Il progetto, realizzato da Rsm International, è stato presentato da Confapi Pmi Bologna, Modena e Reggio a istituzioni e operatori economici

Bologna. Una metro “emiliana” leggera fra Bologna, Modena e Reggio

Bologna. Una metro “emiliana” leggera fra Bologna, Modena e Reggio

una portata di 8-10mila persone/ora e un costo di realizzazione per lo studio di 10 milioni per il tracciato esterno e 50 per quelli infracittadini. Realizzazione in parte in superficie in parte sotterranea (in corrispondenza del territorio cittadino) possibile integrazione della tratta esterna con la rete ferroviaria

Illustrata i giorni scorsi una proposta per una metropolitana leggera che colleghi le tre province emiliane corredata di analisi di fattibilità.
Una metropolitana “emiliana”: sei linee che collegano Reggio Emilia, Modena e Bologna. 233 chilometri in totale su cui viaggerebbero 800.000 passeggeri al giorno. I costi preventivati? 4,6 miliardi per la costruzione. La metro avrebbe tratti sia in superficie (10 milioni a chilometro il costo) sia in sotterranea (50 milioni). Le corse dovranno essere frequenti, con cadenza non superiore ai 10 minuti. La corsa singola avrebbe un prezzo medio di 1,97 euro con costi più o meno bassi a seconda della lunghezza da percorrere.

Il progetto, realizzato da Rsm International, è stato presentato da Confapi Pmi Bologna, Modena e Reggio a istituzioni e operatori economici durante il convegno "Area vasta. Idee e progetti che fanno muovere le persone" a Bologna ed illustrato da Rocco Abbondanza che assicura la sostenibilità dell’infrastruttura e la possibilità di ridurre del 50% il traffico automobilistico.

Erano presenti i presidenti delle tre associazioni Adriano Mazzocco per Bologna, Dino Piacentini per Modena e Cristina Carbognani per Reggio, oltre L'assessore regionale ai Trasporti Alfredo Peri e ai presidenti della Province di Modena, Emilio Sabattini, e di Reggio, Sonia Masini.

L'opera si caratterizzerebbe per L'estensione sul territorio e L'interconnessione con le modalità di trasporto esistenti. Si presume una portata di 8-10mila persone/ora e un costo di realizzazione per lo studio di 10 milioni per il tracciato esterno e 50 per quelli infracittadini. Si prevede una realizzazione in parte in superficie in parte sotterranea (in corrispondenza del territorio cittadino) e viene valutata la possibilità di integrazione della tratta esterna con la rete ferroviaria per ridurre spese e tempi di costruzione, investendo quindi di più sul tracciato cittadino.

Per lo studio la rete sarà concessa in gestione L'attuale società di trasporto pubblico o a una nuova società, garantendo un canone di concessione per km. Per il pagamento si ritiene possibile L'utilizzo di fondi per la metà dalle aziende coinvolte nella realizzazione e, per il restante 50%, finanziato dalle banche per un periodo massimo di 8 anni con la possibilità di usufruire di contributi statali ed europei.

“Competitività e sviluppo – commenta il presidente di Confapi pmi Modena Dino Piacentini. Temi cardine che orientano da sempre le attività dei sistemi economici e che necessitano di essere costantemente ripensati, seguendo le variazioni e le variabili congiunturali che contraddistinguono ogni periodo. Lo scenario che si è delineato negli ultimi anni raffigura un mutato sistema di scambi, rapporti, relazioni basato in larga parte sulle nuove possibilità offerte dai collegamenti veloci che facilitano il movimento di idee, persone, merci: un nuovo contesto che ha permesso di superare confini che solo pochi anni fa sembravano invalicabili, consegnandoci una nuova dimensione che guarda al mondo come suo interlocutore. Ragionare, dunque, in termini di area vasta partendo dalle province di Modena, Bologna e Reggio Emilia, e puntando sulle caratteristiche (tessuto sociale, culturale ed economico) che rendono vicini non solo geograficamente questi territori, è a nostro avviso la chiave vincente per perseguire quegli obiettivi di crescita, sviluppo e competitività che ci permetteranno di ritrovare un ruolo da protagonisti all’interno dello scenario economico nazionale ed estero”.

"Vediamo altre realtà geograficamente e culturalmente lontane da noi risultare vincenti sul nostro sistema che deve essere con urgenza ri-orientato e ri-finalizzato a nuove logiche di internazionalizzazione, efficienza e sinergia produttiva, innovazione nei prodotti e nei processi – ha spiegato Cristina Carbognani -.In questo contesto sempre più competitivo, in cui fare sistema e mettersi in rete è diventata l’indiscussa priorità, le nostre Confapi territoriali hanno inteso dare un contributo fattivo, sia nel mettersi esse stesse in rete per superare i limitati confini provinciali, sia nel fornire proposte concrete per la crescita del territorio. Il focus incentrato sulla mobilità all’interno dell’area vasta che abbiamo delineato, delinea una mobilità al servizio delle imprese, ma anche e soprattutto al servizio delle persone che nelle imprese vivono e le fanno grandi".

“I localismi – afferma Emilio Sabattini, Presidente della Provincia di Modena – hanno sempre rappresentato un forte limite per lo sviluppo del territorio. Un limite che oggi è ancor più pesante perché è cambiata la prospettiva di riferimento. Oggi dobbiamo ragionare in termini di area vasta. È necessario dunque mettersi in gioco tutti, in primis le istituzioni, credere nelle nostre capacità e trovare mezzi e strumenti condivisi di rilancio per iniziare a costruire un futuro in grado di competere non solo a livello nazionale”.

"Accogliamo con interesse questa proposta molto ambiziosa e le suggestioni che sono oggetto dell’incontro anche perché da tempo siamo impegnati nel sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti nello sviluppo di progetti di ampio respiro, che travalichino i campanilismi, soprattutto in un momento come quello attuale dove le poche risorse disponibili vanno convogliate su progetti prioritari – ha commentato la presidente Masini -. Serve una riflessione legata al ruolo entro le reti del policentrismo, nell’ottica richiamata dall’Unione Europea e dalla nostra idea di integrazione tra città e territori. Da tutto questo deriveranno le nuove occasioni di sviluppo per il territorio e quindi le imprese".Manu Mich. – clickmobility.it

Left Menu Icon