Glocus: presentato rapporto Trasporto 2.0

Trasporti 2.0 Innovazione per migliorare efficienza del trasporto

Trasporti 2.0 Innovazione per migliorare efficienza del trasporto

I trasporti sono un settore economico strategico e decisivo per la modernizzazione e la competitività delle economie nazionali in quanto attrazione di investimenti pubblici e privati

Negli ultimi anni, le esigenze commerciali profondamente mutate, i bisogni e le abitudini di mobilità delle persone, molto diversi rispetto al passato, hanno determinato un mutamento radicale del modo stesso di intendere i trasporti e di conseguenza, la visione e la strategia alle quali le politiche di settore devono ispirarsi.   Queste le basi di partenza del Rapporto Trasporti 2.0: l’innovazione per migliorare l’efficienza e la qualità del trasporto delle merci e delle persone presentato oggi presso la Sala delle Conferenze dell’Anci al ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi.   In particolare per quanto riguarda il trasporto di persone, al tradizionale modello di mobilità, che vedeva il viaggio come spostamento tra il domicilio e il posto di lavoro, si è sostituito un approccio “a spostamenti multipli”.   Ne consegue che un singolo viaggio è costituito da un insieme concatenato di trasferimenti; ciò implica un aumento progressivo del tempo che le persone impiegano per lo spostamento.   Per il trasporto merci, si è passati da un’economia di stock a un’economia di flusso: la delocalizzazione degli insediamenti produttivi, l’estensione dei mercati e la diffusione della logistica hanno determinato una variazione nella struttura spaziale e comportamentale della domanda di trasporto.   Questi cambiamenti hanno comportato un aumento delle congestioni, specialmente in prossimità delle grandi città metropolitane w, dovuto ad un’impostazione sempre più urbanistico centrica; un elevato tasso di inquinamento per l’utilizzo quasi esclusivo di mezzi di trasporto su gomma; una sottrazione di tempo al lavoro alla famiglia con effetti di riduzione della produttività e delle relazioni sociali.   La conseguenza di tutto questo è un peggioramento della qualità della vita delle persone ma non solo.   Occorre infatti valutare l’incidenza sulla spesa pubblica dell’elevato numero di incidenti stradali e l’inefficienza delle reti di trasporto, a causa dell’aumento di tempi e costi.   Nel medio lungo periodo inoltre i trend globali porteranno ad un ulteriore aumento della domanda di trasporto che eccederà le attuali capacità del sistema.   Per arrivare ad una soluzione, se da un lato si deve intervenire sul piano dell’aumento e del miglioramento delle infrastrutture, dall’altro questo non può tuttavia esser l’unica risposta al problema.   Innanzitutto è necessario intervenire ottimizzando e migliorando l’efficienza esistente e sfruttandone le potenzialità; ma soprattutto il trasporto va ripensato come un sistema integrato e dinamico nel quale informazione, gestione e controllo operino contemporaneamente per ottimizzare l’utilizzo delle infrastrutture e dell’organizzazione dei flussi di traffico.   Sarà possibile in questo modo dare nuovo impulso ai trasporti, connettendo veicoli, infrastrutture e passeggeri. Utenti e pendolari, così come operatori del settore, potranno inviare e ricevere informazioni in tempo reale sul trasporto, rischi e condizioni di traffico.   Secondo i più recenti studi, un congruo investimento negli ITS, apporterebbe benefici sociali ed economici in settori chiave dell’economia italiana quali ambiente, mobilità, efficienza e sicurezza.   Queste aree di interesse hanno grande possibilità di sviluppo e su questa linea di indirizzo gli ITS potranno essere utilizzati in diversi modi.   “Siamo convinti che la tecnologia applicata ai trasporti – ha spiegato Linda Lanzillotta, presidente di Glocus – sia la soluzione per recuperare le troppe inefficienze del nostro sistema.   Per questo come proposte operative abbiamo avanzato di approvare subito un piano nazionale dei sistemi di trasporto intelligenti, di sbloccare il decreto sulla bigliettazione elettronica per combattere anche l’evasione tariffaria e utilizzare la telematica satellitare per migliorare la logistica e permettere alle aziende di risparmiare da 7 a 8 miliardi l’anno”.   “Non è un caso se il trasporto pubblico locale sia un settore in crisi nella gran parte delle città italiane – ha proseguito Lanzillotta – perché ci si è limitati a gestire l’emergenza senza investire nelle nuove tecnologie. Da più parti vengono invocate come soluzione le smart cities, ma tranne degli esempi sporadici come Genova, Bologna e Cagliari, poco o nulla si è fatto rispetto alle parole spese. Eppure questo è il futuro”.   Lupi ha raccolto la sfida e si è detto pronto a lavorare insieme sul tema delle nuove tecnologie applicate ai trasporti.

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