De Dominicis: "Uirnet a un punto di svolta. A fine 2013 la gara per la gestione in project financing"

TTS intervista Rodolfo De Dominicis (UIRnet)

TTS intervista Rodolfo De Dominicis (UIRnet)

Riportiamo l'interessante intervista a Rodolfo De Dominicis (presidente e amministratore delegato di UIRnet) diffusa nella newsletter di aprile da TTS Italia. UIRNet è la piattaforma che a regime dovrà connettere un milione di utenti e tutti i nodi logistici della Penisola, dagli interporti, ai porti fino agli scali ferroviari e alla piattaforme private

Ingegner De Dominicis, la Piattaforma logistica nazionale digitale, realizzata da UIRNet, è ai nastri di partenza. Ci può spiegare esattamente a che punto siamo e quali sono stati i passi compiuti finora?
UIRNet è l’unica piattaforma digitale nazionale. Dopo tanti anni di lavoro, abbiamo finito la fase di messa a punto e abbiamo avuto il riconoscimento di legge che ci mette nelle condizioni di guardare al futuro con serenità. UIRNet nasce dagli interporti, ma poi ci siamo resi conto che la rete logistica è fatta anche dai porti e dai nodi logistici delle ferrovie. Questi nodi sono collegati tra loro dagli assi, ovvero strade, autostrade e ferrovie.   La nostra infrastruttura immateriale gestisce i flussi dei vettori in maniera tale che l’efficienza e la sicurezza del sistema aumentino. Quando l’economia ripartirà avremmo bisogno di infrastrutture adeguate. Oggi perdiamo 40 miliardi di Pil a causa di un sistema inadeguato, di cui solo 12 miliardi riguardano i porti. UIRNet consente di snellire i flussi di accesso nei porti riducendo i tempi di attraversamento da 30 a 3 minuti. Ora abbiamo concluso i collaudi funzionali coinvolgendo 10.000 mezzi di grandi flotte, già in parte attrezzate. I padroncini verranno coinvolti in un secondo momento.   Abbiamo convogliato le informazioni che ci derivano dal sistema Infoblu di Autostrade e quelle relative ai nodi di scambio con l’obiettivo di ottimizzare i viaggi, le soste, ridurre le attese. Ovviamente più si estenderanno i sistemi di bordo sui camion e maggiormente saremo in grado di dare informazioni più dettagliate. Ma qui non stiamo parlando di semplice infomobilità, dobbiamo guardare all’infologistica. Perché il valore aggiunto di UIRNet è quello di dire al camionista che cosa sta succedendo nel nodo logistico di suo interesse.  
Quali sono invece le operazioni che rimangono da fare per la piena operatività del sistema?   Stiamo puntando ad arrivare a 25-30 mila utenti entro il 2013. E’ un numero che ci serve perché la piattaforma si autoalimenta. Stiamo lavorando con le grandi associazione dell’autotrasporto. L’obiettivo è raggiungere un milione di utenti. Inoltre, stiamo aprendo il dialogo con le Ferrovie dello Stato per far rientrare nella Piattaforma la rete e i centri merci. Lo prevede la legge che vuole l’interazione delle ferrovie fino alle piattaforme private.  
Accedere alla Piattaforma ha un costo?   Oggi usufruire di UIRNet per le aziende non ha alcun costo e non lo avrà finché non avremo raggiunto una certa massa critica. Poi dipenderà dalla decisioni sul futuro di UIRNet: se la piattaforma dovrà essere mantenuta dal mercato i servizi aggiuntivi dovranno essere a pagamento.

  Chi deciderà lo sviluppo futuro di UIRNet?
Il governo. Lo Stato ha finanziato la realizzazione e la sperimentazione di UIRNet con 27 milioni di euro a cui si aggiungono altri 8 messi in campo dai soci privati della Piattaforma. Occorrono altri 20 milioni per il decollo. Siamo a un punto di svolta. Si dovrà decidere chi sarà il gestore del sistema, stiamo lavorando con il Ministero per capire come procedere.  
Avete annunciato una gara per individuare il gestore della Piattaforma entro la fine del 2013. Ci può dare dettagli dell’operazione? Probabilmente la gara per la scelta del gestore verrà fatta con i principi del project financing: colui che gestisce, finanzia anche il decollo. Abbiamo commissionato un business plan a McKinsey secondo il quale il payback si avrebbe dopo 7 anni di gestione con un ritorno sull’investimento del 20 per cento. Stiamo parlando di una cosa appetibile. Potrebbe interessare a molti, italiani e stranieri.

Ci saranno altre selezioni per appalti minori nell’ambito dei servizi principali e aggiuntivi della Piattaforma? Certamente. Dobbiamo fare una serie di interventi sul territorio, ma anche la migrazione sul satellite Galileo e la specializzazione del sistema su casi particolari come le merci pericolose.  
Infine, a livello nazionale ci sono molte norme che coinvolgono gli ITS. TTS Italia ha presentato una proposta di Piano di azione ITS al MIT. Il Ministero la sta rivedendo, considerando e tralasciando quello che reputa più opportuno. La versione finale sarà poi pubblicata e trasmessa a Bruxelles. Quali sono secondo lei le priorità per lo sviluppo dell’intermodalità?   Si tratta di piani omnicomprensivi sicuramente interessanti e che L’Europa ci chiede, ma poi occorre definire meglio settori e priorità da finanziare. Per l’Italia bisognerebbe cogliere l’occasione per individuare uno o più operatori logistici nazionali che diano impulso al settore. Sono convinto che avere una Piattaforma nazionale possa facilitare tale individuazione.   UIRNET SPA. E’ un organismo di diritto pubblico partecipata dei maggiori attori del sistema logistico italiano e dai maggior player industriali. Attualmente la compagine azionaria è composta da 21 interporti che detengono circa l’80%, dai soci tecnologici: SelexES (8%), Telespazio (4%), Autotrade Tech (2%), Telecom Italia (4%), dalla Fondazione Slala e da 6 associazione del trasporto che detengono l’1% del capitale (Fai, Confapi trasporti, Oltre Srl, Confartigianato Trasporti Servizi – Società Cooperativa, TrasportoUnito Service Cooperativa Consortile, Cna-Fita). Entro la fine del 2013 è prevista l’entrata nel capitale sociale di UIRnet delle Autorità Portuali. Per supportare la diffusione dei servizi sono state create società locali con ambiti di competenza regionale o macroregionale (UIRnet Nort-Ovest, Nord-Est, Emilia-Romagna, Toscana, Centro, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). Si configurano come partnership pubblico-private aggregando enti locali e privati.

Left Menu Icon