Illegittimità riforma servizi pubblici locali

Roma. Biscotti: “Dopo decisione Consulta, urge legge sul tpl”

Roma. Biscotti: “Dopo decisione Consulta, urge legge sul tpl”

“Troppe norme contraddittorie per il trasporto pubblico locale” Le aziende private, dichiara il presidentedi Anav, sono pronte a confrontarsi sul mercato e a garantire ai cittadini servizi di trasporto pubblico efficienti e di qualità

“Ora basta: vogliamo garantire servizi di trasporto pubblico efficienti per i cittadini, ma per farlo è necessaria e urgente una normativa chiara, risorse certe, razionalizzazione del settore”.

Nicola Biscotti, presidente Anav, interviene in merito alla decisione della Consulta che ha cancellato le norme dell’agosto 2011 sulla cosiddetta “privatizzazione dell’acqua” – e che coinvolge in realtà tutti i servizi pubblici – materia che era già stata bocciata dal referendum dello scorso giugno.

“Quella della Consulta era una decisione nell’aria – prosegue Biscotti -, un colpo di spugna all’ennesimo intervento legislativo che negli ultimi anni si è sovrapposto sul settore. E’ ormai indifferibile un intervento legislativo mirato sul trasporto, che lo svincoli dalla disciplina generale sui servizi pubblici, che sciolga i nodi legislativi aggrovigliati che anziché permettere la crescita delle imprese le stanno al contrario deprimendo, che intervenga per evitare che le aziende restino economicamente strangolate, rischiando il default, come sta purtroppo succedendo”.

“Ci sono troppe sacche di sprechi, anche negli ultimi interventi governativi: manca invece una politica che risponda alle vere esigenze del trasporto, a partire proprio da quello dei bus, al quale si affidano ogni giorno oltre 15milioni di cittadini. E proprio i cittadini sono i primi a patire le conseguenze dell’attuale situazione, insieme ai lavoratori del TPL e alle imprese. Non siamo irresponsabili ma semplicemente realisti”.

Biscotti sostiene con fermezza la necessità che il legislatore inverta la rotta e abbandoni la strada, utopica ed irragionevole, delle riforme "universali" per tutti i servizi pubblici locali, strada che, a partire dall'articolo 23-bis ha fatto perdere quasi cinque anni, varando finalmente delle misure specifiche per ciascun settore, ed in particolare per il TPL, afflitto da una inefficiente allocazione delle poche risorse disponibili, da un quadro regolatorio poco chiaro e dall'assenza di una politica finanziaria certa e strutturale.

Le aziende private, dichiara il presidente, sono pronte a confrontarsi sul mercato e a garantire ai cittadini servizi di trasporto pubblico efficienti e di qualità.

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