Nel "decreto del fare" imposta l'entrata in esercizio entro ottobre

Metro C, la clausola del Governo: “Aprite la prima tratta o perdete 300 milioni”

Metro C, la clausola del Governo: “Aprite la prima tratta o perdete 300 milioni”

Ma i cantieri sono in ritardo Alemanno aveva previsto per luglio l'inaugurazione della linea Pantano Centocelle

Il piano di rilancio dell'economia varato dal governo di Enrico Letta guarda anche alla Capitale e il decreto legge "del fare" riserva un capitolo alla linea C della metropolitana di Roma. All'interno delle misure destinate alle infrastrutture, il decreto prevede che, a 45 giorni dalla sua approvazione, il Cipe finanzi la tratta della metro, oggi sprovvista di copertura finanziaria, che va dal Colosseo a piazza Venezia. Ma i circa 300 milioni che potrebbero portare ad una conclusione ideale di quella che è oggi la più grande opera pubblica italiana per la quale finora sono stati stanziati 3,4 miliardi di euro, non saranno "regalati".   Al comma 6 dell'articolo 16 del decreto "del fare" si legge infatti: «entro il 30 ottobre 2013 viene sottoposto al Cipe il progetto definitivo della tratta Colosseo-piazza Venezia da finanziarsi a valere sul Fondo per le infrastrutture, a condizione che la tratta completata della stessa linea C da Pantano a Centocelle sia messa in esercizio entro il 15 ottobre 2013».   Come "Repubblica" ha rivelato nelle scorse settimane le procedure obbligatorie per aprire al pubblico il percorso iniziale della linea C non sono state ancora espletate e l'iter è ancora in alto mare. Nel corso della campagna elettorale l'ex-sindaco Gianni Alemanno ha più volte ripetuto che la tratta Pantano Centocelle sarebbe stata inaugurata entro luglio.   Un'affermazione smentita dallo stato di avanzamento dei lavori, ad oggi Roma Metropolitane sta concludendo i propri controlli. Una volta terminata questa fase, la gestione passerà all'Atac per quello che viene definito il preesercizio, ossia la simulazione del funzionamento della linea senza passeggeri. Solo il preesercizio può durare anche due mesi. Al termine di questa fase, la palla passerà prima al ministero dei Trasporti che deve rilasciare il suo via libera e in seconda battuta alla Regione Lazio chiamata ad emettere un decreto di autorizzazione per l'apertura.   Dal carteggio dell'ultimo anno tra Campidoglio, ministero delle Infrastrutture, Atac e Roma Metropolitane emerge che quest'ultima ha più volte sollecitato l'azienda del trasporto pubblico ad assumersi le sue responsabilità.   Ancora il 26 febbraio scorso Metro C spa (il consorzio costruttore della linea) ha inviato una lettera a Roma Metropolitane affinché quest'ultima operasse pressioni su Atac per richiamarla ai suoi "doveri". «Non possiamo che invitare Roma Metropolitane – si legge nel documento – a rendersi parte attiva nei confronti di Atac, affinché si renda disponibile a partecipare ai corsi di formazione nelle date ultime sopra riprogrammate».   Il rimpallo di responsabilità è proseguito nei mesi successivi nel silenzio assordante del sindaco e dell'assessore alla Mobilità che avrebbero potuto intervenire chiedendo il rispetto dei termini previsti per l'apertura della linea. Oggi quei termini sono stati disattesi e il ritardo rischia di trasformarsi non solo nell'apertura posticipata della tratta Pantano-Centocelle ma nella gravissima e colpevole perdita di un finanziamento che avrebbe permesso all'opera di arrivare dal Colosseo fino al centro storico di Roma.

Left Menu Icon