I presidenti delle due province annunciano che non aderiranno mancando le garanzie

Agenzia regionale dei trasporti dietrofront di Savona e Imperia

Agenzia regionale dei trasporti dietrofront di Savona e Imperia

Burlando: "Adesso salterà tutto. Non so proprio cosa potrà accadere ad Amt e Atp"

Contrordine: le Province di Savona e di Imperia hanno deciso di non aderire all'Agenzia regionale dei trasporti, quella che dovrebbe consentire a fine 2015 di avere un unico gestore per bus e treni in tutta la Liguria. L'adesione era già stata annunciata e ieri invece è arrivata la notizia del cambio di rotta. «In questo modo si ricomincia: l'agenzia salta. Noi abbiamo fatto una gara contro il tempo – ha commentato il presidente della Regione, Claudio Burlando – Abbiamo anche inserito una partecipazione azionaria più alta della Filse perché ci è stato chiesto, affinché la quota di Genova non fosse troppo alta. La cosa più avvilente è che ti fanno lavorare per niente». Ha aggiunto: «Non è per mettere le mani avanti, ma adesso è quasi impossibile farcela. Non so cosa succederà ad Amt e Atp. Ma Imperia e Savona rappresentano mezza Liguria, senza non si va avanti». La decisione di Imperia e Savona è stata annunciata ieri mattina in una conferenza stampa dai presidenti delle province, Luigi Sappa e Angelo Vaccarezza. «Non aderiamo senza le dovute garanzie da parte della Regione – ha detto Vaccarezza – La legge approvata pochi mesi fa dal Consiglio regionale, vedrà la costituzione in Liguria, il prossimo 7 febbraio, di un'Agenzia regionale. A partire quindi dal 2015 l'Agenzia, di cui faranno parte la Regione Liguria, le quattro province e i quattro comuni capoluogo, entrerà in funzione per la gestione del servizio su tutto il territorio regionale.   Una legge che si discute da quattro anni e che oggi, dopo una vera e propria brusca accelerazione legata alla vicenda Amt, ci ingloba di fatto in un sistema dove non sono contemplate garanzie per il servizio su tutti i territori locali. Garanzie più volte richieste alla Regione ma inascoltate». Questo significa addio alla riforma del trasporto pubblico locale e significa che le aziende in crisi, in primo luogo l'Atp e l'Amt, sono lasciate al loro destino.

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