Legambiente: "Niente diritti per i pendolari che viaggiano in condizioni sempre più incerte"

Roma. Pendolaria 2012: il 18 dicembre giornata di mobilitazione contro “i soliti vecchi treni”

Roma. Pendolaria 2012: il 18 dicembre giornata di mobilitazione contro “i soliti vecchi treni”

Legambiente ha diramato la mappa delle 10 linee ferroviarie "peggiori d’Italia"

Ancora una volta Legambiente organizza "Pendolaria": giornata di mobilitazione nazionale contro "i soliti vecchi treni".   Martedì 18 dicembre 2012 riparte la campagna che Legambiente dedicha alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno. "Perché la vita dei pendolari, purtroppo, non migliora, ma si fa sempre più incerta. – spiega Legambiente in un comunicato – Quest’anno, infatti, a fronte di tagli del servizio e aumenti del prezzo dei biglietti in diverse regioni, i disagi per i fruitori del trasporto pubblico su ferro sono largamente aumentati, complici governo e amministrazioni regionali."   La campagna si propone l'obiettivo di cambiare lo status quo, chiedendo a Governo e Regioni di impegnarsi concretamente per migliorare il trasposto pubblico su ferro.   La campagnia inizierà con la presentazione del rapporto annuale sui problemi legati al trasporto su ferro.   Nel frattempo Legambiente ha diramato la mappa delle "10 peggiori linee d’Italia per i pendolari".   La line peggiore, secondo il rapporto Legambiente è la Circumvesuviana, una delle reti ferroviari più importanti e storiche della Campania, ha visto una riduzione del 40% delle corse nella scorsa primavera e continui disagi durante tutto il 2012. Le proteste dei pendolari, circa 105.000 al giorno, che si ripetono da ormai un anno, vedono insieme utenti e lavoratori delle 5 linee infuriati per la soppressione di decine di corse ogni giorno. I risultati dei tagli stanno provocando una serie di disagi clamorosi per i cittadini dell’Hinterland napoletano, rischiando di trasformare sempre di più le periferie napoletane in aree mal collegate e sempre più lontane dalla città. I disagi riguardano anche le stazioni, che vedono la chiusure di 22 biglietterie, e l’affollamento sempre più insostenibile delle banchine di attesa.   Al secondo posto la tratta Roma-Viterbo. I passeggeri ogni giorno sulla linea ATAC sono 75.000 e si ritrovano con treni sovraffollati e vecchi, che viaggiano in media a 39 kmh, che di conseguenza necessitano di una manutenzione sempre maggiore e che non garantiscono la puntualità delle corse. Solo lo scorso inverno si sono registrati casi (sulla linea ATAC) di oltre 2 ore di ritardi. Stessa situazione per molte delle stazioni attraversate: degrado, sporcizia e biglietterie inutilizzabili. Sulla linea FR3 i viaggiatori al giorno sono 65mila sulla FR3 (per un totale 140mila) e lamentano costanti disservizi ed uno dei livelli di sovraffollamento più alto della Capitale.   Al terzo la linea Pinerolo-Torre Pellice, che nel corso del 2012 ha visto la soppressione di 12 tratte ed un disagio indescrivibile per oltre 6.000 pendolari. Una delle situazioni più gravi è quella della Torre Pellice-Pinerolo, tratta che poi permetteva ai passeggeri di proseguire per Torino. Ora al posto dei treni viaggiano autobus ma al danno della chiusura si aggiunge la beffa: spesso se il treno da Torino arriva in ritardo il pullman parte comunque in orario senza aspettare i pendolari e non assicurando quindi la coincidenza per gli abitanti della Val Pellice.   Al quarto posto la linea Padova-Venezia-Mestre (impossibile trovare un posto sui treni nell’orario di punta, i treni arrivano in ritardo costante) al quinto la Genova Voltri-Genova Nervi (sono almeno 25.000 i viaggiatori al giorno, con problemi di sovraffollamento ed una velocità media tra le più basse con 25 km/h), al sesto la Palermo-Messina (una delle linee più lente d’Italia con il record di 4 ore per 225 km), al settimo la Viareggio-Firenze (secondo le previsioni saranno infatti 7 le stazioni che su questa linea verranno chiuse).    Infine tra le "peggiori linee" troviamo la Stradella-Milano (i pendolari lamentano il degrado di molte stazioni ma anche l’inefficienza di linee ferroviarie), la Bologna-Ravenna (frequenza di disservizi, mancanza di informazioni e sovraffollamento) e la Potenza-Salerno (tagli alle corse ferroviarie sempre più frequenti, ritardi all’ordine del giorno, convogli che spesso non raggiungono i 50 km/h di velocità ed impiegano 2 ore e mezza per arrivare a destinazione).   Il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta, commenta così il rapporto Pendolaria di Legambiente: ''I dati del rapporto Pendolaria di Legambiente dimostrano il gravissimo stato di abbandono del servizio di trasporto pubblico nel Paese per effetto dei tagli alle risorse per il settore portati avanti dall'ultimo Governo Berlusconi. La mannaia che ha colpito il trasporto pubblico, ed in particolare quello su ferro, è il frutto di scelte politiche che hanno disincentivato il ricorso al mezzo collettivo arrivando a privare milioni di italiani del diritto costituzionale alla mobilità'' Aggiunge Meta: ''Investire risorse nel trasporto pubblico vuol dire generare benefici per milioni di cittadini che non hanno alternative al mezzo pubblico -spiega Meta- e garantire una maggiore sostenibilità ambientale visto che il treno produce il 90% di emissioni in meno rispetto agli autoveicoli. Il rinnovo del materiale rotabile è una delle priorita' sulle quali intendiamo investire come Pd nel programma di Governo – assicura Meta – riprendendo la proposta di acquisto di mille treni per i pendolari che avevo presentato in Parlamento ad inizio di questa legislatura, senza oneri per la collettività generale, e che fu bocciata dalla miopia e dall'indifferenza del Pdl e del Governo con un blitz notturno dell'allora Ministro Tremonti''.   A questo link Repubblica.it propone l'infografica con tutte le peggiori linee d'Italia riprendendo Pendolaria 2012 all'interno di una più ampia inchiesta sulla crisi del Tpl.

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