In sei giorni, è il secondo autobus distrutto da un incendio sulla linea per Sant'Eusebio, sulle alture della città. Ogni mese arrivano alle rimesse dell'azienda tra le 4.000 e le 4.500 chiamate di soccorso
L’autobus 482 ha preso fuoco a poche centinaia di metri dove qualche giorno fa ha preso fuoco un secondo mezzo dell’Amt. L’autista che ha visto le fiamme e ha accostato per far scendere tutti i passeggeri ha consentito che l’incendio non procurasse danni alle persone. Sul posto vigili del fuoco che hanno spento il rogo e messo in sicurezza il mezzo prima della rimozione. In merito all’episodio Amt precisa: "Sembra possibile che il fumo sia stato provocato da un contatto accidentale tra un componente in gomma e una parte calda del veicolo. L’autista, per cautela, ha seguito prontamente le procedure di sicurezza dettate dall’azienda. Il bus è ripartito regolarmente ed è rientrato in rimessa per le verifiche del caso. Verranno eseguiti ulteriori approfondimenti tecnici sul mezzo." Il 20 maggio, ancora a Sant'Eusebio, il fuoco era divampato sul 480 mentre sul mezzo c'erano dei passeggeri. Anche in quel caso determinante era stata la prontezza dell'autista, che era riuscito ad accostare facendo scendere i passeggeri prima che il mezzo venisse distrutto dalla fiamme. Nessuno era rimasto intossicato. Sono seguiti gli accertamenti che hanno appurato che l'incendio era stato provocato da una perdita di carburante.
Due incendi che spiegano come il parco macchine di Amt sia troppo vecchio. Ogni mese aumentano i bus che si fermano o che entrano nelle officine.
Dai dati forniti da Amt, sono mille bus Amt costretti a interrompere il servizio per guasti: i freni che non funzionano, una perdita di liquido, il motore che si ingrippa e chi più ne ha più ne metta. Ogni mese arrivano alle rimesse tra le 4000 e le 4500 chiamate di soccorso, dal problema più minimo più frequente, quello della obliteratrice che non funziona, a quello ben più grave, che costringe addirittura ad intervenire il mezzo per trainare il bus in rimessa.
Sono i numeri che fotografano la situazione sempre più precaria del parco mezzi di Amt, 700 bus circa, età media ormai vicina ai tredici anni, quando le direttive europee raccomanderebbero di non superare i sette.
E le conseguenze si vedono tutti i giorni sulle strade. I più falcidiati sono i mezzi piccoli, quelli che si arrampicano sulle colline per stradine strette e affollate di auto, ce ne sono pochi. Non se ne trovano sul mercato visto che sono poco richiesti e ormai è sempre più frequente la condivisione, vale a dire che due, quando non addirittura tre autisti sono costretti a dividersi un solo mezzo, perché su una linea dove ne servirebbero due o tre, non ce ne sono: è accaduto ad esempio ieri sul 189, ma è la quotidianità per tanti altri, così finisce che i ritardi si accumulano e i bus che non hanno il tempo di riposare finiscono per guastarsi più spesso. Per la Repubblica Genova le cifre parlano chiaro: nel 2014 a gennaio ci sono stati 4500 soccorsi, dei quali 1015 che hanno costretto il mezzo alla fermata, 2333 hanno potuto continuare il servizio, per i restanti si tratta di problemi minori che hanno potuto essere controllati alla fine del turno. A febbraio i soccorsi sono stati 4041, dei quali 921 che hanno portato al fermo del mezzo, 2200 hanno proseguito il servizio, a marzo 4300 soccorsi, fermi 1000 bus, 2300 hanno proseguito il servizio, ad aprile 4077 soccorsi, i fermi 1069, hanno proseguito 2100. A maggio infine nella prima metà del mese i soccorsi sono stati 1819, 507 i fermi, hanno proseguito 949. Sono cifre che rimangono sostanzialmente stabili, ma che rischiano di crescere con l'arrivo della stagione estiva, perché puntuale come ogni anno si ripropone il tema dell'aria condizionata.
"Per mantenere gli impianti in efficienza la manutenzione andrebbe fatta tutto l'anno – dice Andrea Gamba, della Filt Cgil – invece le revisioni sono iniziate solo da quindici giorni. Oltre tutto i mezzi climatizzati da norma devono avere i finestrini bloccati, o eventualmente sono previste solo piccole aperture, ma a luglio quando fa caldo se l'impianto non funziona, il bus è costretto a fermarsi".
Nel frattempo almeno per i mezzi piccoli, l'emergenza maggiore, Amt sta facendo partire in questi giorni un ordine per cinque bus che dovrebbero arrivare tra novembre e dicembre.