Negli ultimi dieci anni il carsharing si è dimostrato essere sempre più una valida opzione di trasporto in molte città in tutto il mondo, più di 1000 su tutti i continenti
Elemento chiave di una strategia integrata di mobilità pensata per le persone e gli ambienti urbani, è una modalità di trasporto caratterizzata dalla frugalità e dalla capacità di autofinanziamento. La gente sceglie di utilizzare il carsharing non perchè costretta, ma perchè rappresenta un’alternativa. Lo fa perchè in esso vede un modo migliore e più economico per effettuare una parte dei loro spostamenti. Se ben collocato nel contesto nel quale opera il carsharing può offrire un potenziale significativo di risparmio energetico, riduzione dell’inquinamento, risparmio di spazio e di investimenti in costose infrastrutture dedicate alle automobili. Comunque negli ultimi anni il settore è cambiato in modi inaspettati. Quindi ormai sappiamo che il carsharing funziona. Nello stesso tempo, comunque, sappiamo che per sua stessa natura non ci si può aspettare che soddisfi più di una piccola percentuale del totale della domanda di mobilità di una città. Ma non per questo dovrebbe venire trattato come una modalità di trasporto isolata o di nicchia. Deve invece venire inteso come una componente cruciale nella complessità di qualsiasi organizzazione della mobilità urbana che città dopo città sta sostituendo il modello di mobilità automobile senza alternative ereditato dal XX secolo. Carsharing nei Paesi Bassi I Paesi Bassi possono essere annoverati tra i pionieri di nuove modalità di utilizzare l’automobile. Il carsharing partì in Olanda con un vero e proprio boom nel 1974 con il lancio di Amsterdam Witkar. Witkar fu il primo carsharing del mondo che offriva un trasporto pulito, condiviso e indipendente a più di 4mila abitanti di Amsterdam tra il 1974 e il 1986. Per questo non è scorretto dire che gli olandesi sono stati gli inventori di questo concetto innovativo di mobilità e riuscirono ad introdurlo in modo efficace nella loro vita quotidiana per più di un decennio. Purtroppo alla fine, mancando un sostegno pubblico a livello sia locale che nazionale, dovette improvvisamente chiudere. Luud Schimmelpennink, fondatore di WitKar, alla guida della sua creatura. Amsterdam 1978 Dopo la scomparsa di WitKar ci vollero circa due decenni perchè il carsharing rifacesse la sua comparsa nei Paesi Bassi. A partire dalla fine degli anni 90 una serie di gruppi indipendenti e di imprenditori fecero la loro comparsa per fornire una nuova tipologia di servizi di trasporto per arrivare al punto nel quale ci troviamo oggi con una flotta di circa 5200 vetture condivise presenti nel 75% dei comuni olandesi (nel 2002 erano 759 vetture con una copertura nazionale dell’11%). Fino a non molto tempo fa questa servizio di trasporto utile ma poco convenzionale è stato largamente ignorato dai governi – ed è stato per lo più gestito su bisogni ad hoc dalle amministrazioni comunali, che insieme agli utenti del servizio sono le principali beneficiarie e partner. The Going Dutch: Alla fine del 2013 KpVV ed EcoPlan International hanno lanciato un progetto per facilitare la messa a punto di corrette strategie a favore del carsharing, con lo scopo di stimolare un confronto costruttivo tra Stato e amministrazioni locali sugli ultimi sviluppi in questo settore attualmente in crescita esponenziale, nel tentativo di integrare questo concetto relativamente recente in una cornice di programmazione strategica più vasta a beneficio di tutti. Copertura del carsharing in Olanda: 2002 Secondo KpVV nel 2002 qualche forma di carsharing era presente nell’11% dei comuni di tutto il paese, con una flotta complessiva di 769 veicoli. Mappa del carsharing nei Paesi Bassi del 2002 Copertura del carsharing nei Paesi Bassi: 2013 Sempre secondo KpVV nel 2013 i comuni con un servizio di carsharing sono il 76% del totale. Il settore in più forte crescita è quello del P2P. La mappa non fornisce informazioni sul carsharing informale che si pensa possa essere molto diffuso ma molto difficile se non impossibile da quantificare a causa della natura squisitamente privata delle transazioni (ma che proprio perchè si tratta di un aspetto della mobilità importante per coloro che vi si affidano in numero crescente vale sicuramente la pena di uno sforzo di analisi nella prospettiva del progetto). Carsharing in Olanda, 2013 Operatori di carsharing nel 2014 [1] Tradizionali
- CareCar – htpp://www.Carecar.nl
- Connectcar – htpp://www.connectcar.nl
- Drive – htpp://www.drive.nl
- Greenwheels – https://www.greenwheels.nl
- Mywheels (partially traditional CS/ partially P2P) – htpp://mywheels.nl
- Studentcar – htpp://studentcar.nl
- Zoem – htpp://zoom.nl
- Mobility-S – http://www.mobility-s.nl
- Flexcar – http://www.flexcar.nl/
- MobielGedeeld (SharedMobility) – www.mobielgedeeld.nl
P2P
- SnappCar – htpp://www.snappcar.nl
- Mywheels (partially traditional CS/ partially P2P) – htpp://mywheels.nl
- WeGo – htpp://www.wego.nu/nl
- B&B Accountants – ?
- Deelauto Zutphen – http://www.deelautozutphen.nl
- Toyota Botman – http://www.toyota-botman.nl/
One-way carsharing
- Car2Go – https://www.car2go.com/en/amsterdam/
Other
- Vereniging Gedeeld Autogebruik (supports private carsharing initiatives) –http://www.deelauto.nl
- Zwolle deelt auto’s- autodelenzwolle.nl (Private carshare Start-up)
- Parecchie imprese mettono a disposizione le proprie auto per un uso condiviso
[1] Nota: alcuni di questi sono molto piccoli e appena nati. Tutto il resto è in rapida evoluzione.