Gardini: "Le nostre cooperative oggi sono già un pezzo del tpl". Un pezzo che copre soprattutto le tratte extraurbane e marginali, quelle a bassa utenza. Eppure si tratta di servizi in attivo che molto spesso hanno un ruolo fondamentale nel colmare i 'buchi' delle aziende pubbliche"
Il mondo cooperativo si candida a gestire il trasporto pubblico locale. In nome della "sussidiarietà", e assicurando almeno il 30% di risparmio all'ente pubblico a parità di servizio. La proposta, accennata ieri dal presidente regionale di Confcooperative Maurizio Gardini durante la conferenza stampa di presentazione di un'indagine congiunturale, sarà presentata organicamente al presidente della Regione, Vasco Errani, che interverrà all'assemblea unitaria delle centrali cooperative. In seguito allo scenario di tagli confermati dalla manovra di agosto "occorre aprire con coraggio una fase nuova: noi siamo in grado di fare un'offerta precisa alla Regione per la privatizzazione del trasporto locale pubblico su gomma con un sensibile risparmio della spesa, garantendo piena efficienza del servizio" ha annunciato Gardini. L'offerta che sarà avanzata alla Regione Emilia Romagna e' frutto della collaborazione tra Confcooperative, Legacoop, Cna e Confartigianato. Le nostre cooperative – spiega Gardini – oggi sono già un pezzo del tpl". Un pezzo, a dire il vero, che copre soprattutto le tratte extraurbane e marginali, quelle per capirsi a bassa utenza. Eppure, fanno notare da Confcooperative, si tratta di servizi in attivo che molto spesso hanno un ruolo fondamentale nel colmare i 'buchi' delle aziende pubbliche. Ora il mondo cooperativo chiede uno scatto ulteriore: "Pensiamo che sia giunto il momento di aprire una riflessione profonda sulla tenuta del nostro sistema. Va aperta con coraggio una pagina nuova", esorta Gardini. Dunque, via "alla privatizzazione del tpl dove possiamo assicurare lo stesso servizio a costo inferiore" "Il pubblico deve continuare a presidiare e controllare, ma serve un progetto integrato e concertato tra pubblico e privato" ha precisato il direttore di Confcooperative Marco Venturelli, ricordando che "già attualmente le cooperative sono presenti, con bilanci in positivo, nelle tratte extraurbane e di periferia". In particolare, secondo Venturelli, le coop possono offrire una gestione del Tpl "che comporterà un risparmio attorno al 30% dei costi attuali". "Possiamo far risparmiare alla Regione decine di milioni di euro" ha ribadito Gardini, per il quale "la sussidiarietà e' il futuro, specie in un momento di crisi e di tagli come questo". Gardini quantifica in "diverse decine di milioni di euro" i minori costi per il pubblico: soldi che, in tempi di vacche magre come questi, "potrebbero essere riversati nel welfare". Questa Regione, insiste il numero uno di Confcooperative, "non può rassegnarsi a escludere parte di cittadini dai servizi, siano questi scuole dell'infanzia o servizi alla persona". Col processo di integrazione in atto fra le varie aziende, suggerisce il direttore di Confcooperative Marco Venturelli, "si potrebbero studiare forme di affidamento del servizio alle cooperative, magari senza subappalto come succede oggi nella maggior parte dei casi". Gardini ci tiene comunque a precisare che "intendiamo partecipare con le regole del mercato, con le gare, non abbiamo vie privilegiate". E comunque, conclude Gardini, "il presidio pubblico rimarrebbe. Anche nella definizione dei costi del servizio per l'utente". Non sarebbero insomma le coop a decidere il prezzo del biglietto.