Su Thisbigcity, viene riportato un'interessante articolo di Darryl d’Monte per Green Futures, la rivista indipendente di esperti per la sostenibilità Forum for the Future, tradotto dall’inglese a cura di Alessandro Vino
Per coloro che sono rimasti bloccati in uno degli interminabili ingorghi Indiani, un Bus Rapid Transit (BRT) suonerebbe come una risposta alle loro preghiere. Meno costoso e più facile da implementare rispetto ad un’intera rete metropolitana, BRT si è rivelato un grande successo in città come Curitiba in Brasile e nella capitale Colombiana, Bogotà (nella foto) dove l’ex sindaco, Enrique Penalosa, insieme a EMBARQ, un’organizzazione non-profit specializzata in soluzioni di trasporto, da consigli alle città indiane per poter percorrere la stessa strada. I principi di base sono gli stessi: corsie preferenziali per gli autobus, progettati per una rapida discesa e salita, con un semplice sistema di biglietti pre-pagati, imitando le caratteristiche essenziali di una metropolitana ma con un costo più ridotto. Tuttavia non è stata un procedura semplice. Il primo sistema BRT, lanciato a Delhi nel 2008, è stato aspramente criticato da automobilisti esasperati, per aver perso il loro posto d’onore sulla strada. È stato anche contestato in tribunale (senza successo) nel 2012. Da allora, una decina di altre città, tra cui Mumbai e Pune hanno lanciato i propri schemi, con risultati altalenanti. L’eccezione notevole è stata Ahmedabad, nel Gujarat. Qui il concetto è stato realizzato con gusto. Nuovi luccicanti autobus percorrono le strade ad intervalli regolari su corsie preferenziali ubicate nel mezzo alla strada, con regolari “stazioni” che permettono ai passeggeri di salire e scendere su entrambi i lati del bus. Conosciuto con il nome di “Janmarg” (Il percorso delle persone), questo sistema dispone anche di corsie dedicate a pedoni e ciclisti. Janmarg attualmente ha 45 km di corridoi che attraversano la città, fornendo 83 autobus rivolti a quasi 135 mila passeggeri giornalieri. Ne è conseguita una notevole riduzione della congestione e dell’inquinamento, inoltre diversamente dal resto del trasporto pubblico nelle altre città Indiane, il suo successo nel ridurre i tempi di percorrenza ha persino attirato uomini d’affari che hanno abbandonato l’auto e l’autista. I funzionari affermano che uno straordinario 57% degli automobilisti e dei piloti su due ruote della città sono passati alla rete pubblica. Studi indipendenti hanno messo in luce un più credibile 12%, che rimane un dato pur sempre sorprendente. Ma questo numero dovrebbe crescere pari passo con l’espansione della rete. Al completamento della rete, un terzo della popolazione attuale, vivrà a pochi passi da una stazione di BRT. Lo schema è il frutto di un modello di partnership pubblico e privato. Il progetto è stato gestito e messo in atto dall’azienda statale “Ahmedabad Janmarg Limited”, mentre i fornitori di servizi privati mantengono la proprietà, le operazioni e la manutenzione degli autobus appositamente progettati da Tata. Janmarg è già stato presentato come un modello esemplare. Ha vinto il Premio per il miglior trasporto sostenibile presso l’Istituto per il “Trasporto e la Politica di Sviluppo“ di Washington, ed è stato descritto come un partnership brillante ed esemplare tra il pubblico e il privato, in occasione della conferenza sul clima di Doha 2012.