Le organizzazioni dei lavoratori fanno sapere di essere deluse dopo l'incontro con i vertici aziendali della TIEMME S.p.a, visto “l'atteggiamento teso esclusivamente all'abbattimento del costo del lavoro, come azione primaria del confronto”
Sale la tensione tra le sigle sindacali (FILT – FIT – UILT – FAISA – UGL) e la nuova azienda di trasporti Tiemme S.p.a., il soggetto nato dL'aggregazione delle società di trasporto pubblico Train Spa di Siena, Atm Spa di Piombino, Lfi Spa di Arezzo e Rama Spa di Grosseto.
Le organizzazioni dei lavoratori fanno sapere di essere deluse dopo L'incontro con i vertici aziendali della TIEMME S.p.a, visto "L'atteggiamento teso esclusivamente L'abbattimento del costo del lavoro, come azione primaria del confronto".
"Nonostante gli impegni assunti dai rappresentanti della Tiemme S.p.a. nel verbale sottoscritto il 15 luglio scorso relativamente alla garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali ed economico-normativi, si riscontra una netta chiusura a ogni proposta dei rappresentanti dei lavoratori, che conseguentemente comporta L'impossibilità del raggiungimento delL'accordo quadro – si legge nella nota sindacale -".
"Ancora una volta risulta evidente la volontà aziendale di effettuare recuperi sui lavoratori ricercando tutte le scuse possibili, partendo dalla crisi economica per giungere fino alla conseguente manovra finanziaria, ma riguardandosi dal tagliare quei privilegi e quegli sprechi da sempre esistenti in alcuni settori del comparto dirigenziale – spiegano le cinque sigle sindacali -.
Mentre da un lato si tenta di ledere diritti e comprimere le retribuzioni dei lavoratori, dL'altro si continuano a mantenere privilegi economici di elevata entità a figure dirigenziali e quadri ricoperti da persone addirittura già in pensione con ingenti costi di centinaia di migliaia di euro".
Secondo i sindacati il piano industriale mostra un'azienda "volta alla ricerca di nuove nicchie di mercato per creare le condizioni di stabilità economica e occupazionale anche nelL'ottica della ricollocazione del personale inidoneo alle mansioni di provenienza, nel corso della trattativa la Società esprimeva netta chiusura su tale problematica – si legge nella nota sindacale -. Appare evidente che tale operazione, di carattere squisitamente politico, oggi deve obbligatoriamente trovare da parte della politica stessa quelle garanzie che consentano a oltre 1.200 lavoratori di non ritrovarsi da un giorno L'altro con gravi decurtazioni degli stipendi".
Le organizzazioni sindacali spiegano di essere favorevoli alle aggregazioni, "se volte ai risparmi strutturali e L'innalzamento dei criteri di qualità", ma che queste "non possono essere pagate dai lavoratori che già troppe volte hanno pagato i risanamenti e i recuperi di centinaia di aziende in tutta Italia". Manu Mich. – clickmobility.it