Impugnata delibera regionale n.1204 del 29 dicembre 2010, riguardante ripartizione dei tagli e aumento delle tariffe

Milano. Tpl e tagli: 39 aziende presentano ricorso al Tar impugnando delibera regionale

Milano. Tpl e tagli: 39 aziende presentano ricorso al Tar impugnando delibera regionale

Le aziende denunciano difetto di istruttoria sugli effetti dei tagli e la stima sovradimensionata del recupero risorse, che  “dovrebbe avvenire con l'incremento delle tariffe. Il provvedimento oltre a costringere a riduzioni solo il settore delle autolinee, comprometterebbe l'equilibrio economico delle stesse aziende”

Contro i tagli al  trasporto pubblico lombardo, che definiscono ingiusti, si scagliano 39 aziende lombarde del tpl che presentano ricorso al Tar.
“Come tagliare i finanziamenti al trasporto pubblico locale senza perderci,  facendo però viaggiare male i lombardi. Così ha fatto la Regione, ma 39 aziende di trasporto, oltre i due terzi del totale, hanno presentato ricorso al Tar, impugnando la delibera n.1204 del 29 dicembre 2010, quella riguardante la  ripartizione dei tagli e l’aumento delle tariffe” – spiega in un comunicato Legambiente.

“Le aziende, con questa azione, denunciano un difetto di istruttoria sugli effetti dei tagli e la stima sovradimensionata del recupero risorse, che  dovrebbe avvenire con L'incremento delle tariffe. Il provvedimento poi, oltre a costringere a riduzioni solo il settore delle autolinee, comprometterebbe  L'equilibrio economico delle stesse aziende.

Tra i ricorrenti troviamo anche, sotto celate spoglie l’Atm che ha partecipazioni in FUN BUS l’associazione d’imprese che gestisce il tpl a Como e attraverso l’AGI di Lodi. Anche un’azienda della di autolinee della regione le FNM Autolinee ha fatto ricorso al Tar attraverso l’associazione temporanea d’impresa  Stecav che gestisce il tpl in prov di Como. Le stesse FNM spa, la Holding della regione della Lombardia ha fatto ricorso praticamente a se stessa attraverso la partecipazione che detiene in “OMNIBUS” che è controllata pariteticamente dal gruppo  Arriva e FNM Holding. L’azienda maggiore che non è ricorsa al Tar è  Tln (Fnm-Fs), la società ferroviaria controllata dalla Regione e da Trenitalia, la quale ha  subito tagli solo teorici”.                                                                                              
"Con la finanziaria, nel 2011, sono arrivati in Lombardia 82 milioni  in meno, per il trasporto pubblico locale – sottolinea ancora Legambiente -. La Regione ha quindi deciso di toglierne 24 alle ferrovie cioè a Tln, e  58 alle aziende di trasporto su gomma (ripartizione iniqua). In realtà, TLN ha aumentato annualmente di 1.023 i chilometri treno, sulla linea Milano Centrale-Malpensa. Il che significa 51 treni in più al giorno e ciò ha reso virtuale il taglio degli stanziamenti.
Le aziende che gestiscono le autolinee invece hanno avuto una decurtazione reale. Da qui il ricorso al Tar".

"La Regione ha usato due pesi e due misure – ha commentato Dario Balotta, esperto trasporti per Legambiente – attuando una vera e propria discriminazione. Infatti, non si sa con quali criteri e logiche siano state distribuite le risorse. La Regione, che qui è il pianificatore dei servizi e il compratore, non può essere anche gestore, perché sorge un problema di equità e di conflitto di interessi".

Balotta aggiunge che la valutazione non vuole essere contro il ferro: "Benvenga, tuttavia in realtà si sono verificate situazioni in cui i viaggiatori delle autolinee sono stati puniti ingiustamente e pesantemente per un treno di dubbia utilità da Centrale a malpensa".

Manu Mich. – clickmobility.it

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