Ancora tensioni fra Regioni e Governo

Roma. Fondi tpl: dal Governo nessuna risposta concreta

Roma. Fondi tpl: dal Governo nessuna risposta concreta

Trasporto pubblico, sanità e riordino istituzionale saranno affrontati nell'ambito di tre tavoli distinti dove Governo e Regioni vedranno insieme anche il tema della razionalizzazione della spesa. I tavoli, che dovranno terminare il loro lavoro entro luglio, dovranno servire a ottenere dal governo le risposte chieste dai governatori

Nulla di fatto fra Governo e Regioni dopo l'incontro di ieri a Palazzo Chigi. Le risposte che i governatori chiedevano, soprattutto su riparto del fondo sanitario e trasporto pubblico locale non sono arrivate. Risposte mancanti che, presumibilmente, ritarderanno ancora la riunione della Conferenza Stato-Regioni.  Alla riunione per il Governo erano presenti, oltre al premier Mario Monti, i ministri Piero Gnudi, Anna Maria Cancellieri, Corrado Passera, Renato Balduzzi, Patroni Griffi, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà e il Consigliere del Ministero dell’Economia Volpe.   Innazitutto c’è stata la rassicurazione da parte del premier Monti del massimo rispetto istituzionale nei confronti delle Regioni. E’ stata questa la prima garanzia che il presidente del Consiglio Mario Monti avrebbe dato lasciando l'incontro con le Regioni, continuato poi sotto la guida del ministro Gnudi.   Il ministro Piero Gnudi, stando a quanto si apprende, avrebbe auspicato che si torni a collaborare dopo il blocco del tavolo seguito alla clamorosa protesta delle regioni che hanno abbandonato Via della Stamperia dopo l'ennesimo rinvio sul riparto del fondo sanitario nazionale.    A guidare la delegazione della Conferenza delle Regioni il vicepresidente Michele Iorio, presidente del Molise. Erano presenti anche i presidenti Polverini (Lazio), Rossi (Toscana), Zaia (Veneto), Cota (Piemonte), Burlando (Liguria), Marini (Umbria), De Filippo (Basilicata), Caldoro (Campania) e Scopelliti (Calabria).   Nel vertice di ieri non sono state fatte cifre sui possibili tagli, ma l'ipotesi che la sforbiciata sulla sanità possa essere di circa un miliardo di euro sul 2012. Altro nodo ancora da districare é quello sul trasporto pubblico locale.    Dopo l'accordo da 1,6 milioni di euro, raggiunto con il governo per il 2012, le Regioni tornano a chiedere l'erogazione effettiva delle risorse: 1,2 miliardi sul fondo nazionale e altri 314 milioni di euro su cui l'esecutivo si é impegnato. A questi si aggiungono 86 milioni di euro, il cui sblocco é legato all'intesa tra Stato e autonomie locali sull'efficientamento del servizio.  A partire proprio da quello sul tpl, prenderanno il via i tavoli di confronto che dovranno dare risposte entro luglio.    "L'esecutivo ha espresso la volontà di lavorare insieme e di evitare decreti che anticipino il risultato dei tavoli istituiti", hanno spiegato i governatori. Ma resta il timore che, la sforbiciata arrivi subito nel provvedimento sulla spending review che proprio lunedì mattina l'esecutivo illustrerà alle autonomie locali.  Unica nota accolta positivamente dagli enti locali é l'impegno del governo a coinvolgere di più le Regioni nel processo di riordino istituzionale, a partire dalla revisione delle Province.    Di incontro "positivo" ha parlato la presidente della Regione Lazio Renata Polverini che, tuttavia, non ha mancato di rilevare come sul Tpl ci siano ancora delle difficoltà."L'accordo sottoscritto con il governo non é stato ancora onorato", ha spiegato mentre sulla possibilità di tornare a incontrare il governo, la governatrice é stata netta "Manteniamo la nostra posizione" e cioé "finché non viene sbloccata la situazione sul riparto, noi non partecipiamo alla Conferenza Stato-Regioni".   "Nessun passo concreto da parte del Governo, abbiamo ricevuto risposte evasive che non hanno fatto segnare nessun progresso nella trattativa sulle riforme che l'esecutivo vuole attuare" commenta il vicepresidente della Regione Fvg Luca Ciriani al termine dell'incontro delle Regioni con il Governo, rappresentato a Palazzo Chigi dal Primo Ministro Mario Monti e dai Ministri Passera, Cancellieri, Gnudi e Patroni Griffi.    "Abbiamo ribadito – ha proseguito Ciriani – la nostra ferma richiesta di essere parte attiva in un dialogo con il Governo e di non essere messi di fronte a scelte già fatte. Chiediamo certezze riguardo alle intenzioni dell'esecutivo sia sulla riforma dei Comuni e delle Province, sia sulle risorse per la sanità, ma oggi queste certezze non ci sono state fornite. Le politiche di tagli e riforme sulla quale si sta lavorando toccheranno anche le Regioni a statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia, ma dato che la nostra specialità ha sempre voluto dire responsabilità e non privilegi, faremo sentire forte la nostra voce su quelli che sono i diritti degli abitanti di questa regione, non sottraendoci a quello che e' necessario ma nemmeno piegandoci a logiche che vogliono far pagare soprattutto chi non ha sperperato i soldi pubblici".    "Giudizio sospeso. Dal Governo non abbiamo avuto nessuna risposta. Noi abbiamo rappresentato i nostri problemi e ora aspettiamo una risposta chiara".  Lo ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, al termine dell'incontro. "Non si puo' governare con serietà senza sapere quali risorse abbiamo a disposizione a metà anno – ha aggiunto Cota – in particolare, in un settore come quello della sanità che e' una belva feroce della spesa. Lo stesso discorso vale anche per il trasporto pubblico locale – ha concluso il Governatore – dove questa incertezza si intreccia con una serie di contratti che le Regioni hanno già siglato".   “La discussione con il Governo e' stata approfondita. Entro luglio avremo risposte sulla sanità, il trasporto pubblico locale e la revisione delle Province”. Ha confermato il presidente della Liguria, Claudio Burlando, lasciando palazzo Chigi.  “E' chiaro – ha aggiunto – che toccare la sanità a metà anno è pressoché impossibile e se si vuole evitare di aumentare l'Iva si rischia di causare, con i tagli, aumenti dell'Irpef e dell'Irap”.   “Al presidente Monti e al Governo – ha detto la presidente Marini – abbiamo ribadito che ci sentiamo parte dello Stato e che la nostra preoccupazione e' innanzitutto di avere certezze sulle risorse relative ai servizi essenziali per i cittadini, come sanità e trasporto pubblico. Ovviamente ci interessa concordare insieme forme e modi per realizzare le economie e i risparmi che devono essere realizzati. Vedremo in che modo ora gli impegni assunti dal presidente Monti e dal governo – ha concluso la Marini – saranno concretamente tradotti nei provvedimenti dell'esecutivo”.   "Abbiamo posto il problema del trasporto pubblico locale: avevamo siglato un accordo in novembre e c'era stato un impegno per risorse mai versate – ha sottolineato Roberto Formigoni -. Infine abbiamo posto il tema del riordino istituzionale: le Regioni non possono essere indifferenti a questo tema e abbiamo chiesto di poterne discutere in modo dettagliato. Non siamo qui a lamentarci ma a condividere responsabilità: i tagli lineari non sono razionali. Il mio auspicio è che Monti e il Governo ci rincontrino e ci diano risposte”.   Tre tavoli, rispettivamente su sanità, trasporto pubblico locale e riordino istituzionale, dove Governo e Regioni affronteranno insieme anche il tema della razionalizzazione della spesa. I tavoli, che dovranno terminare il loro lavoro entro luglio, dovranno servire a ottenere dal governo le risposte chieste dai governatori soprattutto sul mancato ok al riparto del Fondo sanitario 2012, sulla mancata erogazione delle risorse per il trasporto locale relative al 2012 e sui finanziamenti per il 2013.   I governatori hanno chiesto di seguire la strada del confronto e il premier Mario Monti, a quanto si apprende, avrebbe espresso il suo impegno affinché i tagli non siano lineari. Tra le Regioni pero' resta la preoccupazione: nessuna cifra sulla possibile sforbiciata, nessuna garanzia sui fondi attesi e non ancora sbloccati sul tpl.

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