Le priorità per le tecnologie nei trasporti di TTS Italia, l'Associazione Italiana della Telematica per i Trasporti e la Sicurezza

ITS e smart mobility: è l’ora delle scelte

ITS e smart mobility: è l’ora delle scelte

L’Italia è uno dei Paesi Europei a più alta densità di traffico interno che si distribuisce in maniera non uniforme lungo tutta la sua rete di trasporti a cui non corrisponde, tuttavia, un’offerta infrastrutturale ancora completamente adeguata alla domanda, con esternalità pesanti in termini di congestione, inquinamento ambientale e sicurezza e con elevata vulnerabilità verso eventi, anche puntuali, di tipo eccezionale

I Sistemi di Trasporto Intelligenti ( ITS ) svolgono un ruolo determinante per un uso più efficiente delle infrastrutture, veicoli e piattaforme logistiche e per lo sviluppo delle smart cities.   Per l'Associazione Italiana della Telematica per i Trasporti e la Sicurezza una strategia nazionale per gli ITS dovrebbe identificare gli interventi di maggiore efficacia, rimuovendo le criticità che hanno ostacolato il pieno decollo del settore, quali la mancata consapevolezza dei decisori, la mancanza di specifiche comuni e di procedure condivise, di un’adeguata classificazione delle strade in funzione degli ITS e di una database condiviso sui benefici degli ITS.     Gli i nterventi prioritari del Piano ITS dovrebbero promuovere politiche di smart mobility riguardanti:   1. le infrastrutture , per assicurare il monitoraggio sull’intera rete stradale, per lo sviluppo dell’infomobilità, per assicurare l’aumento del livello di sicur ezza stradale   2. il servizio di trasporto pubblico, in grave crisi di risorse, dove gli ITS possono contribuire ad aumentare la velocità commerciale, migliorare la gestione e in generale l’efficienza e la qualità del servizio   3. il trasporto merci , dove occorre predisporre il contesto normativo che renda obbligatorio l’uso di sistemi ITS per la gestione delle flotte, per il trasporto multimodale di merci, dove si attende l’operatività della piattaforma logistica nazionale UIRnet e la conseguente con divisione dei dati fra piattaforme aperte ed interoperabili, per la gestione della city logistics   4. i nodi di scambio , per i quali è fondamentale assicurare la continuità dei servizi ITS tra i diversi modi   5. le connected car, area ancora di ricerca e sviluppo a partire dalla considerazione che le comunicazioni wireless permetteranno al veicolo di diventare un sensore in movimento in grado di fornire e ricevere informazioni sulle situazioni locali di traffico e sulla loro evoluzione, attraverso i sistemi veicolo – infrastruttura e veicolo – veicolo integrandosi con i servizi eCall e con le scatole nere assicurative.   In un momento critico come l’attuale, occorre indirizzare le poche risorse disponibili in settori come l’ ITS che richiedono investimenti molt o ridotti rispetto a quelli infrastrutturali e con un tasso di ritorno molto più rapido.   Alcuni strumenti sono di relativa veloce definizione e attuazione come per esempio:    – la necessaria revisione dei Piani Regionali ITS (piani per l'infomobilità), che auspichiamo colgano l’opportunità dei nuovi POR 2014 – 2020, cofinanziati dall’Europa, per implementare almeno un adeguato sistema di monitoraggio della rete stradale, per un adeguamento tecnologico della segnaletica luminosa, per la realizzazione delle banche dati che possano alimentare i sistemi di informazione sul traffico, per l’adeguamento tecnologico del TPL con l’implementazione dei sistemi AVM, dei sistemi di monitoraggio del trasportato, dei sistemi di sicurezza, di informaz ione e di gestione del servizio   – un fondo nazionale di finanziamento del Piano ITS gestito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, finalizzato in via prioritaria a favorire la dotazione tecnologica delle infrastrutture di gestione pubblica   – un’opportuna puntualizzazione dell a politica dei corridoi che, come indicato dalla UE, sia inclusiva delle città metropolitane quali nodi della rete e che utilizzi in maniera estensiva le tecnologie ITS per rendere la rete realmente interconnessa e funzionale a suoi sviluppi sostenibili, in accordo con quanto in dicato nell’ar t.18, comma 2 del DL 21 giugno 2013, n. 69 “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia”   – l’individuazione di un fondo di rotazione per implementazioni ITS sia per ambienti urbani che extra – urbani, finanziato dai risparmi generati dai s istemi ITS ste ssi, sia diretti che indiretti   – l’individuazione di meccanismi “ad hoc” di incentivazione – ad esempio attraverso benefici fiscali o forme di finanziamento agevolato – a copertura degli investimenti realizzati da parte degli operatori privati   – la definizione di norme attuative per forme di partenariato (Public Private Partnership – PPP)   – la predisposizione di un piano di Ricerca sugli ITS , con un serio monitoraggio e controllo dei risultati della ricerca   – l'’introduzione degli ITS nella didattica di alcuni corsi interdisciplinari specialistici di livello universitario o tecnico   – la predisposizione di meccanismi di incentivazione e di premialità sulla base di benefici ottenuti.   Questi ed altri strumenti, che possono essere individuati, costituiscono il necessario “innesco” per l a crescita di un settore strategico per lo sviluppo economico. La realizzazione delle azioni sopra descritte potrebbero portare i seguenti benefici:   – Sviluppo del settore ITS tale da portare al raddoppio del fatturato ITS in 5 anni (stimato in 500 milioni di Euro da TTS Italia nel 2012)   – Significativo aumento occupazionale ad alto livello di specializzazione   – Aumento di capacità superiore al 10% a parità di infrastrutture   – Sviluppo di servizi per la mobilità sostenibile: mobilità elettrica, car pooling, car sharing, bike sharing, mobilità ciclabile   – Migliore qualità della vita con aumento della sicurezza, minori impatti ambientali e riduzione delle emissioni inquinanti per rendere le nostre città delle reali sm art cities   Leggi l'intero Dossier di TTS Italia

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