C'è anche la possibilità di acquistare i biglietti direttamente in treno (Circum, Sepsa, MetroCampania) nella rivoluzione delle tariffe che la Regione si appresta a varare

Campania: treni Eav, il biglietto si pagherà anche a bordo

Campania: treni Eav, il biglietto si pagherà anche a bordo

È una novità che rientra in un più ampio progetto che passa dal nuovo corso del Consorzio UnicoCampania. Nei prossimi giorni l'assemblea dei soci approverà le modifiche allo statuto dando il via libera definitivo al biglietto aziendale

«Siamo pronti», assicura Gaetano Ratto, il presidente che a novembre ha sostituito Claudio Cicatiello alla guida del Consorzio. È un cambio di rotta radicale, culminato nell'uscita di scena di Antonietta Sannino, per venti anni direttore di Unico. Un'uscita di scena traumatica. «Me ne vado perchè non voglio assistere alla distruzione del trasporto pubblico in Campania. Gli autobus non passano, i treni Circum non li trovo. So quando parto ma non quando arrivo. Si sta negando ai cittadini il diritto alla mobilità. Se questo è un servizio efficiente…», è la pietra che la Sannino, in una intervista a ilmattino.it, scaglia contro la Regione. «Nessuna dimissione, c'è stata una risoluzione consensuale del contratto», precisano da Palazzo Santa Lucia. La verità è che non c'è mai stato un feeling tra la Sannino e i vertici dei trasporti scelti da Caldoro (Sergio Vetrella all'assessorato; Nello Polese alla guida dell'Eav) che negli ultimi quattro anni hanno convissuto da separati in casa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione di reintrodurre il biglietto aziendale. Una decisione contestata dalla manager. «Si stanno annullando venti anni di legalità», accusa l'ormai ex direttore. «La Sannino ha sposato un linea oltranzista mettendosi contro la volontà dei soci», ribatte Polese. La Regione ritiene essenziale il doppio regime: da un lato il biglietto aziendale; dall'altro la possibilità di continuare ad acquistare Unico. «Se guardiamo indietro – spiega il presidente Ratto – osserviamo che le aziende da anni registrano cali vistosissimi da introiti da traffico tanto che le stesse aziende hanno richiesto il biglietto aziendale. Proprio la riduzione degli introiti vogliamo colmare introducendo il ticket per la corsa singola». La salernitana Sita, per esempio, nel 2002, prima di entrare in Unico, incassava 10 milioni; oggi ne incassa 7 anche se il costo del biglietto è aumentato del 40 per cento. Ma per il via libero definitivo al biglietto aziendale è necessario modificare lo statuto. I soci del Consorzio, fanno sapere dalla Regione, chiesero a Cicatiello di convocare l'assemblea ma l'allora presidente, avvalendosi di un parere legale, sostenne che non poteva procedere perchè con la modifica dello statuto sarebbe venuta meno la ragione stessa di UnicoCampania. Poi, a novembre, l'accelerazione con la nomina di Ratto al posto di Cicatiello e l'assemblea che sarà convocata nei prossimi giorni. «Rimanere inerti davanti a un problema che esiste non è nè corretto nè giusto. Con il biglietto aziendale l'introito non viene intermediato da Unico ma c'è l'incasso diretto e da qui la possibilità di stimolare azioni che possano migliorare il servizio», aggiunge Ratto. Trenitalia e Sita sono già partite con il doppio regime; le altre aziende si stanno attrezzando. Il presidente del Consorzio prova fino all'ultimo a non polemizzare con la Sannino ma alla fine cede. «Il nostro obiettivo è ampliare l'offerta e incrementare i ricavi e non comprendo la vis polemica. Il biglietto aziendale per la corsa singola – dice Ratto – non esclude il biglietto a tariffa integrata che resta una grande conquista». E visto che nella polemica c'è entrato Ratto continua. «Non capisco la Sannino – quando parla dei ritardi dei treni. Ma lei dov'era? Per venti anni non è stato un semplice spettatore, è stato direttore di Unico, una delle chiavi di volta del settore. Non può tirarsi fuori», chiosa il presidente. È Vetrella? Dall'assessore pochissime parole e anche con un certo fastidio: «Chiedete a Ratto, non entro nelle questioni di un ente di diritto privato».

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