Trasporto pubblico, «morto» il 40% delle aziende

Trasporto pubblico, «morto» il 40% delle aziende

Sulla scia degli scioperi a Genova, Firenze e Torino il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo D’Angelis, ha detto nei giorni scorsi, a margine del convegno organizzato dalla Filt-Cgil sul trasporto pubblico

Sulla scia degli scioperi a Genova, Firenze e Torino il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo D’Angelis, ha detto nei giorni scorsi, a margine del convegno organizzato dalla Filt-Cgil sul trasporto pubblico locale, che «abbiamo ereditato una situazione al collasso almeno in una buona metà del paese», aggiungendo che «oltre il 40% delle aziende, delle 1150 presenti, può portare i libri in tribunale perché sono tecnicamente fallite, morte»   Prima che il ministro Lupi annunciasse l’apertura, giovedì 28, di un “tavolo” a Roma per affrontare il tema, D’Angelis aveva anticipato che «il governo ha posto al centro delle priorità il trasporto pubblico locale, una delle emergenze nazionali sottovalutate che impattano negativamente sulla vita dei cittadini e delle città», sottolineando che «l’urgenza di riformare il settore è evidente di fronte anche alle crisi industriali aperte nelle storiche aziende nazionali produttrici di bus, tramvie e metropolitane come Irisbus di Flumeri, Breda Menarini Bus di Bologna e Breda di Pistoia e in una filiera di centinaia di piccole e medie imprese».   Ancora, D’Angelis ha evidenziato che «siamo l’unico paese europeo che immatricola meno di 1000 autobus l’anno, cinque volte meno di Francia, Germania o Inghilterra, con risorse pubbliche azzerate dal 2010. Con il ministro Lupi a breve presenteremo gli Stati generali dei Servizi pubblici locali con un piano di rilancio del settore che oggi impegna 127mila lavoratori in 1150 aziende locali, oltre il 40% al collasso e con indebitamenti record come gli 1,2 miliardi dell’Atac di Roma. Il “piano” conterrà un pacchetto di riforme che in 3-5 anni permetteranno l’uscita dalla crisi».   Tra gli obiettivi «immediati e non più rinviabili c’è la ripresa degli impegni finanziari dello Stato per il rinnovo del parco mezzi», ha aggiunto D’Angelis, sottolineando che nella Legge di Stabilità ci sono i primi 300 milioni e gli altri 200 milioni arriveranno con i prossimi decreti.   Da sanare, infine, il fatto che «siamo il paese europeo più in infrazione per emissioni nocive, con appena il 15% dei mezzi circolanti in regola e con un invecchiamento medio per i 51.400 autobus italiani di 12 anni, contro i 7 della zona Ue».

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