Quello di Moretti è uno dei nomi chiave fra i nuovi vertici delle aziende pubbliche che saranno designati dal governo Renzi

Moretti a Finmeccanica… a Trenitalia chi ci va?

Moretti a Finmeccanica… a Trenitalia chi ci va?

La redazione di Blitz Quotidiano analizza il passaggio di consegna e azzarda un nome per la successione di Mauro Moretti alla guida di Trenitalia

Mauro Moretti nuovo Ad Finmeccanica, subentra al posto di Alessandro Pansa. L’ingegnere riminese, una vita nelle Ferrovie dello Stato culminata con la guida di FS (ne è numero uno dal 2006), passa così a dirigere il colosso italiano del settore hitech, uno dei primi gruppi mondiali in difesa, aeronautica e sistemi di sicurezza.   E ora alle Ferrovie, e quindi a Trenitalia chi ci va? Il toto-nomine parla di Domenico Arcuri, attuale ad di Invitalia.   Tre settimane fa Mauro Moretti si era infuriato per l’annuncio di severi tagli agli stipendi dei manager pubblici. E aveva minacciato di andarsene all’estero se i suoi 873 mila euro annui fossero stati ricondotti sotto quota 300 mila, in quella fascia sobria dove staziona l’emolumento del presidente della Repubblica.   Matteo Renzi aveva commentato sibillino: “Moretti capirà”.   Che si riferisse alla nomina ad amministratore delegato di Finmeccanica? Con questa nomina infatti andrà a guadagnare più che alle Fs:. "Pur applicata la riduzione del 25 per cento di cui si parla al ministero del Tesoro, si partirà dal milione e 200 mila euro portato a casa per il 2013 dall’uscente Alessandro Pansa per planare a quota 900 mila" scrive Blitz Quotidiiano e riporta anche il Fatto Quotidiano.   Dipendente delle Fs dal 1978, Moretti è diventato nel 2006 il numero uno meno pagato nella storia recente dell’azienda di piazza della Croce Rossa.   Il suo predecessore Elio Catania guadagnava più del doppio, e prima di lui Giancarlo Cimoli ha incassato stipendi e buonuscite milionarie. Anche in Finmeccanica Moretti sarà il manager più low cost degli ultimi anni. Saranno dunque ben altri i banchi di prova per questo ingegnere elettrotecnico di 60 anni che dopo una vita tra i binari va a guidare un gruppo che ha appena deciso di disfarsi della tecnologia ferroviaria (i treni di Ansaldo Breda e il segnalamento di Ansaldo Sts) per concentrarsi sul settore militare.   Dai treni in semi-monopolio al duro e chiacchierato mercato internazionale degli armamenti il passaggio non è dei più semplici, si pensi ad esempio all’arresto dell’amministratore delegato Giuseppe Orsi (inchiesta per corruzione internazionale sugli elicotteri venduti all’India). peggioramento netto delle performance industriali. Sono crollati i margini di profitto e il portafoglio ordini, mentre lo scandalo indiano ha profondamente vulnerato le capacità di penetrazione del gruppo italiano nel difficile mercato degli armamenti.

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