Sussistono criticità di tipo tecnico-industriale e burocratico,e si sono aggravate le criticità di tipo economico-finanziario

Roma. Ferrovie: Regioni chiedono proroga al 2012 per adeguamento materiale rotabile

Roma. Ferrovie: Regioni chiedono proroga al 2012 per adeguamento materiale rotabile

"L'adozione delle misure contemplate dalla direttiva ANSF n. 1/2011 a decorrere dal 31 ottobre arrecherebbe un insostenibile pregiudizio, sia in termini di livello dei servizi all'utenza, sia in termini di equilibrio economico-finanziario delle società ferroviarie regionali ex-governative/concesse, sia in termini di occupazione"

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha chiesto l’intervento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, affinché sia concessa un’ulteriore proroga al 31 dicembre 2012 per il completamento dei programmi di adeguamento del materiale rotabile ferroviario circolante su rete RFI con i sistemi di sicurezza in uso sulla stessa rete.   L'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF), nell'ambito dei compiti in materia di sicurezza ferroviaria ad essa attribuiti dal decreto legislativo 10 agosto 2007, n. 162 e s.m.i., recante attuazione delle direttive n. 2004/49/CE e 2004/51/CE, e dalla direttiva n. 81/T del Ministero dei Trasporti, ha adottato lo scorso 27 giugno la direttiva n. 1/2011, che fissa al 31 ottobre 2011 il termine per il completamento dei programmi di adeguamento del materiale rotabile ferroviario circolante su rete RFI con i sistemi di sicurezza in uso sulla stessa rete.   Le Regioni erano già intervenute nella fase di predisposizione della citata direttiva ANSF, rilevando importanti criticità di tipo sia tecnico-industriale che finanziario e chiedendo che il termine, inizialmente fissato al 1° luglio 2011, fosse prorogato almeno al 31 dicembre 2011.   Tale confronto, sfociato nell'incontro politico del 9 giugno scorso ha determinato un parziale accoglimento delle richieste regionali da parte dell'ANSF. All'approssimarsi di tale scadenza, tuttavia, da un monitoraggio effettuato a livello interregionale è emerso che le criticità a suo tempo evidenziate persistono e che quasi tutte le Regioni interessate dall'obbligo di adeguamento non potranno sicuramente rispettare il termine stabilito e che saranno in grado di completare i rispettivi programmi non prima del 31 dicembre 2012.   "In particolare, continuano a sussistere le criticità di tipo tecnico-industriale e burocratico, ma si sono aggravate le criticità di tipo economico-finanziario – spiega la Conferenza delle Regioni -. Infatti, è ancora in corso un ampio dibattito sulla gravissima situazione delle risorse finanziarie per il trasporto pubblico locale, causata dagli interventi di finanza pubblica adottati nel corso dell'ultimo biennio, che hanno pesantemente inciso sulla disponibilità finanziaria per il settore e sulla capacità delle Regioni di onorare i contratti di servizio sottoscritti con Trenitalia S.p.A., determinando una gravissima e insostenibile situazione in termini di riduzione dei servizi, di disagio sociale, di incrementi tariffari, di riduzione dell'occupazione del settore, di congestionamento del traffico e di inquinamento".   "In siffatta congiuntura, in cui il confronto politico con il Governo, finalizzato all’individuazione di soluzioni condivise, è tuttora allo stato interlocutorio, l'adozione delle misure contemplate dalla direttiva ANSF n. 1/2011 a decorrere dal 31 ottobre  arrecherebbe un insostenibile pregiudizio, sia in termini di livello dei servizi all'utenza, sia in termini di equilibrio economico-finanziario delle società ferroviarie regionali ex-governative/concesse, sia in termini di occupazione – sottolineano le Regioni -.   Pertanto, sulla scorta delle considerazioni finora svolte, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiede l’intervento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, affinché sia concessa una ulteriore proroga al 31 dicembre 2012, manifestando al contempo la disponibilità ad un confronto tecnico e politico per addivenire a soluzioni transitorie alternative, che permettano di contemperare gli interessi di tutte i soggetti coinvolti".

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