Il sindaco intervine illustrando gli intenti dell'amministrazione comunale

Salerno. Cstp: le cinque proposte del Comune per salvare l’azienda

Salerno. Cstp: le cinque proposte del Comune per salvare l’azienda

De Luca: "Il nostro obiettivo, ora, è offrire una prospettiva di speranza ai dipendenti del Cstp, che vivono un momento di grande sofferenza, e garantire alla cittadinanza un trasporto pubblico decente, un servizio, al pari di sanità ed istruzione, senza il quale non possiamo definirci un paese civile"

Il Comune ha avanzato un pacchetto di proposte per salvare il Cstp, l'azienda di trasporto pubblico locale.
A renderle pubbliche ieri, in una conferenza stampa, il sindaco Vincenzo De Luca.

"Il Cstp è entrato in crisi in conseguenza delle scelte prese negli ultimi anni da Regione e Provincia – ha sottolineao il sindaco De Luca -. La Regione ha tagliato risorse per il 25% (pari a quasi 9 milioni) nel 2011; un ulteriore 4,2% (pari a oltre 1 milione) è stato tagliato nel 2012. Togliere ad una azienda di trasporto pubblico 10 milioni in meno di un anno e mezzo significa condannarla a morte. A ciò si aggiunge il divario di circa 50 centesimi rispetto alle aziende napoletane nella corresponsione per chilometro percorso. Un'ulteriore penalizzazione del 20% viene dal fronte della bigliettazione in virtù della gestione contabile di Unico Campania, ma anche il taglio del 7,3% (pari a oltre 1.800.000 euro) operato dalla Provincia a favore delle ditte private.

Il Comune di Salerno è l'unico Ente ad avere aumentato il proprio contributo: tra il 2011 e il 2012 l'amministrazione Comunale ha incrementato i finanziamenti aggiuntivi passando da 357.214 euro (+ IVA) a 600.000 euro (+ IVA). Va, inoltre, sottolineato che il Comune, attraverso la società Salerno Energia, è creditore nei confronti del Cstp di 700mila euro per le forniture di metano necessarie al proseguimento del servizio.

"Questo è il quadro dell'attuale situazione – ha proseguito il sindaco -.
Il nostro obiettivo, ora, è offrire una prospettiva di speranza ai dipendenti del Cstp, che vivono un momento di grande sofferenza, e garantire alla cittadinanza un trasporto pubblico decente, un servizio, al pari di sanità ed istruzione, senza il quale non possiamo definirci un paese civile. A tale scopo abbiamo deciso di avanzare cinque proposte che riteniamo concrete e ragionevoli.

1) Riduzione del 50% dei tagli operati dalla Regione tra il 2011 e il 2012: si recupererebbero in tal modo quasi 4,5 milioni.

2) Immediata attivazione da parte della Regione Campania del fondo di sostengo per l'esodo e la cassa integrazione in deroga. Chiediamo che sia stanziato immediatamente un terzo della cifra complessiva (15 milioni): in tal modo si recupererebbero subito altri 5 milioni.

3) Riduzione del 50% dei tagli operati dalla Provincia: si recupererebbe, così, quasi un altro milione.

4) Istituzione, da parte di tutti gli enti soci, di un fondo autonomo per forniture di metano e gasolio. Il Comune di Salerno è disposto a stanziare i primi 100mila euro, si attende ora la risposta degli altri enti.

5) Istituzione in Prefettura, con l'intercessione degli istituti bancari, di un tavolo di concertazione con i principali fornitori di pezzi di ricambio per garantire la continuità dell'esercizio. Sul tavolo, come garanzia, potrebbe essere messo l'avvio delle procedure di vendita della sede di Piazza Luciani a Salerno e del deposito di Cava de' Tirreni.

Si tratta di proposte estranee a qualsiasi valutazione di natura politica e necessarie per la salvezza del Cstp – conclude il sindaco De Luca -. Il Comune di Salerno è disposto a farsi carico di tutto, non però delle latitanze di coloro che hanno portato al disastro un'azienda che, grazie ad una politica di assoluto rigore, era tra tra le più sane imprese di trasporto pubblico. Invitiamo i nostri interlocutori ad un confronto ad horas perché è doveroso decidere subito. E' in gioco il futuro del trasporto pubblico locale: ne va della serenità di vita di 1000 dipendenti e della salvezza di un servizio pubblico tanto più necessario in questo momento di crisi, senza il quale la nostra società andrà sempre più verso un imbarbarimento".

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