L'assessore ai Trasporti Lubatti intervistato da "La Stampa": "I prezzi Gtt sono stati ritoccati un anno fa. Abbiamo fatto la nostra parte. La giunta regionale, se vuole, può rivedere i ticket del servizio ferroviario: non pensi ad un nostro sostegno "
Torino – «Mi sento di escludere che Gtt possa ritoccare le tariffe di buse tram. Abbiamo già fatto la nostra parte». Parola di Claudio Lubatti, assessore ai Trasporti del Comune, che considera remota la possibilità di rialzare il prezzo dei ticket dei mezzi urbani ed extraurbani delle linee di Gtt. L'assessore al Bilancio della Regione, Pichetto, ha avanzato questa come ipotesi per recuperare risorse. Cosa risponde? «Che non prevediamo aumenti per quanto riguarda Torino. Abbiamo già deciso di aumentare il costo dei biglietti e degli abbonamenti nel febbraio del 2012, è passato poco più di un anno. Probabilmente la Regione potrà scegliere di incidere su altre tariffe, come quelle dei treni o di altri servizi di trasporto pubblico». Nemmeno di fronte ai tagli annunciati ricorrerete ad un aumento del biglietto? «Guardi, noi non abbiamo nemmeno preso in considerazione l'ipotesi di tagliare il servizio rispetto ai tagli annunciati dalla Regione. Semplicemente perché sarebbe impossibile da fare. E il 3 aprile non solo Torino, ma tutto il Piemonte, enti locali, sindacati e imprese, pubbliche e private, andrà a spiegarlo direttamente al governatore Cota». La riduzione del servizio prevista dal 2 maggio è per attutire il colpo? «No, non ha nulla a che vedere con la sforbiciata annunciata per il 2013. Anzi. È la coda del taglio che la Regione ha varato nel 2011, pari al 15 per cento dei fondi. Taglieremoo ridurremo alcune linee, come il 28, il 59, il 31, il 45 e 45 sbarrato, che saranno unificati. Una riduzione sostenibile. È la dimostrazione che quando il calo dei fondi è equilibrato si può intervenire». Con la manifestazione del 3 aprile che messaggio volete lanciare? «Di far capire alla gente qual è la situazione e di incalzare la Regione. C'è molta preoccupazione nelle imprese e nei sindacati: oltre agli effetti sul servizio, non si conta il rischio cassa integrazionee licenziamenti. Quello che la Regione taglia sui trasporti dovrà metterlo per pagare gli ammortizzatori sociali»