Il tpl ha conquistato nuove fasce di utenti soprattutto al nord e comunque nei piccoli centri, piuttosto che nelle grandi città. Gli utenti confermano di essere disposti ad utilizzare bus, treno e altri mezzi pubblici sempre più come dimostrano le percentuali, passate dal 40,5% del 2009 al 43% del 2010
Negli ultimi mesi, ormai anni, la domanda di mobilità delle persone non è influenzata solo dalla crisi economica, ma risente anche degli effetti derivanti dal “caro carburante”. In particolare la combinazione di questi due fenomeni determina diversi cambiamenti nella scelta dei mezzi di trasporto che gli italiani utilizzano per muoversi: diminuiscono i viaggi a piedi e in bici, quelli in moto e in auto, ma allo stesso tempo cresce l’utilizzo del trasporto pubblico.
E' questo il dato più significativo emerso dal Rapporto congiunturale di fine anno sulla domanda di mobilità degli italiani realizzato dall’ISFORT, ricavato da quattro rilevazioni effettuate nel corso del 2010 dall’Osservatorio Audimob – Isfort – e confrontate con le medie annuali degli anni precedenti.
DL'esame dei dati il connubio caro-carburante e crisi economica ha comportato, nel corso del 2010, una riduzione dei viaggi a piedi e in bicicletta (-2%), di quelli in moto (-3%) e in auto (-3,2%) e, allo stesso tempo, un incremento dell’uso dei mezzi dei trasporto pubblici pari al 15,3%.
Cresce L'utilizzo del tpl che ha conquistato nuove fasce di utenti soprattutto al nord e comunque nei piccoli centri, piuttosto che nelle grandi città.
Un settore in salita costante che, in base alle dichiarazioni degli italiani, sembra essere destinato a crescere ancora. Infatti confermano di essere disposti ad utilizzare autobus, treno e altri mezzi pubblici sempre più utenti, come dimostrano le percentuali, passati dal 40,5% del 2009 al 43% del 2010.
Osservando il livello di soddisfazione espresso per i vari mezzi di trasporto si può notare che tutti i valori risultano superiori alla sufficienza e in netta crescita rispetto allo scorao anno.
In controtendenza si rilevano soltanto i valori relativi a bus e tram che scendono dal 6,15% al 6,10%.
Apprezzamento decisamente molto elevato quello dimostrato per bici e moto che va oltre L'8%, mentre L'auto approda al 7,69%.
Torna sopra la sufficienza anche il treno a cui viene assegnato un 6,07%
Tra il 2009 e il 2010 la distribuzione degli spostamenti in relazione alle motivazioni alla base degli stessi viaggi, non ha registrato particolari cambiamenti: cresce un pò la quota di viaggi per il tempo libero (dal 32,5% del 2009 al 32,8% del 2010), mentre diminuisce il peso degli spostamenti per studio e gestione familiare (-0,1% in entrambi i casi e, rispettivamente, 4,3% e 32,1% nel 2010). I viaggi per lavoro continuano a rappresentare il 30,9% del totale.
La maggioranza assoluta degli spostamenti registrati dall’Osservatorio “Audimob” assume caratteri sistematici, vale a dire viene ripetuto in almeno 3/4 giorni la settimana. In termini percentuali si registra, nel 2010, un valore pari a 62,6% (quelli effettuati tutti i giorni coprono quasi metà del totale, ben il 47,4% per l’esattezza), in crescita rispetto al 2009 dello 0,7%; gli spostamenti “occasionali” raccolgono, quindi, il 37,4% del totale (nel 2009 si attestavano leggermente sopra quota 38%).Manu Mich. – clickmobility.it