Condannata a pagare 6,5 milioni Atc sosta impugna la sentenza

Condannata a pagare 6,5 milioni Atc sosta impugna la sentenza

ATC impugna la sentenza della Corte dei conti che la condanna a pagare 6,5 milioni al Comune di Bologna per i proventi della riscossione della sosta. Ne ha dato notizia ieri la vicesindaco con delega al Bilancio Silvia Giannini durante il question time a Palazzo d'Accursio. Giannini ha spiegato anche che questo significa che verrà sospesa l'esecuzione della sentenza. Bisognerà quindi aspettare una nuova pronuncia dei giudici per sapere se Palazzo d'Accursio potrà recuperare quella somma

Il procedimento, che riguardava i 17,7 milioni di euro che l'Atc secondo la Guardia di Finanza e la procura della Corte dei conti doveva al Comune di Bologna per 13 anni di proventi della sosta, dal 1997 al 2009, era stato diviso in due tronconi. Una prima sentenza aveva condannato Atc a pagare circa 3 milioni per il periodo fino al 2007, ridotti poi a mezzo milione per l'applicazione del condono contabile all'epoca vigente. Condono oggi scaduto, così che per sentenza l'Atc (ora i suoi successori) è condannata pagare per intero la cifra di 6,5 milioni per il biennio 2008-2009. Per l'esattezza 6.489.574,27 euro. Ma dopo aver ricevuto la notifica della sentenza, Atc ha fatto sapere al Comune che impugnerà subito il verdetto. E i giudici dovranno di nuovo esprimersi. La vicesindaco Giannini ha precisato anche che l'entità delle somme dovute «non è frutto di una transazione con il Comune», ma è fissata della magistratura contabile. Anche perché la vicenda si articola in più momenti. La Corte dei conti con sentenza della sezione giurisdizionale ha fissato a 1.415.604,79 euro la "maxi multa" per il primo troncone delle indagini. Inoltre, in questo caso, Atc, vedendosi accolto l'appello, ha usufruito dell'agevolazione introdotta da una norma del 2013 finendo per saldare a Palazzo d'Accursio 424.681,44 euro più 3.781,41 euro per interessi e 589,88 euro per spese del giudizio. Ovvero, dai "famosi" 17,7 milioni per il momento il Comune ne ha incassati meno di 500 mila. E ora c'è il contenzioso sulla partita degli ultimi 6,5 per i quali «bisognerà attendere l'esito del procedimento». Giannini ha fatto il punto sul contenzioso con Atc rispondendo alle sollecitazioni del consigliere di Forza Italia, Lorenzo Tomassini sugli sforzi di recupero crediti del Comune, assicurando che anche i ritardi nei canoni introitati da Tper sono stati azzerati con un versamento di 774.356,52 euro. Anche nei confronti del Caab non ci sono somme da recuperare; semmai resta aperta la partita sui sei milioni per la vicenda Paladozza. Su questa Giannini darà a Tomassini una risposta a parte. Nel frattempo la vicesindaco assicura, come si legge nella nota diffusa dall'amministrazione, che «il Comune fa tutto ciò che è in suo potere per recuperare eventuali crediti e purtroppo non ci sono oggettivamente possibilità che possa compensare la mini Imu o colmare riduzioni dei trasferimenti statali in questo modo».   Nel caso di Atc, che oggi ha lasciato il posto a Tper per il trasporto pubblico localee Atc sosta per la gestione di questo comparto, il recupero di eventuali somme si "scontra" col fatto che comunque l'azienda di trasporto pubblico locale è partecipata del Comune. Quindi eventuali ammanchi si riflettono poi comunque in un modo o nell'altro sulle casse comunali.

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