Lo rivela una ricerca della CSE Pragma

Roma. Migliorano livelli eco sostenibilità dei Comuni italiani

Roma. Migliorano livelli eco sostenibilità dei Comuni italiani

Un aspetto positivamente correlato con il livello di eco-sostenibilità urbana è la domanda di tpl. Quest'ultima, che nei comuni con meno di 50.000 abitanti è mediamente di 31 passeggeri annui per abitante, cresce esponenzialmente, fino a superare i 330 passeggeri annui per abitante nei comuni con oltre 500.000 abitanti

I comuni italiani stanno migliorando, anche se con valori marginali, i loro livelli di eco sostenibilità. Lo sostiene la ricerca Cse Pragma condotta sui comuni capoluogo tra il 2006 ed il 2010. Nel periodo di tempo preso in esame infatti, si è registrato un incremento dei valori medi relativi ad aspetti positivi correlati alla qualità dell'ambiente urbano, quali la raccolta differenziata, passata nei valori totali dal 23,6% al 31,6%, la domanda di trasporto pubblico urbano, dove i passeggeri annui per abitante sono aumentati da 215,4 a 228,6 e la percentuale di residenti connessi ad impianti di depurazione delle acque reflue urbane passata dall'88,4% al 90,3%.

Contestualmente risultano in calo i valori medi relativi ad aspetti negativamente correlati alla qualità dell'ambiente urbano. Diminuiscono, in particolare, il numero di giorni di superamento del limite per il PM10 (da 83 a 45), il consumo di acqua per uso domestico (da 71,3 a 66,7 m3 per abitante) e la quantità di rifiuti urbani (da 622 a 610 kg per abitante).

E 'piccolo' è meglio: secondo la ricerca infatti, la dimensione demografica incide infatti notevolmente sulle performance ambientali dei comuni capoluogo: la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti è del 42,8% nei piccoli centri, del 25,7% nei grandi comuni, la densità veicolare è di 563 veicoli per km2 di superficie nei piccoli centri, fino a 4.023 nei grandi comuni, infine il numero di giorni di superamento del limite per il PM10 è di 35 nei piccoli centri, 69 nei grandi comuni.

La ricerca, effettuata su 12 indicatori ambientali riferiti a 6 aree tematiche, acqua, aria, energia, rifiuti, trasporti e rumore, è stata sintetizzata in un indice di sostenibilità che su una scala di valori tra 0 e 100, risulta essere mediamente pari a 54,2. Sulla base di quest'indice si è potuta così registrare la migliore performance da parte dei comuni medio piccoli con un valore indice di 55,3 con un valore massimo di 66,8 associato a Teramo e medio grandi con valore-indice medio di 54,7, con un valore massimo di 70,2 associato a Bolzano. Seguono i piccoli centri con un valore-indice medio di 53,1, con un valore massimo di 65,9 associato a Villacidro, mentre i grandi centri sono il fanalino di coda, in questi comuni infatti il valore-indice medio è di 48, con un valore massimo di 58,5 associato a Genova.

Andando nel dettaglio dei dati emersi dalla ricerca, si può osservare una diminuzione dei valori medi relativi ad aspetti negativamente correlati alla qualità dell'ambiente urbano, con specifico riferimento ai giorni di superamento del limite per il PM10 (da 83 a 45), al consumo di acqua per uso domestico (da 71,3 a 66,7 m3per abitante) e alla raccolta di rifiuti urbani (da 622 a 610 kg per abitante). In controtendenza il dato relativo alla densità veicolare, in crescita dell'1,7% (da 706 a 718 veicoli per km2 di superficie comunale).

Relativamente alla raccolta differenziata, come si è detto, questa tende a decrescere in termini percentuali in funzione dell'aumento della densità demografica, passando dal 42,8% dei comuni con meno di 50 mila abitanti al 25,7 dei comuni con oltre 500 mila abitanti. Ed un secondo primato riguarda le performance dei piccoli capoluoghi relativamente al trend di crescita registrato dalla raccolta differenziata negli ultimi anni (+14,8% tra il 2006 e il 2010, contro un più modesto +5,4% nei capoluoghi con oltre 500.000 abitanti).

