La prima tratta doveva essere inaugurata sabato ma manca il via libera del dicastero dei Trasporti. Il sindaco riceve la documentazione: "Avrei voglia di prendere a calci nel sedere qualcuno. Sono infuriato, ho avvertito Caltagirone e Moretti"
E' caos sulla metro C e il sindaco Ignazio Marino ha 'occupato' il ministero dei Trasporti. La prima tratta da Pantano a Centocelle doveva inaugurare sabato ma proprio dal dicastero di Porta Pia non è arrivato il via libera. Dal Campidoglio, il primo cittadino si è mosso quindi con l'assessore Guido Improta fino alla direzione generale del Trasporto pubblico locale per ricevere la relazione relativa alla linea metropolitana. Che alla fine è arrivata. "Adesso ho il verbale, è nella mia tasca. Mi sembra che ci siano delle indicazioni abbastanza chiare di chi non ha fatto il proprio dovere per ciò che riguarda gli aspetti imprenditoriali e di realizzazione dell'opera. Tutto questo deve essere portato nelle prossime ore alla massima chiarezza e trasparenza possibile perché stiamo parlando di un'opera che è costata fino a oggi quasi due miliardi di euro. Io ho il dovere per Roma e per gli italiani di fare chiarezza e individuare i colpevoli", ha detto Marino, lasciando la Direzione generale del Tpl 'occupata'. Aggiungendo: "Sto continuando a lavorare perchè
apra la metropolitana e vinca Roma. Certo, verrebbe voglia di prendere a calci nel sedere alcune persone ma questo lo vedremo dopo….Ho avvertito di quanto io sia infuriato i responsabili delle imprese, a partire da Caltagirone all'ufficio di Moretti di Finmeccanica".
Tra i motivi che hanno portato la commissione sicurezza del ministero Trasporti a non autorizzare l'apertura della prima tratta della metro C "una serie di anomalie sugli impianti, prevedibili malfunzionamenti del sistema che potrebbero provocare criticità alla regolarità del servizio e alla sicurezza dell'utenza nonostante la presenza di squadre di pronto intervento". "L'esame sommario della documentazione presentata ieri da Roma Metropolitane sulla chiusura delle pendenze e la soluzione delle anomalie – spiega il ministero – evidenzia che alcuni interventi sono programmati entro la data del 10/11 ottobre (e quindi non testabili entro l'11 ottobre per verificarne la corretta implementazione), mentre altre problematiche rimarranno aperte e saranno mitigate attraverso un notevole presenziamento di personale sulla linea, sia di Atac che di Metro C".
"Trovo che tutto questo deve essere portato alla massima trasparenza possibile perché parliamo di un'opera fino ad oggi costata 2 miliardi di euro – ha aggiunto Marino – ho il dovere per Roma, e per gli italiani, di fare chiarezza e individuare i colpevoli. Per questo ho convocato i responsabili delle imprese insieme all'avvocatura e agli assessori ai Trasporti e al Bilancio. Voglio avere un ulteriore approfondimento alla luce del verbale che ora ho con me". Poi il primo cittadino ha precisato: "Voglio capire per quale motivo non potremmo fare salire i romani l'11 ottobre sulla linea C. La questione deve essere risolta il prima possibile. Oggi sono venuto fisicamente a occupare la sede della Direzione generale che si interessa delle autorizzazioni per il Tpl perché da ieri attendevo il verbale che indicasse la possibilità di avviare la metro C nel primo segmento l'11 ottobre. Il fatto che questo verbale non venisse prodotto nell'intera giornata di ieri mi aveva fortemente allarmato. Ieri, così, ho avvertito il ministero di questa mia preoccupazione e questa mattina Palazzo Chigi e, in particolare, il sottosegretario Graziano Delrio".
Appena arrivato al dicastero il sindaco aveva avvertito: "Rimango qui anche sette giorni, non me ne vado finché non ho il verbale con i colpevoli di tale danno alle romane e ai romani" aveva spiegato intenzionato a presidiare "a oltranza" il ministero: una sorta di occupazione "fino a che non mi consegneranno la documentazione" per capire se ci sono, e di chi sono, le responsabilità relative ai ritardi per la metro C.
Il rinvio dell'apertura della prima tratta della Metro C è, dunque, ufficiale? "Entro questa notte, in un modo o nell'altro, la questione deve essere risolta – ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino – Ora incontro le imprese e voglio capire. Mi sembra che tutti ora debbano fare la propria parte. Questa città deve davvero cambiare, deve avviarsi in ogni area strategica sulla via del rigore e della serietà".