“La stazione Centrale di Milano classico luogo di scambio modale”

Milano. Moretti al MobilityTech “Integrare sistema dei trasporti ”

Milano. Moretti al MobilityTech “Integrare sistema dei trasporti ”

L’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane è intervenuto al forum sottolineando l’importanza degli scambi intermodali nei grandi centri metropolitani

La politica deve incentrare la propria attenzione sull’utilizzo dei mezzi di trasporto collettivi nelle grandi città. Questo il messaggio che Mauro Moretti, ad delle Ferrovie Italiane, ha lanciato al Mobilitytech.    “A Milano abbiamo quadruplicato le linee di ingresso e uscita dalla città verso le grandi conurbazioni esterne e raddoppiato le linee minori – ha detto Moretti nel suo intervento – Abbiamo anche realizzato i Passanti ferroviari, ma a questo punto dobbiamo trovare forme concrete per riuscire a far combaciare il sistema esterno di mobilità a quello interno. Solo così si potrà risolvere al meglio il problema di quel 30% di inquinamento legato al trasporto”.    Secondo Moretti, a Milano come nelle altre grandi città, occorre un cambio drastico per riuscire ad arricchire e valorizzare, all’interno delle aree metropolitane, i nodi urbani al fine di favorire gli scambi intermodali. “La stazione Centrale di Milano – ha proseguito l’ad di Ferrovie Italiane – è un classico luogo di scambio modale, peccato che, dopo aver potenziato il sistema esterno con quadruplicamenti e raddoppi, la mobilità interna non sia stata incrementata in maniera adeguata”.    Programmazione delle opere pubbliche realmente necessarie e giusta pianificazione degli investimenti: queste le priorità assolute. Moretti ha evidenziato come “nel nostro Paese portare a termine un’infrastruttura costi il doppio che in Germania o in Svizzera, non solo per l’orografia del territorio italiano, ma soprattutto per le numerose richieste degli Enti, durante le Conferenze dei Servizi”. “Inoltre – ha concluso – laddove c’è un forte investimento di valorizzazione dei territori e di conseguenza del valore catastale delle proprietà abitative, parte di questo maggior valore dovrebbe essere restituito alla comunità”. 

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