L'emendamento n.3 fa riferimento ai fondi per il trasporto pubblico locale: una partita che vale in tutto il paese 1635 milioni, importo dei trasferimenti soppressi dalla legge 122/2010 relativi ai trasporti di cui 400 milioni sono già stati stanziati dall’art.21, comma 3,del DL 98/2011 a decorrere dal 2011
La rimodulazione dei tagli imposti dal Governo, lo stralcio delle norme ordinamentali contenute nel disegno di legge, la modifica delle regole del Patto di stabilità e la restituzione di una piena autonomia agli enti territoriali.
Sono queste alcune delle proposte contenute nel comunicato congiunto di Comuni, Province e Regioni al termine della manifestazione che si è tenuta ieri a Roma contro i tagli imposti dalla manovra finanziaria.
Nel documento, Anci, Upi e Conferenza delle Regioni si impegnano ad insediare un gruppo di lavoro congiunto con l’obiettivo di presentare al Paese e alle istituzioni un piano di integrazione delle politiche territoriali, un progetto di riordino istituzionale e un piano di rilancio dell’economia e di infrastrutturazione del Paese.
Upi, e Regioni hanno presentato emendamenti riguardo il trasporto pubblico locale, le politiche sociali, l'omologazione dei tempi per tutti gli enti locali relativamente all'inizio del federalismo fiscale, il rilancio degli investimenti e la sanità.
Gli emendamenti presentati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome alla manovra economica all’esame del Parlamento, sono soprattutto emendamenti al disegno di legge n. 2887 “Conversione in legge del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”.
L'emendamento n.3 fa riferimento al tpl, vediamolo nel dettaglio.
"1 – Al fine di attuare quanto previsto al comma 4 dell’art.32 del decreto legislativo 6 maggio 2001, n. 68, all’art.1, comma 13 del DL 13 agosto 2011, n.138 è aggiunto il seguente periodo: “ Il Fondo è incrementato di 1.100 milioni a decorrere dal 2012, il cui utilizzo è escluso dai vincoli del patto di stabilità interno”.
2 – Alle maggiori spese si provvede per l’anno 2012 mediante riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307 e a decorrere dall’anno 2013 mediante le risorse di cui all’art.7, comma 6 del DL 13 agosto 2011, n.138".
L’emendamento da seguito al punto 5 dell’Accordo Governo – Regioni del 16 dicembre 2010 e consente l’applicazione alle norme previste dagli articoli 32, comma 4, del decreto legislativo 6 maggio 2001, n. 68 e articolo 14, comma 2 della legge 30 luglio 2010, n.122, dando piena attuazione al “federalismo fiscale” previsto dal DL 68/2011.
L’importo dei trasferimenti soppressi dalla legge 122/2010 relativi ai trasporti è di 1.635 milioni di cui 400 milioni sono già stati stanziati dall’art.21, comma 3,del DL 98/2011 a decorrere dal 2011.
“Questa manovra pesa in modo sproporzionato su Enti Locali e Regioni, abbiamo sentito tante belle parole, ora tocca a Governo e Parlamento intervenire”.
A confermarlo è il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani chiudendo ieri la giornata mobilitazione Anci, Upi e Conferenza Regioni.
“Abbiamo chiesto emendamenti bipartisan – spiega Errani – che affrontino almeno tre punti: le questioni regolamentari, stralciando gli articoli 14 ,15 e 16, per poi darsi appuntamento nel giro di tre mesi per fare una riforma anche a costituzione invariata che esca dalla logica degli spot e della demagogia.
Una riforma che riesca a dare più efficienza al sistema di Governo. Una cosa del genere – sottolinea – non toccherebbe i saldi e sarebbe a costo zero, e non creerebbe problemi né all’Europa, né ai mercati. Un emendamento che renda più intelligente il patto di stabilità a partire dal fatto di consentire investimenti di Comuni, Province e Regioni”.
Per Errani “occorre poi fare una valutazione rispetto alla situazione drammatica in cui ci troveremmo in relazione ad alcune grandi questioni come il trasporto pubblico locale. Una mossa di questo genere per il presidente dell’Emilia Romagna “servirebbe a riequilibrare i tagli tra lo Stato e gli Enti Locali e le Regioni”.
Il presidente della conferenza delle Regioni ricorda come “i Comuni, le Province e le Regioni abbiano fatto proposte che non modificano i tagli, ma che vadano a toccare settori diversi per riequilibrare i conti della manovra”. “Stiamo assistendo – spiega – al funerale del federalismo fiscale, dovremo dire ai cittadini che siamo impossibilitati ad erogare i servizi e questo non per colpa nostra. Faremo la nostra parte fino in fondo, ma ci teniamo a ricordare a Governo e Parlamento che noi facciamo parte della Repubblica e che prima di tutto c’è l’Italia”, conclude Errani.
D'accordo sul peso eccessivo della manovra nei confronti dei cittadini anche l'assessore al Bilancio della regione Lombardia e coordinatore degli assessori regionali agli Affari Finanziari, Romano Colozzi.
"Questa manovra peserà troppo sui cittadini, rischiamo di smantellare il trasporto pubblico ad esempio, per non parlare delle politiche sociali, dove tutti i tagli alle Regioni si scaricano su Province e Comuni.
Al momento i tempi per l'avvio del federalismo fiscale sono diversi per Regioni , Province e Comuni, abbiamo chiesto che il processo parti per tutti entro il 2012".
Per Colozzi é fondamentale far ripartire gli investimenti.'