Chiesto alla Regione il versamento dei fondi statali a copertura degli oneri previsti dal CCNL

Palermo. Tpl: Anav e Asstra Sicilia "7.500 posti a rischio entro fine mese in Sicilia

Palermo. Tpl: Anav e Asstra Sicilia "7.500 posti a rischio entro fine mese in Sicilia

In Sicilia il sistema di mobilità urbana ed extraurbana grava interamente sulle aziende, che coprono le tratte secondo le rigide previsioni dei contratti di servizio con la Regione, che rimborsa solo una parte degli oneri sostenuti, al fine di contenere il prezzo del biglietto per i passeggeri

"Entro la fine del mese saranno a rischio i 7.500 dipendenti delle aziende pubbliche e private del trasporto pubblico locale in Sicilia, se la Regione non inserirá, nella Finanziaria che sará a breve varata, la necessaria copertura per adeguare i contratti di servizio nella misura non inferiore al 10% delL'attuale stanziamento".

É quanto si legge in una nota congiunta di Anav e Asstra Sicilia.

Il prezzo del gasolio è schizzato alle stelle, al pari di quello dei lubrificanti, dei pneumatici e delle assicurazioni, ma nel corrispondere i rimborsi chilometrici per autobus e pullman di linea la Regione considera come riferimento solo l’adeguamento Istat. Così, se già sono entrate in crisi da deficit le aziende pubbliche, stanno per alzare bandiera bianca anche quelle private.

"Inoltre necessita il pagamento degli oneri pregressi per 7 milioni relativi alla legge che stabilisce la circolazione gratuita delle Forze delL'Ordine e si dovranno sbloccare 27 milioni di euro giacenti in cassa da oltre un anno e trasferiti dallo Stato quale copertura dei rinnovi contrattuali", continua la nota.

Anav e Asstra Sicilia chiedono "un incontro urgente L'assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilitá, Pier Carmelo Russo, che porti ad una soluzione per scongiurare L'interruzione della mobilitá delle persone sulL'intero territorio regionale: 3.500 mezzi che percorrono 140 milioni di chilometri L'anno per trasportare ogni giorni 500 mila passeggeri".

"Da parte delle aziende – rilevano ancora Anav Sicilia e Asstra Sicilia – c'é la massima volontá di non tirarsi indietro di fronte ad un quadro di generale di obiettiva difficoltá finanziaria della Regione, ma é diventato davvero impossibile per gli imprenditori pubblici e privati del settore ottenere ulteriori crediti bancari, considerato che hanno giá dovuto anticipare 27 milioni di euro. Si tratta dei fondi trasferiti dallo Stato alla Regione quale copertura di oneri previsti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro e che da oltre un anno, per carenza di personale nei competenti uffici dell’assessorato che devono evadere le istanze delle imprese, giacciono inutilizzati alla Tesoreria regionale".

La Sicilia, essendo Regione a Statuto speciale, non riceve dallo Stato i contributi aggiuntivi al trasporto pubblico locale che sono riservati solo alle Regioni a Statuto ordinario. Per fare un esempio, la Lombardia ottiene come contributi aggiuntivi dallo Stato 88 milioni di euro.

In Sicilia il sistema di mobilità urbana ed extraurbana – sottolineano con decisione le due associazioni – grava interamente sulle aziende, che coprono le tratte secondo le rigide previsioni dei contratti di servizio con la Regione, che rimborsa solo una parte degli oneri sostenuti, al fine di contenere il prezzo del biglietto per i passeggeri.

Il trasporto pubblico locale costa ogni anno alla Regione 220 milioni di euro, in virtù  di un corrispettivo che è il più basso in Italia (0,95 euro a chilometro, contro 1,69 in Lombardia, 1,65 in Campania e 2,56 nel Lazio). L'importo in questione è incrementato annualmente solo con l’adeguamento Istat (0,7% nel 2010, 1,6% nel 2011), quando il solo prezzo del gasolio nell’ultimo anno è cresciuto del 18,3% e del 23% nell’ultimo biennio, mentre i pneumatici costano il 27% in più, le polizze assicurative sono aumentate del 10% e i prezzi dei lubrificanti sono lievitati del 15%.

Tradotto in cifre, se dei 220 milioni di euro il 70% è costituito dal costo del personale e il 30% dalle “spese di trazione”, la voce del gasolio, che nel 2009 ha inciso per 50 milioni di euro, rappresenta nei bilanci delle aziende una perdita di 10 milioni nel 2010 e di altri 10 milioni almeno nell’anno in corso, mentre le “spese di trazione”, che includono la manutenzione dei mezzi e le coperture assicurative, pari a 22 milioni di euro nel 2010, per il 2011 richiederanno un maggiore impegno di 5 milioni di euro.

Manu Mich. – clickmobility.it

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