Milano, dopo il bike e il car sharing si affitteranno anche gli scooter

Milano, dopo il bike e il car sharing si affitteranno anche gli scooter

Palazzo Marino segue l'esempio di Barcellona e Parigi e studia l'avviso pubblico che consentirà di raccogliere le offerte per la gestione del servizio. Maran: "Ogni mezzo di trasporto potrà essere condiviso"

A Barcellona si chiama Motit ed è partito con una prima sperimentazione nel 2013. Una flotta di veicoli elettrici e uno slogan: “Fàcil, Ràpido-ùnico”. Il sistema è simile a quello delle auto: tramite un’app (e con un preavviso di dieci minuti) si prenota la moto, si sblocca con una carta e, dopo aver indossato il casco custodito in un vano ricavato sotto il manubrio, si va. A Parigi il progetto faceva parte del programma elettorale del sindaco Anne Hidalgo. E il nome scelto dopo “Vélib” (coniato per le due ruote a pedali) e “Autolib” (per le quattro ruote) non poteva che essere “Scootlib”.

Adesso anche Milano vuole completare il tris di mezzi in condivisione. E si prepara a entrare a far parte della mappa delle prime città internazionali che stanno lanciando questo nuovo servizio. Perché dopo il bike sharing e il car sharing, Palazzo Marino vuole inaugurare per Expo lo scooter sharing. «È un’idea affascinante perché non sarà un’iniziativa estemporanea: in questo modo a Milano qualsiasi tipo di mezzo di trasporto esistente sarà utilizzabile in condivisione», annuncia l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran. Sarà stato il boom delle “auto di tutti”, o la propensione della città per tutto ciò che è legato alla sharing economy, fatto sta che proprio i privati  italiani e internazionali hanno bussato alla porta di Palazzo Marino per proporre il piano: una lettera formale inviata da un operatore del settore dei servizi in condivisione, altre due realtà simili che si sono fatte avanti.

Ed è di fronte a questa prima lista di attesa che piazza Scala ha deciso non solo di fare un passo in più per completare la rivoluzione dei trasporti, ma anche di aprire a tutti coloro che saranno interessati. Il modello sarà lo stesso che ha segnato l’espansione del car sharing: l’amministrazione pubblicherà entro la fine dell’anno un avviso pubblico con caratteristiche e regole di ingaggio. A quel punto il mercato potrà avanzare le proprie offerte. «Con l’avviso, chiunque voglia fare impresa a Milano potrà farlo rispettando i parametri posti dal Comune», aggiunge l’assessore.
 
L’obiettivo è di partire con il servizio in tempo per Expo. Le moto potranno essere elettriche, ma non sarà un vincolo. I numeri? Dipenderà dai progetti che arriveranno. A Barcellona, per dire, sono partiti con 50 scooter e l’obiettivo di raggiungere quota 500. Mezzi elettrici anche quelli promessi a Parigi, con Hidalgo che disegnava orizzonti ambiziosi: da 3mila a 5mila motori ecologici e 700 stazioni di ricarica. In città tutto è partito con Bikemi. E oggi le biciclette, che in questi giorni si sono “vestite” con le bandiere dei 28 Paesi dell’Unione in onore del Semestre europeo e dell’arrivo dei ministri degli Affari generali, sono diventate 3.600 distribuite in 202 stazioni.

Numeri che crescono come chi le utilizza. Ad agosto, grazie anche a una promozione (la tessera annuale si paga 26 euro anziché 36), gli abbonati sono stati 1.316, il 51 per cento in più del 2013. E gli iscritti totali stanno raggiungendo il traguardo dei 28mila. È stato il car sharing, però, quando Palazzo Marino ha aperto il mercato, a segnare un’espansione ancora più importante. In questo momento sono 1.900 i motori da affittare. E presto saliranno ancora. Tre gli operatori privati, con Enjoy che ha appena annunciato di aver conquistato 100mila iscritti e fa girare 644 Fiat 500. Le Smart di Car2go, invece, sono 789 e gli utenti circa 70mila. L’ultimo arrivato è Twist, che da 80 Volkswagen Up vuole passare dopo l’estate a 500.

La “storica” GuidaMi ha 5.542 clienti e 158 mezzi. Anche e-Vai di Trenord si sta espandendo, con due nuove postazioni inaugurate alla Fiera di Rho-Pero. In questo caso si tratta di un car sharing elettrico esteso a livello regionale, con 100 mezzi e 23mila iscritti lombardi. Infine i 120 quadricicli elettrici di EQ Sharing, che si possono noleggiare in stazioni spuntate vicino a quelle della metropolitana e ai binari ferroviari.

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