Nel 2014 mezzi pubblici simili entreranno in servizio anche in Germania

Il bus senza fili corre sulle strade «elettriche» della Corea

Il bus senza fili corre sulle strade «elettriche» della Corea

Innovazione La batteria si ricarica in movimento, per induzione magnetica

Autobus elettrici che si ricaricano in strada senza bisogno di fermarsi per collegarsi con un filo alla colonnina. Non è fantascienza. Quella dei veicoli elettrici wireless è una tecnologia che, per i suoi indubbi vantaggi (è ecologica e allo stesso tempo efficiente), comincia a essere sviluppata in più parti del mondo. Ultima di queste la Corea del Sud che, neanche un mese fa, ha dato il via alla sperimentazione di due e-bus senza fili lungo le strade della città di Gumi, circa 200 chilometri a sud di Seul.   Si chiamano «Olev» (online electric vehicle), sono sviluppati dal gruppo coreano Dongwon e dal Kaist (Korea advanced institute of science and technology) e sono in grado di percorrere una tratta di 15 miglia fino a dieci volte al giorno. Come funzionano? Il loro motore, completamente elettrico, si ricarica durante lo spostamento per via magnetica: sotto l'autobus, cioè, sono posizionati alcuni ricevitori in grado di captare l'energia elettromagnetica che proviene da cavi posizionati sotto l'asfalto. In questo modo il veicolo recupera energia molto più velocemente, senza collegarsi fisicamente ad alcun sistema di ricarica e senza mai sostare se non alle normali fermate.   Questa tecnologia, già testata dalla Corea del Sud nel 2010 su un breve percorso di un chilometro e mezzo intorno a un parco divertimenti di Seul, dovrebbe aiutare, se diffusa, a raggiungere l'obiettivo che l'inquinatissimo Paese asiatico si è posto: ridurre il 30% delle emissioni di gas serra entro il 2020. Non pochi, però, gli ostacoli. Il primo: quello economico. Il sistema di Gumi, tra autobus in fibra di carbonio, spese per i lavori in strada, test e altro, è costato, infatti, più di quattro milioni di dollari. E c'è chi dice che con una cifra del genere si potrebbero finanziare progetti con gli stessi vantaggi ambientali ma più economici. Secondo ostacolo: gli effetti delle onde elettromagnetiche sulla salute dell'uomo. Gli ingegneri del Kaist hanno, però, tranquillizzato: le radiazioni emesse per caricare l'autobus sarebbero inferiori a quelle emesse da un qualunque computer portatile.   In Europa, invece, si sta muovendo per portare una tecnologia simile la canadese Bombardier Transportation. Nel 2014 entrerà in servizio a Mannheim, in Germania, il suo «Primove», già testato con successo. Si tratta di un autobus elettrico dotato di una batteria ultraleggera che si ricarica, anche questa, senza fili e per induzione magnetica. A ogni fermata scende dal bus una piastra che attinge energia da un secondo magnete posizionato sotto l'asfalto lungo il percorso urbano. Nei prossimi anni i «Primove» potrebbero arrivare anche in Italia: la Bombardier sta, infatti, proponendo la sua tecnologia, di cui non si conosce ancora il costo, a molte nostre amministrazioni.

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