Da tre anni, le organizzazioni sindacali chiedono l’apertura di un confronto che esamini e porti a soluzione contestualmente i quattro temi che, ormai con tutta evidenza, caratterizzano un’unica vertenza: risorse, regole, servizio e CCNL
“Un incontro urgente per potere avviare, pur consapevoli delle difficoltà esistenti, un confronto che da troppi anni viene rimandato e negato”.
Lo chiedono unitariamente sul trasporto pubblico locale, in una lettera indirizzata ai Ministri Passera e Gnudi, Cgil, Cisl e Uil e le categorie dei trasporti, Filt, Fit e Uilt, “convinte – sottolineano – dell’importante ruolo anticiclico che lo sviluppo del comparto può svolgere per uscire dalla crisi”.
“La crisi che investe tutti i comparti del settore – scrivono le organizzazioni sindacali confederali e di categoria ai titolari del Ministero dello Sviluppo Economico e degli Affari Regionali – non risparmia oramai alcuna realtà o territorio. Il trasporto pubblico locale, in particolare, versa in una condizione disastrosa con fallimenti societari ed un progressivo scadimento del servizio offerto per quantità e qualità.
Per Cgil, Cisl Uil e Filt, Fit e Uilt “il permanere di una situazione di frammentazione e nanismo aziendale, aggravata dall’atteggiamento delle Associazioni Datoriali, Asstra e Anav, che rifiutano ogni confronto, rischia di compromettere ogni possibilità di ripresa, per cui appare necessario ed urgente un intervento coordinato e efficace del Governo. Anche nel trasporto ferroviario – sottolineano nella lettera – in assenza di norme esigibili e coordinate che regolino la concorrenza, si rischia seriamente di compromettere l’assetto dell’intero comparto, così come già avviene drammaticamente nel trasporto aereo e marittimo”.
“Si ritiene urgente aprire un tavolo di confronto – scrivono infine le organizzazioni sindacali – per combattere la profonda crisi organizzativa ed economica del comparto, non potendo più affidare ad isolate iniziative non coordinate quella che è diventata oramai una vera emergenza nazionale che rischia di compromettere i diritti di milioni di cittadini e di centinaia di migliaia di lavoratori”.
A sostegno della vertenza degli autoferrotranvieri i sindacati hanno proclamato un nuovo sciopero nazionale di 24 ore fissato per il 16 di novembre incentrato su:
• risorse finanziarie destinate al trasporto locale;
• regolazione del processo di riassetto del settore;
• rinnovo del CCNL.
Le segreterie nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Faisa-Cisal hanno proclamato per il prossimo 16 novembre un nuovo sciopero nazionale di 24 ore degli autoferrotranvieri a sostegno della vertenza
• sulle risorse finanziarie destinate al trasporto locale;
• sulla regolazione del processo di riassetto del settore;
• sul rinnovo del CCNL.
"Il sindacato e i lavoratori del settore sono costretti a questa ulteriore iniziativa di lotta – nel corso della quale saranno garantiti i soli servizi minimi assolutamente indispensabili concordati nelle singole aziende, con manifestazione nazionale della categoria a Roma – dalla perdurante interruzione del negoziato contrattuale imposto da Asstra ed Anav e dalla persistente indisponibilità del Governo ad attivare il più volte richiesto confronto con tutti i soggetti interessati (istituzioni nazionali, regionali e locali; associazioni datoriali; rappresentanze sindacali) sul quadro finanziario e regolatorio relativo al trasporto locale – spiegano i sindacati -".
"I dati di adesione delle lavoratrici e dei lavoratori all’ultimo sciopero del 2 ottobre confermano il profondo disagio di una categoria finora espropriata del legittimo, sacrosanto diritto al rinnovo di un CCNL scaduto addirittura il 31 dicembre 2007 – proseguono i sindacati –
La vertenza per il rinnovo del CCNL trasporto pubblico nell’ambito del nuovo CCNL della Mobilità è partita nel 2008, ma non è davvero mai decollata. Dopo il Protocollo sottoscritto in sede ministeriale nel maggio 2009 (che sanciva la nascita del nuovo CCNL ed ha regolato transitoriamente la parte economica relativa all’anno 2008) e l’ipotesi di intesa del settembre 2010, faticosamente raggiunta, sempre in sede ministeriale, sui primi quattro punti del nuovo CCNL, il negoziato con Asstra ed Anav si è andato via via spegnendo e le proposte datoriali, se tali si possono ancora definire, sono tuttora ferme ai provocatori contenuti presentati fin dal maggio 2011".
"Nel frattempo, a partire dalla fine del 2009, il susseguirsi degli interventi legislativi sulla riduzione delle risorse finanziarie trasferite al trasporto locale e sulla regolazione del processo di liberalizzazione del settore hanno determinato:
• la riduzione dei servizi e l’aumento delle tariffe, proprio nel momento in cui la crisi finanziaria produceva una maggiore domanda di trasporto collettivo;
• la privazione di qualsiasi elemento di programmazione utile a regolare il riassetto industriale delle imprese;
• il blocco della trattativa contrattuale".
È per questo che da tre anni, le organizzazioni sindacali chiedono l’apertura di un confronto che esamini e porti a soluzione contestualmente i quattro temi che, ormai con tutta evidenza, caratterizzano un’unica vertenza: risorse, regole, servizio e CCNL.
"Un’unica vertenza – sottolineano ancora i sindacati -, necessaria al trasporto locale ed utile al Paese, perché sviluppare il trasporto collettivo e i sistemi di mobilità locale significa orientare la crescita economica verso soluzioni socialmente vantaggiose, economicamente convenienti e ambientalmente compatibili.
Ma sviluppare il trasporto collettivo e i sistemi di mobilità locale necessita anche del contributo determinante del lavoro, un lavoro qualificato, riorganizzato e socialmente tutelato, e, quindi, dotato di una idonea strumentazione contrattuale da realizzare, intanto, con il rinnovo del CCNL del trasporto pubblico locale e, immediatamente dopo, con la progressiva realizzazione ed il consolidamento del nuovo CCNL della Mobiltà".