Tpl, la Toscana triplica gli investimenti per le aree a domanda debole

Tpl, la Toscana triplica gli investimenti per le aree a domanda debole

Stanziato 1 milione di euro per nuovi e più ecologici bus

Si infittisce l’agenda degli scioperi nel trasporto pubblico locale programmati nelle varie città, e che culminerà con lo sciopero nazionale delle aziende previsto per 4 ore il 16 dicembre (ultimo giorno utile prima del “blocco” per le vacanze natalizie) da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Fna, Faisa-Cisal.   Tra le richieste dei lavoratori e sindacati, maggiori investimenti nel Tpl, lo sblocco dei contratti, che il settore rimanga pubblico e che migliori la qualità del servizio in modo da offrire ai cittadini un’alternativa vera all’utilizzo del mezzo privato.  Di fatto il  taglio delle risorse attuato negli ultimi anni dai governi che si sono succeduti, ha peggiorato la qualità del lavoro e del servizio per i cittadini, che ora stanno anche subendo i disagi degli scioperi.   In Toscana la Regione ha cercato di mettere una toppa a questa situazione cercando di mantenere un servizio di qualità anche nelle aree più disagiate.  A tal proposito la Giunta regionale ha appena approvato una delibera proposta dall’assessore ad infrastrutture e trasporti Vincenzo Ceccarelli, attraverso la quale viene stanziato un contributo di 1 milione di euro destinato ai comuni delle aree cosiddette a “domanda debole” (cioè territori di montagna o a bassa densità abitativa) per l’acquisto di nuovi bus, più affidabili ed ecologici, con cui migliorare il servizio di trasporto pubblico.   In questo modo viene triplicato (portandolo ad un totale di 1.505.000 euro) l’investimento già previsto dalla Toscana per l’acquisto di nuovi mezzi pubblici destinati ai servizi delle aree “a domanda debole”, gestiti in economia oppure affidati ad operatori locali con veicoli in comodato d’uso.  «Il nostro obiettivo è aiutare quanto più possiamo gli enti locali a migliorare la qualità e l’affidabilità del servizio di trasporto pubblico, un servizio che risente profondamente dell’età dei mezzi di trasporto utilizzati, spesso obsoleti e per questo scomodi o poco affidabili-  ha spiegato Ceccarelli-.   E’ una decisione che conferma la volontà della Toscana di lottare per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, senza dimenticare che migliorare il trasporto pubblico è anche il modo migliore per scoraggiare l’uso di mezzi privati e quindi per contribuire al miglioramento della qualità dell’aria.   Il contributo deciso oggi- ha concluso l’assessore- si aggiunge ad altri 38 milioni di euro, che la Regione Toscana ha destinato a fine settembre all’acquisto di circa 300 bus nel resto del territorio regionale».  Con le risorse stanziate oggi si stima che possano essere acquistati tra i 20 e i 25 piccoli bus, un numero variabile a seconda delle dimensioni dei mezzi.   Per beneficiare del contributo della Regione i nuovi bus dovranno essere “amici dell’ambiente” e dunque Euro 6 o omologati EEV, e dovranno sostituire mezzi con oltre 12 anni di età e motore Euro zero (in subordine anche Euro 1 e 2).  La Regione cofinanzierà al 70% l’acquisto di mezzi alimentati a Gpl o metano, al 65% l’acquisto di mezzi elettrici e ibridi con marcia autonoma con alimentazione elettrica ed al 55% quello di mezzi diesel o ibridi senza marcia autonoma con alimentazione elettrica.

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