ALTROVE L'USO DELLE AUTO È RESO LUSSO INUTILE, IN ITALIA MANCA UN PIANO ORGANICO SI PROCEDE CON INIZIATIVE A SPOT, IN ALCUNI CASI ENCOMIABILI MA INCAPACI DI ASSICURARE LA SVOLTA
Autobus, metro e tram con passaggi frequenti e puntuali; auto private ridotte al minimo e ormai prevalentemente a trazione elettrica; sistemi di car sharing efficienti e capillari; piste ciclabili estese e sicure; punti di scambio per il prelievo di bici in condivisione; città più verdi e sicure che invitano i loro abitanti ad attraversarle a piedi; sistemi di consegna merci affidati a mezzi non inquinanti come i vecchi tricicli rivisti e corretti con i nuovi sistemi di pedalata assistita o agli avveniristici droni capaci di recapitare pacchi e posta sin davanti l'uscio di casa. Le soluzioni a disposizione degli amministratori per rendere sostenibile la mobilità all'interno dei centri urbani sono davvero molte e spaziano dall'applicazione delle ultimissime tecnologie alla riscoperta di antiche virtù come l'andare a piedi o a pedali. Diverse metropoli, soprattutto del Nord Europa hanno iniziato ad applicare molte di queste politiche rendendo il possesso di un'automobile un lusso costoso e superfluo. Senza dover ricordare i clamorosi numeri di Amsterdam (più della metà dei suoi abitanti usa la bici almeno una volta al giorno approfittando di quasi 500 chilometri di piste ciclabili), anche Berlino, per quanto gelida almeno 7 mesi l'anno, grazie ad un sistema di trasporti integrato (la bici si può caricare tanto sulla metro quanto sul bus) è una città decisamente a misura di ciclista. Oslo, con 1.399 punti di ricarica, è a tutti gli effetti la capitale mondiale dell'auto elettrica che in Norvegia, su un totale di 5 milioni di abitanti, è posseduta da ben 21mila persone. A Vienna, Friburgo, Stoccolma, Amsterdam, Vienna, Colonia, Amburgo, Norimberga, Edimburgo e in diverse altre città europee vengono periodicamente inaugurati nuovi quartieri "auto free" , progettati su misura per essere abitati da residenti senza macchina. In Italia, invece, per iniziare a vedere un'inversione di tendenza nel numero delle immatricolazioni è stato necessario aspettare i morsi della crisi economica che, peraltro, non sono ancora riusciti a farci perdere il triste primato di nazione più motorizzata d'Europa. Stando al Libro Bianco dell'Eurispes sul trasporto merci e persone, nelle grandi aree metropolitane si contano oltre 600 automobili ogni mille abitanti con i picchi di Roma e Firenze dove se ne registrano oltre 700. La capitale, insieme a Milano, si colloca all'interno dei primi dieci posti della classifica europea delle città più congestionate con velocità medie di percorrenza anche inferiori ai 10 km/h. Numeri drammatici, segnala la pubblicazione, risultato di infrastrutture completamente sbilanciata sul traffico privato su gomma, con gravi ricadute economiche, visto che la spesa sostenuta dalle famiglie italiane per il trasporto privato è pari a circa il 13% del proprio reddito complessivo. Altri studi sottolineano poi come nel nostro paese il 70% degli spostamenti cittadini avvenga con un mezzo privato, anche se le automobili giacciono non utilizzate nei parcheggi per più del 70% della loro vita utile. La progettualità che sta iniziando a trasformare le città d'Europa, in Italia per il momento latita e si procede piuttosto con iniziative spot, magari molto innovative ma scollegate da un disegno organico. Come ad esempio il Moving Sun, il primo circuito elettrico metropolitano operativo in Italia per la mobilità su mezzi sostenibili di merci e persone, presentato nei giorni scorsi alla Smart City Exhibition. Si tratta di una sperimentazione articolata in due parti: la consegna merci a bordo di furgoni Van elettrici dalla sede dei mercati generali (Caab) al centro storico di Bologna (City Logistic) e la messa a regime del servizio di bici elettriche a pedalata assistita del Comune di Casalecchio (Smart eBike). Oppure come l'annuncio dato con grandi enfasi che alle 8mila vetture che compongono il parco taxi di Roma si aggiungeranno presto due (due!) nuove auto elettriche. In Italia sul fronte della mobilità sostenibile l'unica iniziativa che ha sin qui prodotto risultati davvero apprezzabili è stata quella del car sharing nella nuova versione senza punti fissi di ritiro e consegna. I numeri sono stati presentati lo scorso settembre in occasione del "Car sharing day": oltre 220.000 iscritti, migliaia di noleggi ogni giorno, una flotta di circa 2.500 auto distribuite su 11 città con una massiccia presenza in particolare a Milano e Roma. Cifre che su scala globale consentono stime ancor più promettenti per il futuro: entro il 2020 gli utenti potrebbero toccare quota 12 milioni per un giro d'affari di 6,2 miliardi di euro a livello mondiale.