Biscotti: "Abbiamo chiesto al Governo interventi urgenti in favore del settore in particolare l'estensione alle imprese di noleggio autobus con conducente delle misure di riduzione dell'accisa sul gasolio, già previste per il trasporto merci ed il trasporto pubblico di linea di passeggeri"
Maggiori costi per circa 4mila euro l'anno ad autobus: dati alla mano è questo il prezzo pagato dalle imprese di noleggio autobus con conducente per gli incrementi di accisa (+194,4 euro/1.000 litri di gasolio) decisi dal 2011 ad oggi dal Governo. Un peso, denuncia Anav, l'Associazione di Confindustria cui aderiscono le maggiori imprese di noleggio autobus con conducente, "divenuto insostenibile per le aziende del settore, che soffrono anche di un evidente svantaggio sul piano della concorrenza rispetto sia agli altri competitors europei che alle altre modalità di trasporto".
"In ambito europeo – commenta Nicola Biscotti, presidente Anav – l'Italia è, dopo il Regno Unito, il Paese che applica l'aliquota di accisa più elevata sul gasolio per autotrazione. E le differenze rispetto agli altri Stati UE non sono di poco conto: variano da un minimo di 118 ad un massimo di 315 euro ogni mille litri. In questa situazione il gap rispetto agli operatori degli altri Pesi e ad altre modalità di trasporto potenzialmente concorrenti, che beneficiano di un trattamento fiscale di favore, il trasporto aereo, ad esempio, beneficia dell'esenzione dalle accise, risulta incolmabile".
"Abbiamo chiesto al Governo interventi urgenti in favore del settore – prosegue Biscotti – in particolare l'estensione alle imprese di noleggio autobus con conducente delle misure di riduzione dell'accisa sul gasolio, già previste per il trasporto merci ed il trasporto pubblico di linea di passeggeri. Abbiamo anche chiesto alla Conferenza Unificata la ripresa dei lavori del tavolo tecnico in materia di circolazione e sosta dei bus turistici nei centri urbani perché si dia finalmente soluzione all'annoso problema dei ticket bus".