Si allungano i tempi per la tratta Venezia-Trieste

Venezia per il 2019 avrà L'Alta Velocità

Venezia per il 2019 avrà L'Alta Velocità

Nel corso del Festival delle Città Impresa, in corso in questi giorni a Venezia, l’ad del Gruppo FS ha parlato degli interventi realizzati nel Nordest e delle priorità infrastrutturali che interessano il territorio

Per il 2019, anno in cui Venezia potrà essere la Capitale europea della cultura, o al massimo 2020, stimiamo che l’Alta Velocità potrà arrivare nella città lagunare, e colmare cosi il gap che fino ad ora ha lasciato il Nordest ai margini di questo importante sistema infrastrutturale”.

Così ha dichiarato Mauro Moretti, ad del Gruppo FS, nel corso di un convegno del Festival delle Città Impresa a Venezia. “Data la forte domanda del mercato – ha detto Moretti – considero il completamento della tratta Milano – Venezia la priorità numero uno per il sistema paese. L'area metropolitana di Venezia – Treviso Padova e Vicenza ha infatti la massa critica necessaria a sostenere economicamente il progetto, e andranno considerate le formule commercialmente più adeguate nello studiare un sistema di fermate che vedrà in Mestre o Tessera, Padova e Verona i suoi fulcri”.

Si allungano significativamente, invece, per L'ad di ferrovie, i tempi per la tratta Venezia – Trieste. “Trieste e Lubiana non hanno bacini di passeggeri sufficienti a proseguire su quella tratta. E, soprattutto, oltre confine non si sono ancora neppure le progettazioni preliminari. Notiamo invece che la domanda sta crescendo significativamente sulla linea Pontebbana che collega a Vienna ed ai mercati del Nord Europa”.

Nel corso dell’incontro Moretti ha citato le opere realizzate come il nodo di Verona, Quadrante Europa, linea Padova- Mestre e raddoppio del terminal di Verona, che sono solo alcuni dei grandi interventi realizzati che rendono la rete veneta la più tecnologica al mondo. Moretti ha quindi ricordato come nel Nordest siano stati eliminati tutti i colli di bottiglia della rete ferroviaria, invitando poi i giornalisti a concentrarsi sulle opere più importanti, tenendo conto delle risorse disponibili. Il numero uno di Ferrovie ha così affrontato il tema delle infrastrutture utili al territorio, che non possono essere cattedrali nel deserto, bensì opere capaci di adattarsi a ciò che chiede l’Europa, ovvero dei “core network” in cui i sistemi integrati di trasporto siano sfruttati al meglio. Stesso discorso riguarda le fermate che dovrà effettuare l’Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria, utili nei grandi complessi urbani, non possibili invece nei bacini a scarsa densità di popolazione, o comunque dove non sono richieste dal mercato.

"Al discorso delle infrastrutture necessarie e in grado di soddisfare l’economia del Paese, va indubbiamente affiancato quello di una buona architettura finanziaria per la loro realizzazione, che deve essere priva di possibilità di contenziosi, precisa dal punto di vista progettuale, in grado di soddisfare i tempi di realizzazione e che, soprattutto, non sia strangolata dalla richiesta di interessi e pretese di opere compensative".
Durante l’incontro Moretti ha infine risposto anche in merito ai problemi del trasporto pendolare.  

"Gli sforzi di FS in questo ambito sono stati molti, ma persiste il problema delle risorse da parte dello Stato: in Italia questo tipo di mobilità è infatti pagata 12,7 centesimi per Km/passeggero: la metà rispetto a Francia e Germani e addirittura un quarto rispetto all’Inghilterra".

Al convegno, promosso da Nordesteuropa.it e Corriere della Sera, sono poi intervenuti gli assessori regionali Renato Chisso e Riccardo Riccardi, e il presidente di SAVE Enrico Marchi.Manu Mich. – clickmobility.it

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