A Parigi entrerà in vigore dal settembre 2013 una normativa che estende il limite di velocità di 30 km/h a ben 560 km di strade urbane. Coinvolte un centinaio di zone residenziali, oltre 1300 scuole e anche assi di scorrimento declassati dal municipio a strade di quartiere
Una vera e propria evoluzione: “Non vogliamo criminalizzare gli automobilisti – spiega il responsabile trasporti dell’amministrazione parigina, Julien Bargeton – ma fargli capire che non sono gli unici utenti della strada e che la nostra politica di riduzione del traffico privato individuale, dal 2001 a oggi, ha permesso di ridurre del 25% l’uso dell’auto”. A sostegno delle parole di Bargeton ci sono i dati: all’interno dei 20 arrondissement, il 60 % della popolazione si sposta a piedi, il 27% col trasporto pubblico, il 7% in macchina e il 4% in bici. “L’obiettivo è quello di favorire la convivenza di differenti tipologie di utenti della circolazione, ridurre il rumore, lottare contro lo smog, favorire la sicurezza stradale proteggendo i più vulnerabili: a 30 all’ora bastano 13 metri per fermarsi, a 50 ne servono il doppio e ovviamente aumenta il rischio di un incidente”. Il comune parigino ha anche creato delle “zone 20”, 23 nuove aree a prevalenza commerciale, come il Marais, che si andranno ad aggiungere alle15 già esistenti, dove pedoni e ciclisti hanno sempre la precedenza. Un’ultimo tentativo di abbassare velocità, CO2 e incidenti il sindaco Bertrand Delanoë ha fatto richiesta al governo nazionale di modificare una norma del codice de