Il confronto ha messo in evidenza la necessità di ribadire le caratteristiche e le problematiche che caratterizzano il territorio chiantigiano

Chianti. Patto per il tpl: sindaci e sindacati “limitare i tagli”

Chianti. Patto per il tpl: sindaci e sindacati “limitare i tagli”

Sei comuni dell'area, Cgil, Cisl, Camera del Lavoro, Spi Cgil e Fnp Cisl ribadiscono le criticità dell'area. Insieme Bagno a Ripoli, Barberino, Greve, Impruneta, San Casciano e Tavarnelle

Tavolo congiunto sul tema del trasporto pubblico locale.
Tenutosi ad Impruneta ha visto la partecipazione dei sindaci dei Comuni del Chianti Fiorentino e le categorie sindacali.
L’occasione, data dall’apertura della conferenza dei servizi in preparazione alla prossima gara a lotto unico regionale, ha visto amministrazioni comunali e sindacati uniti nel rilevare l’importanza del Tpl per l'intera area chiantigiana del tpl.

“Il servizio è un elemento essenziale nella vita dei cittadini e uno strumento di sviluppo ed equità sociale utile a garantire il diritto al lavoro, alla scuola e alla mobilità, considerati anche i livelli proibitivi raggiunti dalla benzina”.
A dichiararlo congiuntamente i sindaci Massimiliano Pescini (San Casciano in Val di Pesa), Sestilio Dirindelli (Tavarnelle Val di Pesa), Maurizio Semplici (Barberino Val d'Elsa), Alberto Bencistà (Greve in Chianti), gli assessori ai Trasporti  Marco Pistolesi (Impruneta) e Silvia Tacconi (Bagno ai Ripoli) e  Marco Mantelli, coordinatore Chianti Cgil, Massimiliano Bianchi, segreteria Camera del Lavoro Firenze, Roberto Pistonina, segretario Cisl provinciale, e alcuni esponenti del sindacato pensionati Spi Cgil e Fnp Cisl.

Il confronto ha messo in evidenza la necessità di ribadire le caratteristiche e le problematiche che caratterizzano il territorio chiantigiano.

“I Comuni di Bagno a Ripoli, Barberino Val d’Elsa, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa – hanno rilevato – rappresentano insieme l’area più estesa della Provincia di Firenze, oltre ad essere una delle maggiori direttrici di traffico da e verso il capoluogo cittadino; per contro il territorio è servito solo da trasporto su gomma, anche in passato limitato quasi esclusivamente alla direttrice verso il centro città, con poche linee trasversali di collegamento fra i comuni, quindi con un limitatissimo servizio per le frazioni sparse su un territorio ampio e articolato”.

I sindaci hanno affrontato l'emergenza con senso di responsabilità accettando anche tagli decisamente pesanti, restando comunque disponibili a rivedere l'organizzazione del servizio per recuperare risorse ed efficienza.

“Difficilmente sostenibile  – hanno aggiunto – appare però l'ipotesi di una gara regionale, scelta condivisa con la Regione e sostenuta politicamente e industrialmente per il riordino del Tpl, che tagli il 50% delle linee extraurbane deboli, quelle che presentano meno di mille utenti: tale scelta isola nei fatti interi nuclei abitati che proprio per la loro posizione periferica hanno maggiore bisogno di trasporto e collegamento. Appare inoltre impossibile ritenere che l'onere di questi servizi debba ricadere sui bilanci comunali, in un momento di gravissima crisi economica, quando i Comuni non riescono a garantire spesso neppure i servizi storicamente a loro affidati. E' inoltre necessario definire con attenzione i livelli minimi di ciascuna area, con lo scopo di garantirli a tutti nello stesso modo, tenendo conto dell'incidenza chilometrica dei servizi effettuati su ferro”.

"Ci auguriamo  – hanno concluso – che Regione Toscana e Provincia di Firenze tengano conto delle specificità e delle criticità del Chianti fiorentino nella definizione della rete e nella pianificazione delle risorse a carico dei Comuni per l’attribuzione dei chilometri”. Sindacati e Comuni esprimono inoltre grande preoccupazione in merito alle ricadute negative che la drastica ristrutturazione del servizio potrebbe avere sull’occupazione nelle aziende di trasporto pubblico locale.

Left Menu Icon