La ricerca è stata affidata ad Éupolis Lombardia, da ASSTRA Associazione Trasporti Lombardia; Presidente Gianni Scarfone, Coordinatore regionale Antonello Nessi
Pubblichiamo l'introduzione di Gianni Scarfoni (Presidente ASSTRA Lombardia) al rapporto di Éupolis Lombardia presentato al Convegno organizzato da Asstra Lombardia su modelli e soluzioni per le aree metropolitane e regionali. Il tema dell’integrazione tariffaria rappresenta uno dei nodi critici nel contrastato processo di modernizzazione ed innovazione dei servizi di trasporto pubblico locale.
Nell’ultimo decennio anche nel nostro Paese si sono realizzate esperienze significative di integrazione tariffaria fra i diversi mezzi di trasporto anche se perdura, in questo ambito come in altri, una condizione di arretratezza e di ritardo rispetto a quanto realizzato in altri Paesi europei.
Sui temi dell’integrazione tariffaria ASSTRA Lombardia ha commissionato all’Istituto di ricerca della Regione Lombardia “EUPOLIS” uno studio sui modelli di integrazione tariffaria in Europa.
Lo studio si concentra, nella prima parte, sui modelli di integrazione tariffaria esistenti in Europa, focalizzando l’attenzione sulla governance delle aree metropolitane e regionali che hanno adottato tali modelli.
Nella seconda parte, lo studio ricostruisce alcuni aspetti del sistema di trasporto pubblico in Lombardia; in particolare, le esperienze di Milano, con l’esempio di parziale integrazione tariffaria rappresentata dal Sistema Integrato Tariffario Area Milanese (SITAM), e dell’area metropolitana di Brescia.
Sono state inoltre analizzate, in generale, le criticità che ostacolano la realizzazione di sistemi tariffari integrati.
Notevoli sono i vantaggi derivanti dall’adozione di sistemi tariffari integrati: per i soggetti regolatori che, mediante soluzioni integrate, possono raggiungere un maggior grado di efficacia del sistema; per i cittadini, utilizzatori finali del trasporto pubblico a cui si semplifica notevolmente l’accesso e la qualità del servizio; per gli operatori che, ottimizzando ed integrando i servizi offerti, ottengono una maggiore efficienza del sistema.
Significativi sono anche gli “impatti” derivanti dall’adozione di sistemi tariffari integrati che, se non governati, producono per gli operatori, a domanda e pressione tariffaria invariate, una riduzione dei ricavi complessivi ovvero, in alternativa, incrementi tariffari di difficile sostenibilità per gli utilizzatori finali oppure maggiori compensazioni a carico dei soggetti regolatori.
Rilevanti sono anche le criticità nel processo di realizzazione di sistemi tariffari integrati: criticità nella messa a punto dei modelli che, in ogni caso, presuppongono il superamento della tariffa “lineare” o , come evidenziano le esperienze europee, l’“esclusività” del sistema tariffario integrato nelle aree oggetto di integrazione con l’abolizione di tutte le tariffe “modali”.
In generale, per come va configurandosi il modello di regolazione in Lombardia (ma anche nel Paese) e cioè, da una parte, concorrenza per il mercato con l’individuazione di bacini di mobilità (ad una scala tecnicamente appropriata) per l’affidamento dei servizi di tpl mediante gara e, dall’altra, gestione in regime di monopolio con affidamento diretto per i servizi ferroviari regionali e locali, sembrano profilarsi scenari di ulteriore criticità derivanti proprio dall’impossibilità di definire un sistema tariffario integrato per tutti i “modi” (sia nell’ipotesi di gara “flessibile” che nell’ipotesi di gara “rigida”).
Sempre sul piano generale, con particolare riferimento alle aree metropolitane, l’adozione di sistemi tariffari integrati comporta inevitabilmente riflessi sulla “governance” del sistema della mobilità che raggiunge livelli di elevata complessità. Complessità alla quale l’attuale dislocazione frammentata delle competenze/responsabilità non sembra essere in grado di offrire risposte adeguate. In questa prospettiva può essere interessante riflettere su alcune esperienze europee che hanno raggiunto l’obiettivo dell’integrazione tariffaria (e non solo) con soluzioni innovative come, ad esempio, le “comunità tariffarie” in Germania e, più recentemente, il modello “Transport for London” dell’area metropolitana londinese.
In sintesi, l’obiettivo alla base dello studio è stato, da una parte, quello di focalizzare i nodi critici che caratterizzano il problema (in particolare nelle aree metropolitane e sulla scala regionale) e, dall’altra, costruire possibili soluzioni innovative che rendano praticabili sistemi di integrazione tariffaria.
Con questo studio abbiamo voluto approfondire un tema fondamentale che nel nostro Paese stenta, come molti altri aspetti che riguardano il trasporto pubblico locale, a trovare soluzioni innovative e adeguate alle esigenze di mobilità dei cittadini. Sotto in allegato gli Atti del Convegno.