Sannino: la “madre” del consorzio Unico Campania lascia la sua “creatura”. Un esempio per l’Europa

Napoli, terremoto al Consorzio Unico, lascia l’amministratore Sannino

Napoli, terremoto al Consorzio Unico, lascia l’amministratore Sannino

«Non voglio assistere alla distruzione del trasporto pubblico» con questa motivazione riportata da Il Mattino, Antonietta Sannino comunica di aver lasciato il proprio incarico di Direttore Generale del consorzio Unico Campania, nato proprio per sua volontà oltre venti anni fa, all’epoca della giunta napoletana guidata da Antonio Bassolino. Più soft le dichiarazioni rilasciate a Ferpress: "Divergenze di vedute".

Prima del Consorzio, le aziende napoletane e successivamente quelle campane furono oggetto di una progressiva messa a sistema che portò a realizzare in Campania un vero sistema di integrazione regionale nel settore dei trasporti. L’integrazione tariffaria cominciò, nel 1994 appunto, dalla città di Napoli, dove operavano 7 aziende diverse, su gomma e su ferro -per un viaggio spesso era necessario acquistare più biglietti.
Pochissimi cittadini utilizzavano il TPL. All’epoca c’erano infatti solo 250mila viaggiatori/giorno. Il biglietto integrato GiraNapoli fu introdotto a una tariffa più alta di quelle aziendali preesistenti, consentendo però al cittadino partenopeo di viaggiare sull’intera rete di trasporto nell’area integrata, secondo i propri bisogni e necessità, con la massima accessibilità al sistema, acquistando mobilità sul territorio. I viaggiatori del TPL passarono dai 250mila del 1994 ai 747mila del 2000, ma i dati forse più rappresentativi del successo dell’integrazione sono stati sia il numero di mezzi utilizzati per un viaggio, 2 mediamente a Napoli, che gli introiti che, nello stesso periodo, passarono da 40 a 119,5 miliardi di lire.
Il sistema ha rappresentato una delle soluzioni più complesse, in Europa, in termini di territorio, numero di aziende e differenze di contesto, tanto da essere citato come esempio da seguire nel “Libro Bianco sui trasporti” della Commissione europea del 2001, insieme alla RATP Francese. Successivamente con l’introduzione del sistema di integrazione tariffaria regionale UNICOCAMPANIA, dal 2001 al 2011, si è adottato, per una precisa politica da parte della Regione, un livello tariffario più basso rispetto alle tariffe preesistenti, al fine di promuovere il trasporto pubblico locale, oltre che con l’introduzione dell’integrazione, anche con una leva tariffaria. Una scelta politica di forte valenza sociale, che è andata a scapito degli introiti aziendali, ma essi sono stati soddisfatti dalla Regione che li integrava, annualmente, con un contributo annuo di circa 12 milioni di euro. Questo quanto avvenuto nel corso di circa vent’anni nei trasporti campani sotto la regia della Sannino, che ha portato il sistema trasportistico della regione a livelli sicuramente ben diversi dall’immagine non felice che le problematiche campane sovente portano all’attenzione dei media. Negli ultimi mesi le decisioni della Regione, per la voce dell’assessore Vetrella ,hanno portato a un profondo ripensamento sull’integrazione puntando a reintrodurre il biglietto singolo.   Su questo ,come su altri elementi si è avuto un braccio di ferro tra la Sannino e l’assessore ,anche se su quest’aspetto l’ingegnere dei trasporti con un lungo passato in ferrovia ,non risponde. L’ingegnere invece tiene a sottolineare che non solo l’integrazione è stato un fiore all’occhiello del Consorzio, l’ASSTRA infatti ha riconosciuto la metodologia Unico Campania come misura “corretta” dell’evasione tariffaria e tale metodologia è stata adottata da altre aziende di TPL. Anche per quel che concerne la bigliettazione elettronica già dal 2001, il Consorzio ha introdotto, tra le prime realtà italiane, le smart card contactless per gli abbonamenti annuali, sviluppando, nel contempo, un sistema sicuro e aperto ai diversi fornitori di apparati di bigliettazione (validatrici, terminali di ricarica, terminali di controllo) liberalizzando il mercato e favorendo la concorrenza e riducendo, in tal modo, i costi.
La Sannino quindi lascia, dopo una vita professionale dedicata alla mobilità, il settore dei trasporti. Rimarrà comunque in una ambito di pertinenza: si occuperà infatti come amministratore delegato della CitySightingSeiing, una società che gestisce bus turistici a due piani a Napoli e sulla costiera amalfitana.

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