Contraddittori i recenti provvedimenti della Regione sul TPL

ASSTRA e ANAV Lombardia si scagliano contro la Regione

ASSTRA e ANAV Lombardia si scagliano contro la Regione

Asstra Lombardia e Anav Lombardia denunciano gravi ritardi nell’attuazione della Legge Regionale n. 6 del 2012 e definiscono “contraddittori” i recenti provvedimenti assunti da Regione Lombardia in materia di TPL rispetto alle previsioni della legge quadro di riforma del Trasporto Pubblico Locale lombardo, evidenziando i gravi ritardi nell’erogazione delle risorse che rischiano di aggravare ulteriormente le difficoltà finanziarie delle imprese

Nonostante l’opera di sensibilizzazione, stimolo e la partecipazione attiva e progettuale che entrambe le Associazioni lombarde del TPL hanno sempre garantito alla Regione, il settore del trasporto pubblico locale in Lombardia registra gravi ritardi che aggravano una situazione critica, già appesantita da scelte tecnico-politiche di difficile comprensione.   Si individuano alcune criticità per cui si chiede, con forza,  interventi congrui e appropriati da parte dell’amministrazione regionale, da attuare rapidamente per evitare il rischio di un default economico-finanziario delle imprese del settore ed un progressivo peggioramento dei servizi ai danni dei cittadini lombardi.  Le principali questioni chiave:  In primo luogo è indispensabile attuare pienamente la legge regionale n. 6 del 2012.   Il 31 dicembre 2014 scadono le proroghe dei contratti e delle concessioni alle aziende del trasporto pubblico locale, e ancora mancano gli adempimenti necessari da parte di Regione Lombardia – pivot del processo – e, di conseguenza, degli Enti Locali, per stabilire le procedure di gara per la riassegnazione dei servizi di TPL.   In più, sono al palo due dei punti più qualificanti della riforma: la costituzione e l’operatività delle Agenzie e l’individuazione dei costi standard.   La continua situazione di incertezza del settore del TPL pesa sulle imprese che vi operano, che hanno bisogno di chiarezza per programmare i servizi e assicurare i propri bilanci, evitando conseguenze negative non dipendenti dalla propria gestione.   Per quanto riguarda i costi standard, nonostante la Legge 6/2012 li preveda come obbligatori e condizionanti le gare, in un’ottica di riequilibrio tra le varie modalità di trasporto, Regione Lombardia ha promosso e realizzato solo l’analisi per le modalità gomma/tram/metropolitana, sospendendo lo studio senza giungere ad una sintesi condivisa con le Associazioni.   Inoltre, è inspiegabile, nell’analisi effettuata, l’assenza di adeguati approfondimenti dei costi standard per i servizi ferroviari regionali, la cui spesa, valutata su base storica, rappresenta uno dei punti dove negli ultimi anni si sono concentrate le risorse regionali.   La costante situazione di stallo della riforma del settore, oltre a danneggiarne gli operatori, ha pesanti ricadute sulla mobilità dei cittadini lombardi.   L’attuale sistema, ingabbiato in logiche e scelte del passato, riduce qualità ed efficacia del trasporto pubblico, anche in termini energetici e ambientali, lo rende poco attrattivo e costringe il cittadino, il più delle volte a malincuore, consapevole di subire un danno economico rilevante, a ripiegare sul mezzo privato. Con le note conseguenze: traffico, stress, insicurezza, inquinamento.   Dare corso alla riforma del TPL in Lombardia e uscire dalle secche dell’immobilismo è senz’altro un’esigenza del sistema delle imprese di trasporto lombarde, ma dovrebbe anche essere una priorità nell’agenda di governo regionale per garantire un sistema di trasporti efficiente, moderno e all’altezza delle aspettative dei cittadini lombardi.   Nel frattempo la Regione assume provvedimenti contradditori come il bando per il co-finanziamento del sistema di bigliettazione elettronica regionale che rappresenta una questione di forte rilevanza economica per le aziende del settore. Viene richiesto alle imprese, infatti, un pesante investimento “al buio”, in una situazione già grave e incerta – a causa dei ritardi di cui sopra – aggravata, se possibile, dall’imminente scadenza del periodo di proroga dell’affidamento dei servizi.   Il co-finanziamento pubblico, per logica e correttezza, dovrebbe essere incluso tra le risorse economiche che gli Enti locali andranno ad inserire nel prossimo bando di gara.   Infine, ma non per rilevanza, le Associazioni sottolineano i ritardi incomprensibili nei trasferimenti di risorse economiche – in particolare quelle a copertura degli oneri pregressi del CCNL – dalla Regione agli enti competenti e da questi alle aziende affidatarie di contratti di servizio.   Ciò aggrava ulteriormente la situazione economico-finanziaria delle aziende del settore già da tempo critica nella Regione e nel Paese.   In conclusione, le Associazioni chiedono al Governo regionale della Lombardia di procedere all’attuazione piena della Legge 6/2012 per consentire, da un lato, agli Enti Locali di predisporre gli adempimenti necessari per procedere alle gare; dall’altro lato, garantire condizioni certe alle aziende del settore per programmare gli investimenti (mezzi, tecnologie, risorse umane), che in assenza di gare richiedono tempi contrattuali ragionevoli e definiti, come previsto anche dalla normativa comunitaria.   Le Associazioni chiedono inoltre che sia rivisto il bando per il sistema di bigliettazione elettronica, i cui previsti tempi di attuazione non sono realistici rispetto alle tempistiche necessarie agli adempimenti di natura tecnica e amministrativa, e le cui modalità non sono sostenibili con il rilevante impegno finanziario richiesto e l’indeterminatezza rispetto alla imminente scadenza delle proroghe dei contratti di servizio.   Le Associazioni, in attesa che siano chiarite le prospettive del settore, si impegnano a sensibilizzare i cittadini, le istituzioni e le parti sociali su quanto denunciato fin qui; intendono valutare eventuali azioni di tutela politico/amministrativa nei confronti di Regione Lombardia e di sospensione degli investimenti per l’innovazione del sistema del TPL (mezzi e  tecnologie).

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