Un appello al premier Matteo Renzi, affinché intervenga e sblocchi una vertenza che rischia di impantanarsi

Gli operai a Renzi: «Intervenga sull’Irisbus»

Gli operai a Renzi: «Intervenga sull’Irisbus»

I rappresentanti del consiglio di fabbrica della ex Irisbus sollecitano un'azione diretta del presidente del Consiglio per provare a riavviare il percorso interrotto verso la costituzione del polo unico nazionale per la produzione di autobus

Le Rsu – che rivendicano pure una nuova convocazione al ministero dello sviluppo economico – sono preoccupate per la stagnazione del progetto della King Long Italia che avrebbe dovuto favorire la nascita della Industria Italiana Autobus e la ripresa produttiva degli stabilimenti di Valle Ufita e della BredaMenariniBus di Bologna.   «Auspichiamo un suo intervento deciso – evidenziano i rappresentanti del consiglio di fabbrica – che favorisca il superamento di questa fase di stallo ed obblighi i rappresentanti della Finmeccanica a seguire il percorso tracciato dal suo governo». L'equazione dei lavoratori – se Finmeccanica è un'azienda statale e l'esecutivo vuole il polo unico, i rappresentanti societari dovranno firmare – è semplice ma non facilmente realizzabile.   Per questo, il consiglio di fabbrica della ex Irisbus chiede ancora a Renzi «di far luce sulle motivazioni che spingono i rappresentanti della società di Stato ad assumere tali atteggiamenti e di intervenire, nei loro confronti, per quanto di sua competenza». Del resto, il progetto pubblico privato – che dovrebbe coinvolgere, per i primi tre anni, la Finmeccanica con una quota del 20% – rappresenta, allo stato, l'unica prospettiva concreta per il rilancio dell'azienda irpina impegnata, fino al 2010, nella produzione di autobus per il trasporto pubblico.   Di qui, la volontà dei rappresentanti dei lavoratori di voler tornare a recitare un ruolo da protagonisti e di riappropriarsi della vertenza. Non manca la fiducia che si possa ancora arrivare ad una soluzione positiva, ma le maestranze irpine non possono permettersi di continuare ad assistere a una politica del rinvio che, inevitabilmente, rischia di intaccare la determinazione e la volontà dei rappresentanti della parte privata.

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