tpl e, nella fattispecie, di numeri sulla domanda, ovvero la mole di passeggeri trasportati nelL'anno rispetto al numero di abitanti, nelle prime tre posizioni troviamo Milano, Venezia e Roma, mentre nelle ultime posizioni si collocano i comuni di Villacidro, Sanluri e Carbonia
Nel 2009 il tasso di motorizzazione, rappresentato dal numero di autovetture per mille abitanti, dei comuni capoluogo di provincia é pari a 617,0, con un aumento dello 0,4% rispetto L'anno precedente e una variazione media annua, nel periodo 2000-2009, del +0,2%.
Nei rimanenti comuni italiani tale indicatore si attesta a un livello inferiore (599,2), con una crescita dello 0,1% tra il 2008 e il 2009.

Il tasso di motorizzazione risulta essere elevato quasi ovunque: infatti, sono 78 i comuni capoluogo di provincia con più di 600 autovetture per mille abitanti, mentre sono 10 i capoluoghi di provincia che nel 2009 hanno fatto registrare più di 700 autovetture per mille abitanti. I valori più bassi dell’indicatore si riscontrano a Genova (467,9), Barletta (443,7) e Venezia (418,1), a causa della loro tipica struttura urbanistica e territoriale. Aosta presenta un valore anomalo (2.078,9 autovetture per mille abitanti), spiegabile con la minore tassazione nell’iscrizione di nuove autovetture.

Nel corso degli anni si è osservato un crescente uso dei motocicli, il cui numero per mille abitanti è, nel 2009, pari a 128,5 (+3,9% sul 2008) per il complesso dei comuni capoluogo di provincia. Fin dal 2000 si assiste, infatti, a una maggior diffusione dei veicoli a due ruote destinati al trasporto di persone, aumentati, rispetto al 2000, del 77,4%, con una variazione media annua del +6,6%.

I motivi di tale incremento possono essere diversi: la scarsa disponibilità di aree destinate alla sosta, il crescente congestionamento del traffico urbano, l’aumento delle aree per le quali è stata disposta la limitazione o l’interdizione alla circolazione dei veicoli. Tali difficoltà del trasporto privato nei capoluoghi di provincia sono confermate ancora di più dal confronto con i restanti comuni, nei quali il numero dei motocicli per mille abitanti è pari a 90,0 con un aumento del 3,6% rispetto al 2008.Nel 2009 i mezzi pubblici del complesso dei comuni capoluogo di provincia hanno trasportato 228,7 viaggiatori per abitante, con un decremento sul 2008 dello 0,7%. Nei capoluoghi con più di 250 mila abitanti si registrano, nello stesso anno, 378,3 passeggeri per abitante, con una diminuzione rispetto all’anno precedente dello 0,5%. Tra queste città si evidenziano le performance di Bari (+8,7%), che continua la crescita evidenziata negli anni passati, e Verona (+3,6%), mentre le maggiori contrazioni sul 2008 si segnalano a Catania (-9,9%) e Palermo (-11,0%).Nei comuni con popolazione residente inferiore a 250 mila abitanti la domanda di trasporto pubblico assume, nel 2009, un valore decisamente minore, risultando pari a 76,8 (-0,8% sul 2008). Nelle grandi città, quindi, le necessità di trasporto, espresse in termini di passeggeri per abitante, sono quasi 5 volte superiori a quelle osservate nei capoluoghi più piccoli, confermando il forte legame fra la dimensione comunale e la domanda di trasporto pubblico, pur senza trascurare l’importanza del trasporto collettivo nei centri minori.

Sono i capoluoghi di provincia del Lazio (487,6 passeggeri per abitante) e della Lombardia (463,1) quelli in cui, mediamente, nel 2009, si fa maggiormente ricorso all’uso dei mezzi di trasporto pubblico urbano per soddisfare le proprie necessità di spostamento. Un elevato valore della domanda di trasporto pubblico emerge, inoltre, in Veneto (252,0 passeggeri per abitante), Liguria (219,2), Friuli-Venezia Giulia (212,2) e Campania (181,4).

Nel processo di pianificazione e governo del sistema dei trasporti urbani, il Piano urbano del traffico veicolare (PUT) costituisce uno strumento tecnico-amministrativo finalizzato a migliorare le condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, alla riduzione degli inquinamenti acustico e atmosferico e al risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi. Alla fine del 2009, risulta stabile rispetto all’anno precedente, e pari a 76,7% la quota dei comuni capoluogo di provincia che hanno dichiarato di aver adottato questo strumento di pianificazione previsto dall’art. 36 del Nuovo Codice della Strada. Fra i grandi comuni solo Palermo e Catania non hanno ancora approvato un PUT, Bari adotta ancora il piano approvato nel 1989, mentre Bologna è quello che l’ha aggiornato più di recente (nel 2007). Carbonia, Sondrio e Isernia, benché non obbligati, in quanto comuni con meno di 30 mila abitanti, sono dotati da alcuni anni di un piano urbano del traffico. Ravenna, Alessandria e Benevento sono gli unici capoluoghi ad aver adeguato nel 2009 tale atto programmatorio verde.Manu Mich. – clickmobility.it

Left Menu Icon