Il sistema del trasporto pubblico su ferro viene indicato dal Rapporto come la base del sistema della mobilità: puntare sulla mobilità su ferro, quindi, significa garantire accessibilità e fruibilità alla città da parte di tutti, cittadini, pendolari e turisti, avvicinare le periferie e migliorare le condizioni di vita reale
Il Rapporto Ferrotranviario 1.0 è stato elaborato dall’Agenzia per la mobilità, prendendo a riferimento il Piano Strategico della Mobilità Sostenibile (Deliberazione n. 36 del 16 marzo 2010), per illustrare gli interventi realizzati e quelli previsti per migliorare il sistema della mobilità su ferro, sia ferroviaria che tranviaria.
Il sistema del trasporto pubblico su ferro viene indicato dal Rapporto come la base del sistema della mobilità: puntare sulla mobilità su ferro, quindi, significa garantire accessibilità e fruibilità alla città da parte di tutti, cittadini, pendolari e turisti, avvicinare le periferie e migliorare le condizioni di vita reale (ottenendo, ad esempio, 700 milioni di veicoli-km/anno in meno in ingresso a Roma).
Lo studio ricorda due passaggi nodali nella strategia di rinnovamento della mobilità: a ottobre 2009 Roma Capitale, supportata dall’Agenzia, ha avviato un tavolo tecnico con gli Enti Locali e il Gruppo FS finalizzato alla progettazione e pianificazione integrata del trasporto ferroviario locale. Nel 2012 Roma Capitale e Gruppo FS hanno firmato un Accordo Operativo per la verifica e revisione del Protocollo d’Intesa del 14 febbraio 2006 e per il potenziamento del sistema ferroviario e la valorizzazione delle aree dismesse del Comune di Roma. In esso vengono, inoltre, definiti gli investimenti infrastrutturali a sostegno e incremento della capacità della rete ferroviaria e i nuovi servizi ferroviari per il medio e lungo periodo (previsto un aumento dell’offerta di mobilità del 60% a fronte di investimenti per 2 mld di euro).
Il rinnovamento delle reti ferroviaria e tranviaria richiede l’applicazione di nuove tecnologie che garantiscono l’aumento della capacità del sistema ferroviario, senza costosi interventi infrastrutturali: si pensi ai tram di nuova generazione, che hanno la possibilità di muoversi anche senza la rete area, consentendo di superare alcune criticità.
Gli interventi descritti hanno l’obiettivo di spostare la domanda di mobilità dal trasporto privato al trasporto pubblico (la quota della modalità auto scende sotto il 50% e il trasporto pubblico va a coprire oltre il 30% degli spostamenti) e di ridurre le emissioni inquinanti (230.000 tonnellate di CO2 in meno all’anno), in linea con le direttive europee.
Il ripensamento della rete del ferro metropolitana e regionale punta all’integrazione ed interconnessione con la rete urbana, anche attraverso la revisione della rete tranviaria, che sarà riportata all’estensione che aveva negli anni ’50, e il potenziamento delle metropolitane. Il potenziamento dei due sistemi, ottenuto grazie agli strumenti dell’innovazione tecnologica e di nuove strategie di gestione della circolazione, consentirà di ottenere vantaggi cospicui soprattutto per i pendolari che ogni giorno si riversano su Roma dall’intera regione utilizzando linee ferroviarie, bus e mezzi privati.
"Con i nuovi servizi che lo scenario strategico individua – ha spiegato il presidente dell’Agenzia per la mobilità, Massimo Tabacchiera – grazie a importanti investimenti infrastrutturali l'aumento dell'offerta di mobilità è fissato a quota 60%, da ottenere con investimenti pari a 2 miliardi di euro, la cui copertura con risorse pubbliche è già in parte individuata".
Il rapporto evidenzia, infine, come gli studi eseguiti indichino che tutti gli interventi previsti nella piattaforma avranno effetti sull’occupazione e sull’economia del Lazio, con un impatto occupazionale di circa 31.000 nuovi posti di lavoro in fase di cantierizzazione, che arriveranno a circa 48.000 considerando anche l’indotto.