Lo speciale su La Stampa Chiamparino: faremo le gare per superare il monopolio

Al Piemonte mancano 40 milioni per Trenitalia, via alle gare pubbliche

Al Piemonte mancano 40 milioni per Trenitalia, via alle gare pubbliche

Tra le priorità di azione del nuovo governo regionale c’è il miglioramento del trasporto locale per i viaggiatori pendolari. La giunta Chiamparino vuole utilizzare le gare per garantire un servizio migliore con un costo minore

L’emergenza treni del mare servirà per accelerare il confronto tra la Regione e Trenitalia sulla gestione del trasporto locale e, soprattutto, sui costi del servizio. Il nuovo assessore, Francesco Balocco, si è scusato per i disservizi ma subito dopo è andato all’attacco: «Questo episodio conferma la necessità di ridefinire il rapporto e le relazioni con Trenitalia». Il dossier, dunque, si è arricchirà di un nuovo capitolo. Ma, naturalmente, i soldi sono il padre di tutti i contenziosi.   C’è un pregresso relativo al 2013: la società del gruppo Fs vanta crediti per circa 100 milioni. E ci sono i fondi del 2014. Il preventivo di Trenitalia è di 231,5 milioni mentre le risorse regionali disponibili sono 197 milioni e rotti. Ballano 40 milioni. Tanti, troppi. E il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, ha deciso di percorrere la strada delle gare pubbliche.    Basta monopoli Il presidente lo ha spiegato intervenendo alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unione Industriale di Biella parafrasando Churchill e il suo discorso sulla democrazia: «Se l’obiettivo è di offrire ai cittadini il miglior servizio al minor costo, le gare pubbliche sono certamente il modo peggiore, eccezion fatta per tutti gli strumenti sperimentati fino ad ora». Le gare, appunto, sono l’unico strumento per superare il monopolio.     Contenziosi e tariffe   Il nuovo assessore ai Trasporti dovrà affrontare il braccio di ferro tra gli uffici e Trenitalia. L’ammontare dei crediti pregressi, infatti, e la differenza sui fondi per il 2014 non convincono la Regione, anche perché l’anno scorso c’è stato un pesantissimo ritocco delle tariffe. Un incremento che però avrebbe portato ad un più contenuto aumento degli incassi che sarebbero passati da 86 a 88 milioni. Il motivo? Il calo dei viaggiatori soprattutto sulla Torino-Milano. Vero. Ma a fare concorrenza ai regionali ci sono i Frecciarossa sempre di Trenitalia, spiegano in assessorato. In questo caso, però, la vera emergenza è legata ai 150 milioni di fondi ex Fas che il governo ha autorizzato ad usare per coprire il deficit nel settore e che non sono ancora stati sbloccati. Il presidente, se in tempi brevi i ministri di Economia e Infrastrutture, non firmeranno gli atti, tornerà a Roma per battere i pugni.     Il ritorno delle prenotazioni   Intanto la centrale operativa di Trenitalia non ha registrato ieri alcuna criticità sui convogli in rientro verso Torino. Questa mattina si dovrebbe riunire la task force chiesta dall’assessore Balocco in vista della fine del ponte del 24 giungo. Per il futuro si vaglieranno anche alcune proposte. Sabato dopo il blitz sul convoglio delle 6.25 l’assessore comunale ai Trasporti, Claudio Lubatti, aveva ipotizzato il ritorno del sistema della prenotazione. E ieri Mino Giachino, responsabile nazionale Trasporti per Forza Italia, in una lettera aperta ai vertici Fs, suggerisce: «Con la prenotazione modo sarebbe possibile o aumentare le carrozze o istituire un treno supplementare in modo da garantire il viaggio da seduti a tutti i passeggeri»

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