Il comune capoluogo con la più alta percentuale di raccolta differenziata è Pordenone (78,6% dei rifiuti urbani), seguita da Novara e Carbonia (rispettivamente 72,6% e 72,1% di differenziata). A tali comuni è associato anche il primato nella rispettiva classe dimensionale di appartenenza, mentre tra le grandi metropoli il miglior risultato è quello della città di Torino (43,3% di differenziata).

Un secondo aspetto positivamente correlato con il livello di eco-sostenibilità urbana e per il quale si riscontra una notevole eterogeneità tra classi dimensionali dei comuni capoluogo è la domanda di trasporto pubblico. Quest'ultima, che nei comuni con meno di 50.000 abitanti è mediamente di 31 passeggeri annui per abitante, cresce esponenzialmente, fino a superare i 330 passeggeri annui per abitante nei comuni con oltre 500.000 abitanti.

Le grandi metropoli hanno inoltre, registrato una crescita più sostenuta della domanda di trasporto pubblico rispetto al 2006, rimasta sostanzialmente invariata nei capoluoghi con meno di 100.000 abitanti. Milano è il comune con la più alta domanda di trasporto pubblico (702 passeggeri annui per abitante trasportati nel 2010), mentre nelle altre classi dimensionali i valori più alti sono stati riscontrati a Venezia, Siena e Mantova (rispettivamente 648, 250 e 109).

Anche in questo caso, i fattori che incidono sulla domanda di trasporto pubblico e che risentono della dimensione demografica dei comuni capoluogo sono molteplici e includono, tra gli altri la maggiore difficoltà di spostamenti a piedi nelle grandi aree metropolitane rispetto ai piccoli centri e la presenza, sempre nelle grandi metropoli, di un più alto numero di passeggeri dei mezzi pubblici non residenti (ad esempio turisti).

Tra gli aspetti negativamente correlati con l'eco-sostenibilità, quelli per i quali si riscontra una maggiore variabilità in funzione della dimensione demografica dei comuni capoluogo sono: i livelli di inquinamento dell'aria, con specifico riferimento al numero medio di giorni in cui si è registrato il superamento del valore limite per la protezione della salute umana previsto per il PM10. Nonostante il calo generalizzato rispetto al 2006 (in media 47 giorni di superamento in meno), tale numero rimane, infatti, decisamente più elevato nei comuni capoluogo con oltre 500.000 abitanti (69 giorni nel 2010), rispetto ai comuni di più piccole dimensioni (in media 34-35 giorni nei capoluoghi con meno di 100.000 abitanti). Nuoro e Matera sono, inoltre, gli unici comuni capoluogo censiti nel 2010 con un solo giorno di superamento dei limiti di PM10, mentre nelle altre due classi dimensionali i valori più bassi sono stati registrati a Genova e Andria (rispettivamente 5 e 6 giorni di superamento).

Relativamente alla densità veicolare, questa è rimasta sostanzialmente invariata in tutte le classi dimensionali tra il 2006 e il 2010, con valori medi compresi tra i 563 veicoli per km2 di superficie rilevati nei comuni capoluogo con meno di 50.000 abitanti e gli oltre 4.000 veicoli per km2 di superficie rilevati nei comuni capoluogo con oltre 500.000 abitanti. In quest'ultima classe dimensionale, il capoluogo con la più bassa densità veicolare è Genova (1.880 veicoli per km2), mentre Torino è il comune che ha registrato la migliore performance in termini di diminuzione della densità veicolare negli ultimi anni. Il comune capoluogo con la più bassa densità veicolare in assoluto e' Tempio Pausania (52 veicoli per km2), nella cui classe dimensionale la migliore performance è stata registrata da Gorizia (12 veicoli in meno per km2 nei 4 anni presi in esame).

In allegato …
… Comuni green una mappa dell’Italia – Cse Pragma

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