La nuova rete dei trasporti renderà possibili: una mobilità più sicura e meno congestionata, viaggi più agevoli e più veloci

Bruxelles. Collegare l’Europa: la nuova rete centrale di trasporti dell’UE

Bruxelles. Collegare l’Europa: la nuova rete centrale di trasporti dell’UE

Kallas: "I trasporti sono fondamentali per un'economia efficiente nell'UE, oggi mancano collegamenti vitali. Le ferrovie europee hanno 7 scartamenti diversi e solo 20 dei principali aeroporti e 35 porti sono collegati direttamente alla rete ferroviaria. Senza collegamenti efficienti, l'Europa non può né crescere né prosperare"

Ieri la Commissione Ue ha adottato una proposta per trasformare l'attuale groviglio europeo di strade, ferrovie, aeroporti e canali in una rete di trasporti unificata (la rete TEN-T). La nuova rete essenziale (denominata "rete centrale") eliminerà le strozzature, ammodernerà l'infrastruttura e snellirà le operazioni transfrontaliere di trasporto per passeggeri e imprese in tutta l'UE, migliorando i collegamenti fra i diversi modi di trasporto e contribuendo agli obiettivi dell'UE in materia di cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 dei trasporti.   "I trasporti sono fondamentali per un'economia efficiente nell'UE, ma oggi mancano collegamenti vitali. Le ferrovie europee hanno 7 scartamenti diversi e solo 20 dei nostri principali aeroporti e 35 dei principali porti sono collegati direttamente alla rete ferroviaria – ha dichiarato Siim Kallas, vicepresidente della Commissione e commissario responsabile per i trasporti -. Senza collegamenti efficienti, l'Europa non può né crescere né prosperare".   La nuova politica fa seguito a un processo di consultazione durato due anni ed istituisce una rete centrale di trasporto da realizzare entro il 2030, che fungerà da struttura portante dei trasporti nel mercato unico. Le proposte di finanziamento pubblicate oggi (per il periodo 2014-2020), inoltre, indirizzano rigorosamente i fondi destinati ai trasporti proprio sulla rete centrale, in modo da risolvere i collegamenti mancanti transfrontalieri, eliminare le strozzature e rendere la rete più intelligente.   La nuova rete centrale TEN-T si appoggerà su una rete globale di collegamenti che alimenteranno la rete centrale a livello regionale e nazionale. Quest'ultima infrastruttura sarà finanziata principalmente dagli Stati membri, con la possibilità, in alcuni casi, di attingere a fondi UE della politica dei trasporti e della politica regionale, anche mediante nuovi strumenti innovativi di finanziamento. Lo scopo è quello di garantire che progressivamente, entro il 2050, la grande maggioranza dei cittadini e delle imprese d'Europa non debbano impiegare più di 30 minuti per raggiungere la rete globale.   Nel suo insieme, la nuova rete dei trasporti renderà possibili:   – una mobilità più sicura e meno congestionata; – viaggi più agevoli e più veloci.   I 31,7 milioni di euro stanziati per i trasporti nell'ambito del meccanismo per collegare l'Europa del quadro finanziario pluriennale agiranno in pratica come "capitale di avviamento" per stimolare ulteriori investimenti da parte degli Stati membri volti a completare collegamenti transfrontalieri difficili, che altrimenti potrebbero non essere realizzati. Ogni milione di euro speso a livello europeo genererà 5 milioni dai governi degli Stati membri e 20 milioni dal settore privato.   La nuova strategia prevede una rete dei trasporti europea molto più snella e rigorosamente definita, nell'intento di indirizzare la spesa verso un numero più ridotto di progetti con cui sia possibile realizzare un reale valore aggiunto. Anche gli Stati membri saranno soggetti a requisiti più rigorosi in termini di specifiche comuni che varranno a livello transfrontaliero e all'obbligo giuridico di completare effettivamente i progetti.   La rete TEN-T si articola in due strati: una rete centrale da completare entro il 2030 e una rete globale destinata ad alimentare quella centrale, da completare entro il 2050. La rete globale garantirà la piena copertura del territorio dell'UE e l'accessibilità a tutte le regioni. La rete centrale privilegerà i collegamenti e i nodi più importanti della TEN-T, in modo da renderla pienamente operativa entro il 2030. Entrambi gli strati comprendono tutti i modi di trasporto: strade, ferrovie, linee aeree, vie navigabili interne e trasporto marittimo, nonché le piattaforme intermodali.   Gli orientamenti TEN-T stabiliscono requisiti comuni per l'infrastruttura delle TEN-T, con criteri più severi per la rete centrale. Ciò garantirà operazioni di trasporto agevoli in tutta la rete. La strategia promuove anche l'attuazione di sistemi di gestione del traffico che consentiranno un'utilizzazione ottimale dell'infrastruttura e, grazie alla maggiore efficienza, ridurranno le emissioni di CO2.   La realizzazione della rete centrale sarà facilitata mediante l'adozione di un approccio per corridoi. Dieci corridoi saranno alla base dello sviluppo coordinato dell'infrastruttura nell'ambito della rete centrale. Tali corridoi interesseranno non meno di tre modi di trasporto, tre Stati membri e due sezioni transfrontaliere, unendo gli Stati membri interessati e i soggetti attivi pertinenti, come ad esempio i gestori dell'infrastruttura e gli utenti. "Piattaforme di corridoio" saranno presiedute da coordinatori europei che riuniranno tutte le parti interessate, costituendo uno strumento essenziale per garantire il coordinamento, la cooperazione e la trasparenza.   La rete centrale interesserà:   83 porti europei principali mediante collegamenti ferroviari e stradali; 37 aeroporti principali mediante collegamenti ferroviari verso grandi città; 15 000 km di linee ferroviarie convertite all'alta velocità; 35 grandi progetti transfrontalieri per ridurre le strozzature. Si tratterà della linfa economica del mercato unico, che consentirà una reale libertà di circolazione delle merci e delle persone in tutta l'Unione.   Si stima che il costo dell'attuazione della prima fase di finanziamento per la rete centrale nel periodo 2014-2020 sarà pari a 250 miliardi. La rete centrale dovrà essere completata entro il 2030.   Il meccanismo per collegare l'Europa stanzia 31,7 miliardi di euro per l'infrastruttura dei trasporti per il prossimo periodo finanziario (2012-2020). L'80% di questa somma sarà destinata:   – ai progetti prioritari della rete centrale lungo i 10 corridoi da realizzare in quella rete. Saranno disponibili finanziamenti anche per un numero limitato di progetti riguardanti altri tratti che rappresentano un elevato valore aggiunto europeo per la rete centrale. – al finanziamento di progetti orizzontali (di contenuto informatico) come SESAR (la dimensione tecnologica del sistema di gestione del traffico aereo del cielo unico europeo) e ERTMS (il sistema europeo di gestione del traffico ferroviario che dovrà essere utilizzato in tutti i grandi corridoi di trasporto).  Questa è una priorità particolare, perché un'altra innovazione della nuova rete centrale consiste in obblighi più relativi all'interoperabilità dei sistemi di trasporto, mediante investimenti per raggiungere standard UE in grande parte già esistenti, ad esempio per quanto riguarda sistemi comuni di segnalazione ferroviaria. I finanziamenti residui possono essere diretti a progetti ad hoc, compresi progetti della rete globale.

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