Ceccobao: “La nuova rete dei servizi è stata disegnata in base a due criteri: concentrare più servizi dove ci sono più persone e garantire i collegamenti utilizzati da lavoratori e studenti. Questi saranno i ‘binari’ della nuova rete di tpl, cui si aggiungeranno dei servizi specifici per le aree a domanda debole organizzati dagli enti locali”
“I tagli delle risorse statali ci hanno messo davanti a un disastro annunciato, ma noi abbiamo scelto un’altra strada e abbiamo fatto la riforma”, così l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao ha sintetizzato le cause della rivoluzione nel sistema del trasporto pubblico locale in Toscana. L’assessore, ad Arezzo per la presentazione della riforma nel corso di un veritice con Comune e Provincia, ha proseguito “Con la venuta meno dei fondi statali per il tpl la prospettiva più semplice, quella più usata anche nelle altre Regioni, era quella dei tagli lineari. Noi invece abbiamo scelto la linea della rimodulazione dei servizi, tenendo conto delle nuove esigenze della popolazione e di un sistema di costi e ricavi standard. Proprio il sistema dei trasporti aretino è stato preso come modello per individuare il costo standard che sarà applicato in tutta la regione”.
“La nuova rete dei servizi – ha aggiunto l’assessore – è stata disegnata in base a due criteri: concentrare più servizi dove ci sono più persone, ad esempio nel capoluogo, e garantire i collegamenti utilizzati da lavoratori e studenti. Questi saranno i ‘binari’ della nuova rete di trasporto pubblico, cui si aggiungeranno dei servizi specifici per le aree a domanda debole organizzati dagli enti locali”.
L’incontro che si è tenuto ieri mattina nel palazzo comunale di Arezzo è stato l’occasione per presentare alla stampa locale i principali risultati raggiunti nell’intesa firmata il 25 maggio da Province e Comuni dopo la seduta conclusiva della Conferenza regionale dei servizi.
“Facciamo il punto su un progetto importante di riforma complessiva del trasporto pubblico locale, progetto che può fare fronte alla diminuzione delle risorse statali grazie all’impegno della regione Toscana che nonostante i minori introiti ha cercato di mantenere livelli di efficienza – ha proseguito Stefano Gasperini, assessore alla mobilità del Comune di Arezzo -”.
“Il Comune di Arezzo – ha aggiunto – ha messo a disposizione dell’accordo tra Regione ed enti locali risorse aggiuntive proprie, garantirà 2.000.000 di chilometri. La rete del trasporto pubblico va resa, sì, coerente con le nuove esigenze del territorio, ma resta per l’amministrazione comunale un servizio a forte valenza sociale. Faremo la nostra parte con investimenti importanti, messi a bilancio, per rendere appetibile un servizio che sarà incisivamente rivisto. Siamo disposti a produrre lo sforzo massimo”.
“Dal 2010 a oggi le risorse trasferite si sono quasi annullate, il tutto a carico del sistema regione-enti locali – ha spiegato Antonio Perferi, assessore ai trasporti della Provincia -.
Alla risposta contingente, abbiamo fatto fronte non senza difficoltà. Intanto il primo dato: il sistema Arezzo ha tenuto e non è stato perso alcun posto di lavoro nelle aziende erogatrici del servizio. Stiamo adesso per intraprendere un discorso nuovo, una rivoluzione copernicana, una partita che dovremmo giocare con capacità progettuale. Bisognerà individuare percorsi virtuosi anche per intercettare contributi e utilizzarli nel modo migliore anche per quelle parti di territorio dove è difficile applicare criteri di logica industriale. Senza dimenticare la difficile situazione istituzionale che si prospetta per le Province, restiamo consapevoli che quella che ci attende da qui ai nove prossimi anni è una sfida nuova nella quale credo che le nostre aziende possano stare, magari assieme ad altre realtà importanti, e dire la loro nella gara disciplinata dal bando regionale”.
Ricordiamo i principali punti dell’accordo:
– garantita stabilità al sistema, salvato il trasporto pubblico locale. Un settore che rischiava il collasso viene messo in sicurezza per i prossimi 9 anni con un grande sforzo della Regione Toscana e degli enti locali che, di fatto, si sostituiscono al Governo
– garantita una rete di 100.000.000 milioni di chilometri, dunque solo leggermente inferiore a quella attuale di 105 milioni
– garantite risorse per l’acquisto di circa 1000 nuovi bus. A oggi in Toscana circolano circa 3000 autobus, la cui età media è 12 anni. Grazie ai 30 milioni l’anno destinati dalla regione agli investiment in nuovi autobus, questa età media passerà da 12 a 8 anni
– garantiti da Regione ed enti locali 195 milioni di euro per i servizi
– garantito un solo biglietto a tariffa integrata per autobus, tram, treni e traghetti. Sarà una novità che darà omogeneità a un sistema finore frazionato (sono 14 le diverse aziende che gestiscono il servizio di tpl via bus, cui si aggiungono biglietti diversi per treni, tram e traghetti)
– garantito il mantenimento o addirittura un rafforzamento del livello attuale dei servizi nelle città
– garantite le corse extraurbane utilizzate dai pendolari
– garantiti i livelli occupazionali grazie a una clausola sociale nel bando. Il problema occupazionale nel settore del tpl è dovuto a tagli nazionali, tuttavia la Toscana per tutelare i lavoratori inserirà nel bando per la futura gara europea ad ambito unico la previsione di riassorbimento da parte del nuovo gestore dei dipendenti delle attuali aziende di trasporto pubblico.