Intervista al ministro Maurizio Lupi “Altolà di Lupi sui tagli ai trasporti. Accorperò Aci e Motorizzazione” su La Repubblica di giovedì 20 marzo a cura di Lucio Cillis

Lupi: Non aumenteremo le tariffe del trasporto pubblico

Lupi: Non aumenteremo le tariffe del trasporto pubblico

Oltre due miliardi di euro di tagli in tre anni. Un percorso lacrime e sangue per il ministero delle Infrastrutture e Trasporti guidato da Maurizio Lupi che però ha diverse soluzioni in tasca per evitare la chiusura di servizi essenziali, per dribblare proteste degli autotrasportatori in caso di una riduzione dei trasferimenti dallo Stato

Le soluzioni allo studio non sono certo indolori: in vista la chiusura dell’Autorità dei Lavori Pubblici, la razionalizzazione di quelle Portuali, l’accorpamento di Aci e Motorizzazione. Fino alla fusione delle aziende del trasporto pubblico locale. Le indiscrezioni emerse nelle ultime ore mettono però in fibrillazione i pendolari, paventando pesanti aumenti delle tariffe ferroviarie e del trasporto pubblico locale. «Sono solo indiscrezioni, anche un po’ fantasiose» scuote il capo Lupi.   Ministro intende dire che non ci saranno tagli di queste dimensioni? «No e soprattutto non mettendo le mani in tasca ai pendolari».   Dove li trova 2 miliardi in 3 anni, di cui 300 milioni nel 2014?   «Allora, come ha spiegato il premier Renzi, sarà il Consiglio dei ministri a decidere le modalità di intervento, e ogni singolo ministero al suo interno, fermi restando i saldi di questa operazione. Non possiamo certo finanziare la riduzione del Cuneo fiscale con l’aumento dei biglietti dei treni. Non se ne parla».   Bene, ma allora come farà quadrare i conti?   «Cominceremo: 1. riorganizzando e riducendo le 24 Autorità portuali e tutto il sistema che vi ruota attorno. Pensare di andare avanti in questo modo oggi è insostenibile.   2. Un altro risparmio lo otterremo prendendo una decisione forte ma che non è più rinviabile: e cioè chiudendo l’Autorità dei Lavori Pubblici, un Garante che ha svolto egregiamente il proprio mandato. Ma visto il momento bisogna anche avere il coraggio di dire, una volta giunti al termine di un percorso, che quel tipo di servizio non serve più visto che si può affidare ed integrare in altre Authority».   Siamo ancora lontani dal traguardo due miliardi, ministro.   «E noi cercheremo di utilizzare le risorse non spese. Ad esempio, i 500 milioni di curo utilizzati per “l’emergenza casa” li abbiamo messi a disposizione grazie al “fondo revoche” che potrà tornare utile anche nei prossimi mesi».   Se lei dovesse scegliere tra l’evitare proteste dell’autotrasporto o rinunciare agli aumenti tariffari come si orienterebbe?   «Le ripeto: nessun ritocco alle tariffe e nessun taglio agli autotrasportatori. Vorrei ricordare, a proposito di questo, cosa abbiamo vissuto e rischiato durante la protesta dei Forconi.   Piuttosto guarderemo col microscopio come vengono spesi e se vengono spesi bene, i 5 miliardi di euro trasferiti ogni anno alle aziende del Tpl. È proprio lì che bisognerà lavorare di cesello: occorre ottimizzare il settore, lasciando intatti questi 5 miliardi che sono il minimo indispensabile per far funzionare il sistema del trasporto pubblico. Ma le pare possibile che in alcune Regioni ci siano 40 differenti aziende? In Italia ce ne sono 1.770 per 8mila Comuni. È incredibile».   Infine: Ferrovie e l’accorpamento tra Aci e Motorizzazione.   «Domani (oggi – ndr) incontrerò i vertici di Fs che mi presenteranno il piano industriale. Prima di ogni decisione vedremo di cosa si tratta.   Su Aci-Motorizzazione mi lasci dire che abbiamo un piano che entro mesi, non anni, metterà ordine alle sovrapposizioni che esistono tra i servizi».   Un ultima questione. Come procede il sistema di sconti per i pendolari autostradali?   «Bene: abbiamo restituito tra i 35 e i 40 euro al mese a circa 60mila automobilisti soltanto a febbraio. A me pare di questi tempi sia un contributo non indifferente».

Left Menu Icon