L'incontro richiesto alle direzioni di Atcm, Act/Ae, Tempi

Bologna. Piano industriale Seta: sindacati chiedono incontro urgente su priorità

Bologna. Piano industriale Seta: sindacati chiedono incontro urgente su priorità

Il confronto per "valutare le prime azioni organizzative per l’integrazione organizzativa tra i bacini di Modena, Reggio e Piacenza. Attraverso l’aggregazione possibile determinare condizioni per consolidare sistema di trasporto necessario anche a fronte della crisi economica ed al bisogno di consentire ai cittadini di esercitare il diritto alla mobilità"

Le segreterie regionali Cgil, Cisl, Uil congiuntamente alle segreterie confederali di Modena, Reggio Emilia, Piacenza e alle segreterie regionali delle categorie dei Trasporti Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti, Faisa, Ugl hanno richiesto un incontro urgente alle direzioni di Atcm, Act/Ae, Tempi per realizzare gli impegni del protocollo sottoscritto il 28 settembre 2011 in relazione alla decisione degli Enti Proprietari di costituire alla data del 1° gennaio 2012 la nuova società Seta, Società Emilia Trasporti Autofilotranviari.

Nello specifico i sindacati richiedono al più presto un confronto per valutare le prime azioni organizzative per attuare l’integrazione organizzativa tra i bacini contigui di Modena e Reggio Emilia e la stessa Piacenza.

Anche  sottoscrivendo il protocollo, le organizzazioni sindacali hanno confermato il comune convincimento che attraverso l’aggregazione tra le aziende del tpL in Emilia-Romagna è possibile determinare le condizioni per consolidare un sistema di trasporto necessario anche a fronte della crisi economica in atto ed al bisogno di consentire ai cittadini di esercitare il diritto alla mobilità.

"In questo modo si può contrastare la limitazione dei servizi imposti dalle minori risorse finanziarie, che in modo rilevante le recenti manovre economiche nazionali hanno previsto anche per l’anno 2012 – sottolineano i sindacati -.

Quindi si chiede di attuare il Piano Industriale Integrato ed un impegno degli Enti Locali, affinché si migliorino gli attuali piani del traffico e attraverso l’aggregazione si offra un servizio alternativo all’uso dell’auto decongestionando la via Emilia, o le strade provinciali che escono dalle città. Si chiede inoltre di prevedere migliori collegamenti con le stazioni ferroviarie, ad esempio Piacenza dove risiedono numerosi cittadini che devono trasferirsi ogni giorno a Milano o verso Bologna".

"Nell’incontro urgente chiediamo anche di realizzare quanto previsto nel protocollo stesso, che prevede di  concordare, entro un tempo determinato (28/2/2012), regole ed impegni affinché nell’aggregazione delle 4 aziende di tpL attuali si consegua una tutela dei diritti degli utenti e degli stessi 1.000 lavoratori del TpL e degli oltre 200 lavoratori delle aziende sub-concesse affinché, operando su una rete di oltre 27.000 Km attraverso una unica azienda di tpl,  si integrino i servizi organizzativi e tecnici e si migliori le sua capacità di presidio dei 3 bacini provinciali di traffico.

Si richiama l’impegno, sottoscritto nel protocollo, a ricercare i necessari accordi sindacali comuni per l’intera nuova azienda (vedi commissione tecnica, trattativa tra le parti come da CCNL) e, anche attraverso l’utilizzo della formazione, coinvolgere tutto il personale nell’azione per l’integrazione  delle 4 attuali società di tpl senza prevedere licenziamenti e concordando i criteri per eventuali mobilità fuori bacino ed utilizzare le sub-concessioni per contribuire a qualificare la rete di trasporti".

Le segreterie confederali e di categoria riconfermano il convincimento che attraverso questa integrazione con un impegno degli Enti Locali, dalle Province alla Regione, di innovare i Piani di Bacino di Modena e Reggio Emilia e Piacenza, sia possibile costruire una rete integrata con mezzi ecologicamente qualificati e valorizzare le opportunità dell’aggregazione a partire dall’integrazione dei servizi di rete con un prioritario intervento nei confini amministrativi che riguardano alcuni Comuni contermini delle due province (oltre 60.000 abitanti in provincia di Reggio ed oltre 120.000 abitanti in provincia di Modena).
 

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